Aveva solo 8 anni l’unico bimbo italiano usato come cavia in un lager nazista

La Shoah rappresenta un passato oscuro di cui l’umanità si sta facendo carico da molto tempo; ancora oggi, infatti, le impronte lasciate da questo periodo storico fanno da monito a tantissime persone. Il genocidio degli ebrei è stato raccontato attraverso le testimonianze dei sopravvissuti; ciononostante, la storia di cui parleremo oggi è per certi aspetti ancora sconosciuta poiché è stata trattata poco dagli storici, qui parleremo di Sergio de Simone, un bambino che ha trovato la morte a soli 8 anni per mezzo degli esperimenti perpetrati dai medici nazisti.

Il bambino viveva a  Napoli, più precisamente nel quartiere del Vomero, e purtroppo a seguito delle leggi razziali fasciste fu portato via come tutte le altre persone di origine ebraica.

All’inizio andò ad Auschwitz e successivamente fu portato ad Amburgo. Bastò poco tempo per far palesare la furia dei tedeschi che, purtroppo, non aveva confini, infatti il povero Sergio venne subito usato come cavia per esperimenti medici in ambito “scientifico“.

Sottoposto ad esperimenti terrificanti

La storia della permanenza di Sergio nei territori occupati dai tedeschi è a dir poco raccapricciante, infatti la spietatezza nazista era insaziabile e non ha risparmiato neanche gli esperimenti sui bambini. A dare vita a queste barbarie fu il medico Kurt Heissmeyer che chiese 20 cavie su cui effettuare diversi esperimenti. Un altro personaggio sanguinario e spietato fu il dottor Josef Mengele, quest’ultimo prese le vittime dal campo di Birkenau usando uno stratagemma perfido: il dottore disse ai bambini che se volevano vedere la loro madre dovevano fare un passo in avanti.

Tra questi, purtroppo, c’era anche Sergio che fu portato con gli altri sfortunati vicino ad Amburgo, nel campo di concentramento di Neuengamme. In quel luogo terrificante i poveri bambini furono vittime di esperimenti senza capo né coda sulla turbercolosi ed altre malattie, per poi essere uccisi dopo qualche tempo nei sotterranei di una scuola cittadina. Si racconta che ai bambini furono iniettati bacilli di virus.

La storia di Sergio ora fa parte della giornata della memoria

Inizialmente la vicenda del piccolo Sergio non aveva raggiunto notorietà; oggi però è diventata una delle storie simbolo delle atrocità naziste ed è stata ricordata durante la Giornata della Memoria. In memoria di Sergio è nato anche un ospedale a Napoli per non dimenticare le torture subite da tanti innocenti, sia adulti che bambini.

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