La commovente lettera del padre che ha cercato chi ha ricevuto gli organi di suo figlio

Daniel Jensen è il papà di un ragazzo che è morto, all’età di 18 anni, dopo un intervento per la rimozione di un tumore cerebrale e che ha cercato i pazienti che hanno ricevuto i suoi organi per poterli abbracciare. Per farlo, aveva pubblicato sul proprio profilo di Facebook un post nel quale era alla ricerca di queste persone.

https://www.facebook.com/daniel.jensen.9250/posts/2217187944960875

“Se hai fatto un trapianto di fegato o di reni il 6/10/2018 dopo le 3:00 am, Bruno potrebbe essere chi, con la sua fine, ha prolungato la tua vita. Noi sappiamo che era un suo desiderio, la sua volontà è sempre stata quella di aiutare coloro che hanno dei problemi di salute, (ti invito a vedere il suo profilo Facebook – Bruno Jensen), di quanto contento fosse quando è passata la legge sul trapianto degli organi, ecc. Se sei grato a questo angelo che ti ha regalato una parte di sè perché tu potessi continuare a vivere, voglio solo che tu sappia che vogliamo darti un abbraccio. Daniel Jensen e Flia”

Il post è stato scritto il 14 ottobre del 2018 e, dopo pochi giorni, Daniel è stato contattato da Esteban Lubochiner Tebu, una delle persone che si è salvata grazie a Bruno. Queste sono le foto del loro incontro:

https://www.facebook.com/esteban.lubochiner.tebu/posts/10216899305212884

Questa storia ha fatto emozionare moltissime persone, ma Daniel non si sarebbe mai aspettato che la sua lettera indirizzata “al cielo” potesse toccare così tanti cuori.

Questo è il post che Daniel ha scritto un mese dopo la morte del proprio figlio Bruno.

https://www.facebook.com/daniel.jensen.9250/videos/2251782991501370/

“Lettera al cielo…

Ciao figliolo,

ieri alle 17:00 è trascorso un mese da quando te ne sei andato. È stato un giorno molto difficile per noi e non ho potuto scriverti. Oggi ho ricevuto il tuo certificato di morte, il quale dice “ufficialmente” che te ne sei andato alle 3:00 am del giorno 06/10/2018… oggi, giusto un mese dopo! Quello stesso atto è stato notificato dal funzionario solo il 10/10/18… il giorno del tuo compleanno! E continuano le conincidenze delle date che, probabilmente, non servono a nulla o, forse, solo a renderci più pazzi…

Ti racconto che qui quest’anno la primavera è bellissima. Che sta piovendo due o tre volte a settimana. Che la campagna è spettacolare, come piaceva a te. Le colture promettono un bel raccolto (sì, è che non succede nulla di strano, come accade quasi sempre qui…). Le lepri si stanno accoppiando e son tornate, come tutte le primavere, a correre veloci…

La fattoria sta andando bene. La tua mucca sta crescendo il suo vitellino senza problemi; sabato lo abbiamo vaccinato… è stato il primo vaccino senza di te. Giovedì 1/11 abbiamo potuto tosare; i ragazzi mi hanno aiutato a raccogliere la lana e a legare e caricare i teli, visto che tu non c’eri… Il tuo puledro sta crescendo ed è molto bello; quando sarà il momento, anche se sarò un vecchietto, spero di poterlo fare accoppiare perché nasca un bel cavallino in tuo onore. Già me lo avevi affidato visto che presto saresti dovuto andare via per studiare, ti ricordi? Mi dicesti: ‘Lo dovrai tenere tu, perché io non ci sarò…’.

L’unica cosa che manca perché tutto sia meraviglioso è la tua presenza, perché per noi è come se mancasse tutto.

Per gli altri tutto prosegue uguale in questo tuo amato paese. I politici continuano a darsi la colpa l’uno con l’altro e noi continuiamo ad essere bloccati in questo nostro “paese delle banane”, come dicevi tu quando ti arrabbiavi.

I medici che ti hanno operato non si sono fatti vedere e non hanno nemmeno chiamato, nonostante una lettera aperta che ho scritto loro a suo tempo, con alcune considerazioni che ho espresso male, davvero. Forse hanno paura che gli faccia causa… tu e io sappiamo che anche se avessero fatto qualcosa di sbagliato, sarebbe molto difficile da provare e che nulla di quello che potremmo fare ora, ci ridarebbe la tua vita.

Due squadre argentine hanno giocato la finale della Copa Libertadores… le due arcirivali: una è la tua e l’altra sai già chi è… già! So che una parte di te lo vedrà in casa di una ragazza, che ti ama molto… spero che andiate d’accordo! Le altre, non so. Spero che possano essere “contagiate” con un po’ del tuo coraggio e se così non fosse è perché hai seguito il percorso finale di Ragnar… ti ricordi?

Sono appena tornato dalla scuola. Sono andato a portare ai tuoi compagni i soldi che avevi raccolto con la vendita dei numeri e che erano rimasti nel barattolo del gelato. Chiaramente non volevano accettarli, così ho imposto loro di prenderli e li ho pregati di dirmi se avevi già pagato la tua quota per la festa. Ho chiesto loro, per favore, di farmi sapere se avevi saldato, altrimenti devono passarmi il conto… (hai visto che noi Jensen non abbiamo debiti con nessuno e questa occasione non sarà un’eccezione, chiaramente). Ho spiegato loro che ti avevo educato con questi valori e che quel denaro non spettava a me, avevate raccolto insieme quei soldi per la festa, per i quali ti sentivi ogoglioso, per questo ora li ho consegnati.

Galo e la sua famiglia ci hanno invitati a pranzo. Mamma non vuole andare. Danesa ed io abbiamo confermato la nostra presenza; non so quanto resisteremo, però sappiamo che a te sarebbe piaciuto.

Bene figliolo, ti ho messo più o meno al corrente della situazione e delle cose che sono successe in quest’ultimo mese. Mi sono fatto forza e ti ho scritto, perché per me è sempre stato più facile scrivere che parlare. L’ho fatto all’antica, in formato lettera, quello che tu non hai conosciuto, ma che esiste già da molto tempo. Ora dovrei stamparla e portarla in posta, però siccome non ho il tuo ‘indirizzo’ la metto sul web, che è quello che tu sapevi gestire meglio, così che possa arrivarti in qualche modo… anche se tu ed io sappiamo che è solo uno sfogo e l’enorme bisogno che ho di comunicare con te. Se la ricevi, mandami un segnale… io ci metterò tutta l’anima perché possa arrivarti.

La mamma è a pezzi. Mandale tutta la tua forza e la tua energia, ne ha davvero bisogno… tu lo sai.

Danesa sta bene (tu lo sai che è forte come un camion, grazio a Dio). Lei sta sostenendo tutta questa situazione…

E io, cosa ti posso dire di me. Mi hai sempre ammirato per essere ‘forte’… ti ricordi? Ti dirò che in questo ultimo mese ho pianto tantissimo, più di quanto abbia mai pianto in tutta la mia vita, spero di non deluderti… Ti mando un abbraccio enorme… ‘non bisogna mai perdere l’abbraccio, fratello’, ti ricordi?).

‘Ti mando un bacio grande’, come dicevi sempre tu quando salutavi al telefono. Ti saluto con il fervido desiderio che tu stia molto meglio ‘lì’, se questo posto esiste. Se esiste, aspettami, perché tra un po’ arriverò…

Chi ti amerà per sempre…

Papà”

Si tratta di una lettera davvero molto commovente, non trovi? Lasciaci un commento e salva il contenuto sul tuo diario così che anche i tuoi amici possano leggerla. Seguici per altre curiosità sulla pagina Curiosando si impara.

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