Perchè non bisogna mai scrivere “Amen” nei commenti di Facebook

Probabilmente è capitato a tantissime persone di imbattersi in post strappalacrime del tipo: “Nessuno metterà mai mi piace solo perché sono malato”, oppure “Scrivi Amen per sostenermi”, o anche “Scrivi Amen e condividi se vuoi che io guarisca”.

Così accade che i post in questione fanno il giro del mondo e tantissime persone sono convinte che con questo i poveri malcapitati possano provare sollievo per la solidarietà espressa, o che addirittura possano guarire da ogni male possibile. Ciononostante, le cose non vanno affatto così e nella stragrande maggioranza dei casi le persone che appaiono in foto sono assolutamente inconsapevoli del fatto che la loro immagine sia stata usata per fare post del genere, alcune di queste persone (che combattono contro le malattie) si imbattono casualmente nel post solamente perché le loro facce sono diventate virali, mentre purtroppo ci sono alcuni che non hanno modo di rendersene conto perché la malattia ha già fatto esalare a loro l’ultimo respiro (lasciando che il post con il proprio viso continui ad intasare le bacheche di milioni di utenti).

Sarebbe davvero fantastico se con una condivisione, un Amen, o un “Mi Piace” noi potessimo avere il potere di aiutare la gente a guarire, ma purtroppo non è così. Voi ora forse vi starete chiedendo il motivo per il quale questi post vengono creati, il motivo è molto semplice: chi crea post di questo genere lo fa per fare leva sulla sensibilità delle persone per poi guadagnarci subito dopo.

Le lacrime, i Like ed il giro di affari

Solitamente i post in questione vengono fatti e postati da pagine che hanno l’intento di ingrossare le file dei propri seguaci (le persone che seguono la pagina con un Like). Lo scopo ultimo è quello di ottenere un certo numero di “mi piace” per poi cambiare nome alla pagina Facebook ed indirizzarla verso scopi commerciali o per rimandare a determinate pagine web che gli permettono di guadagnare ad ogni click.

In realtà il giro di affari è anche più grande e strutturato di quanto abbiamo appena detto, però l’idea di fondo è proprio quella di far monetizzare ogni contenuto creando flussi di “mi piace alle proprie pagine; tanto è vero che il fulcro della questione è proprio quello di avere il più vasto pubblico possibile per poi rifilare schifezze del genere, come post fasulli ed appetibili per le tante persone che non sanno la vera natura del contenuto.

Come si fa a capire se siamo vittime di questi malintenzionati?

Solitamente le persone credono che i post con molte interazioni (ovvero molti mi piace e molte condivisioni) siano sinonimo di post vero e sincero, ciononostante molte volte accade che questi contenuti si rivelino fasulli, basti pensare alle numerosissime bufale che sono girate attraverso catene di condivisioni. Proprio per questo è necessario tenere a mente che la prima arma di difesa che abbiamo è il dubbio e questo dovrebbe sempre scattarci quando vediamo post messi in circolazione da pagine Facebook poco raccomandabili.

Comunque sia per non lasciare spazio all’incertezza ed essere sicuri di ciò che stiamo vedendo è necessario seguire  questo semplicissimo procedimento: prima di tutto è importante che noi cerchiamo l’immagine su Google per capire da quale fonte la foto provenga. Per esempio navidando da pc, se stiamo utilizzando il browser Chrome, clicchiamo sull’immagine con il tasto destro del mouse e premiamo “Cerca l’immagine su Google”; subito dopo questo procedimento compariranno tutti i risultati e così saremo in grado di capire se l’immagine è stata utilizzata per scopi nobili o no.

Prestiamo quindi la massima attenzione e cerchiamo di non diffondere questi post, di modo che questi malintenzionati possano smettere di guadagnare sfruttando la sofferenza di molte famiglie.

Ti sei mai imbattuto in questo tipo di post? Lasciaci un commento e non dimenticare di condividere queste informazioni con i tuoi amici e di appoggiarci con un Like sulla pagina Facebook Curiosanso si impara.

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