Il gioco innocente di una bambina si trasforma in una trappola mortale. Ora la mamma chiede aiuto per avvertire tutti i genitori

A tutti i bambini piace giocare con l’acqua. Quando si trovano al mare, al lago, o in piscina, posssono anche trascorrere delle intere ore nell’acqua. Però, questo bel divertimento da molte preocuppazioni ad ogni genitore, perché giocare nell’acqua implica diversi rischi.

Tutte le mamme e tutti i papà prestano sempre la massima attenzione quando i propri figli si stanno facendo il bagno, ma, purtroppo, è praticamente impossibile avere ogni cosa sotto controllo.

Questo è proprio quello che è successo a Lacey, quando si è resa conto che la propria bambina di quattro anni si è ammalata improvvisamente dopo aver trascorso un pomeriggio in piscina.

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Era un giorno qualsiasi. Lacey Grace si stava godendo la piscina di casa insieme alla propria figlia Elianna di quattro anni.

Elianna ed un’amichetta stavano giocando in piscina con un tubo galleggiante.

Le bambine, utilizzavano il tubo come fosse un’enorme cannuccia e giocavano a soffiare da un’estremità per fare uscire l’acqua dall’altra parte. Ad un certo punto, però, Elianna deve aver portato il tubo alla bocca proprio nel momento in cui l’amichetta stava soffiando e per questo ha ingerito un po’ di acqua. Ha immediatamente tossito per espellerla e poi si è rimessa subito a giocare con l’altra bambina.

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Lacey ha lasciato che le bambine giocassero perché pensava che si trattasse di un gioco innocente e che non ci fossero pericoli. La mamma afferma che il resto del pomeriggio è trascorso con normalità.

Quello che non avrebbe mai immaginato era che questa storia avrebbe avuto una svolta molto spiacevole.

Alcuni giorni dopo, la mamma sul proprio profilo di Facebook ha scritto nel dettaglio ciò che è accaduto alla propria figlia, quando improvvisamente si è ritrovata a dover combattere tra la vita e la morte.

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“Elianna, sabato, stava giocando in piscina con il proprio tubo galleggiante e, come molti bambini fanno, soffiava da un’estremità per fare uscire l’acqua dall’altra parte. Poi, è successo un incidente. Nello stesso momento in cui Elianna stava soffiando da un lato, la sua amica ha soffiato dall’altro e per questo alla bambina è finita dell’acqua in gola. Ha tossito, ha sputato l’acqua e tutto è tornato alla normalità.

30 minuti dopo l’incidente stava bene. Era quella di sempre ed aveva anche mangiato. Anche il giorno dopo stava bene.

Però, il lunedì le è venuta la febbre. È normale che i bimbi abbiano la febbre e per questo non gli ho dato troppa importanza. Il martedì ha dormito quasi tutto il giorno, però si stava riprendendo. Il mercoledì stava bene e l’ho mandata a scuola: Nel pomeriggio ho ricevuto una telefonata dove mi informavano che le era tornata la febbre.

Continuavo a rivivere la scena della piscina nella mia testa. Ricordavo di aver letto una storia di un papà del Texas che aveva perso il proprio figlio perché aveva ingoiato un po’ di acqua della piscina. Non avrei mai permesso che questo potesse accadere alla mia Elianna.

Dalla scuola siamo andate direttamente dal dottore,  speravo che mi dicessero che i suoi polmoni stavano bene. Che non c’era da preoccuparsi. Abbiamo aspettato per 10 minuti, poi il medico ci ha detto di andare immediatamente al pronto soccorso più vicino. Aveva il battito cardiaco accelerato, poco ossigeno nel sangue e la sua pelle stava diventando viola. Questo suggeriva un’infezione chimica.

All’ospedale le hanno fatto una radiografia al torace che ha mostrato un’infiammazione ed un’infezione, causate dai prodotti chimici presenti nell’acqua della piscina.

Due ore dopo è stata portata in ambulanza in un’ospedale più grande, dove degli specialisti avrebbero potuto tenerla sotto osservazione 24 ore su 24. Le hanno fatto cominciare subito la terapia, ancora quando si trovava sull’ambulanza.

Per farla breve, Elianna ha una polmonite da inalazione ed è attaccata ad un respiratore che le fornisce l’ossigeno. Hanno provato a toglierle i tubi per permetterle di respirare da sola, ma i suoi valori si abbassano molto rapidamente. Ha ricevuto la sua seconda dose di antibiotico, però ancora non si vedono miglioramenti. Continua ad avere la febbre, ma il suo battito cardiaco si è stabilizzato e questa, per ora, è l’unica buona notizia. Perlomeno, i dottori ci hanno detto che per fortuna l’abbiamo portata lì, perché non avremmo mai potuto accorgerci di tutto quello che non andava in lei senza degli accurati esami.

Se tuo figlio ingerisce un po’ d’acqua e ti accorgi che qualcosa non va, ti incoraggio a chiedere aiuto immediatamente. Mi chiedo cosa sarebbe successo se l’avessi portata dal medico lunedì, forse starebbe meglio. E mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi aspettato ancora di più. È così spaventoso.

Per il momento speriamo solo che l’antibiotico faccia effetto e che i suoi polmoni possano trovare il modo di espellere le sostanze chimiche della piscina. La bimba rimarrà in ospedale fino a che non le passerà la febbre per almeno 24 ore consecutive. La sua radiografia al torace non dovrà più presentare anomalie, inoltre dovrà riuscire a dormire tutta la notte senza che il suo livello di ossigeno si abbassi così drasticamente. Nel caso in cui dovessero servirle più di 3 litri di ossigeno, dovremo portarla all’ospedale pediatrico Hopkins. Non sappiamo quanto ancora sarà lunga la strada per guarire, però ringrazio la mia buona stella per aver letto l’articolo del bambino al quale è successa la stessa cosa. Cercherò l’articolo e scriverò una lettera a suo padre. Lo prometto. Non avrei mai portato mia figlia all’ospedale se non avessi letto gli avvertimenti di quel papà”.

Per fortuna, Lacey aveva letto la storia di Frankie Delgado, il piccolo di soli 4 anni che è morto dopo aver bevuto un po’ d’acqua della piscina.

Lui, disgraziatamente, non è riuscito a salvarsi, però speriamo che Elianna possa presto stare meglio.

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La bimba ora è a casa e sta ancora seguendo la terapia antibiotica. I colleghi della mamma di Elianna hanno creato una raccolta fondi su Gofundme, a questo linkper aiutare la famiglia a sostenere le numerose fatture ospedaliere.

Annegamento secondario

Anche se, apparentemente, un bambino si sente bene dopo aver ingerito molta acqua, il pericolo può ancora essere in agguato. Anche dopo diverse ore, può continuare ancora ad esserci la presenza di acqua nei polmoni.

Questi sono i sintomi:

Il bambino potrebbe essere stordito e preoccupato.
Il bambino potrebbe essere stranamente stanco.

La mamma di Elianna spera che tutti i genitori possano leggere la sua storia, di modo da essere a conoscenza dei rischi che si corrono.

Avevi mai sentito parlare di annegamento secondario? Lasciaci un commento e non dimenticare di condividere queste informazioni con altri genitori.

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