Una bambina di 4 anni scompare, ma dopo 9 giorni il cane chiede di essere seguito e questo è ciò che hanno trovato

Questa è la storia della piccola Karina Chikitova, una bimba siberiana che, a soli quattro anni, si è persa insieme al proprio cane Naida nella grande Taiga siberiana, una regione russa la cui grandezza è quasi pari a quella dell’India.

Era il mese di agosto e la famiglia Chikitova, come ogni estate, si trovava ad Olom in vacanza. Il padre di Karina era uscito per un’escursione, ma a sua insaputa la bimba decise di seguirlo; Nel frattempo, la nonna che si trovava a casa era convinta che la piccola fosse sotto la custodia del proprio papà.

Quando si accorsero della sua scomparsa cominciarono immediatamente le ricerche, ma i giorni passavano e di Karina e del suo cane Naida non c’era alcuna traccia. Ovviamente, la disperazione aveva preso il sopravvento, perché nessuno poteva immaginare come una bimba così piccola potesse sopravvivere all’interno della foresta, con le gelide temperature notturne, senza cibo ne acqua e, come se non bastasse, con la minaccia di animali selvatici, come lupi e orsi.

Dopo ben nove giorni dalla scomparsa, il cane fece ritorno a casa. Fu un duro colpo, perché all’inizio tutti pensarono che si trattasse di un cattivo segno, forse Karina non era più in vita. Tuttavia, il cane riuscì a catturare l’attenzione di tutti e fece in modo che i soccorritori lo seguissero nella foresta. Incredibilmente, dopo ulteriori tre giorni di ricerche, riuscirono a ritrovare la piccola, infreddolita, disidratata, affamata, stanca, ma fortuntamente viva.

La piccola è stata trasportata in ospedale dove ha raccontato di essersi alimentata con delle bacche e di aver bevuto l’acqua del fiume. Mentre per riuscire a combattere il freddo c’era il suo amico fedele Naida, il quale ogni notte la riscaldava con il suo calore. Inoltre, il bravo cane si preoccupava anche di tenere alla larga orsi e lupi. Quando la piccola è ucita dall’ospedale ed ha potuto riabbracciare Naida, la prima cosa che gli ha detto è stata: “Perché te ne sei andato e mi hai lasciata sola?”

Al tempo i genitori hanno ricevuto molte critiche sui social network, ma dicono che la cosa importante è che la loro piccolina sia tornata a casa sana e salva. La madre afferma che Karina è serena ed ha un carattere molto forte, ride, scherza e gioca con gli altri bambini. Le uniche cose che la infastidiscono sono: le fotografie e le persone che le fanno domande sulla propria esperienza.

In onore di Karina e di Naida è stata esposta una statua all’interno dell’aeroporto di Jakutsk, in Russia.

Fortunatamente questa storia incredibile ha avuto un lieto fine, soprattutto grazie all’aiuto del fedelissimo amico Naida. Lasciaci un commento e non dimenticare di condividere con i tuoi amici e di appoggiarci con un Like sulla pagina Facebook Curiosando si impara.

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