17 storie di persone che sono riuscite a trovare la luce in fondo al tunnel nel loro lavoro

Il posto di lavoro di qualsiasi persona dovrebbe essere un ambiente in cui si respirano positività e collaborazione, tuttavia, in molti casi non è affatto così e ci si ritrova a dover trascorrere la maggior parte della giornata insieme a colleghi ostili o titolari troppo pretenziosi.

Per questo, spesso i dipendenti rinunciano al proprio impiego non per i compiti che gli vengono assegnati, ma per le situazioni demotivanti che è costretto a subire, proprio come queste persone che hanno voluto condividere le loro pessime esperienze sul web.

1#

Lavoravo in un ristorante a gestione familiare dove i titolari erano estremamente tirchi. Noi dipendenti non potevamo mangiare nemmeno gli avanzi. Io ero stata assunta come cameriera, ma una volta mi mandarono a pulire un ripostiglio che faceva semplicemente schifo. Stavo pulendo, quando la mia titolare arrivò urlando e dicendo che avevo parlato male di lei con due dei miei colleghi, ma io non sapevo assolutamente nulla della faccenda. Glielo dissi, ma lei continuava a urlare, così le chiesi se avesse fiducia in me e lei mi rispose di no. A quel punto dissi ok, smisi di fare quello che stavo facendo, scesi al piano di sotto, mi cambiai, tornai di sopra e le dissi che me ne stavo andando, lei mi disse che il ristorante stava per aprire ed io le risposi che lo sapevo e me ne andai. In seguito andai nello studio di un avvocato a cui raccontai tutte le irregolarità che c’erano (per esempio, non esisteva nemmeno un momento in cui potevamo fermarci per pranzare, entravamo alle otto e ci fermavamo a mangiare solo alle 15:00, quando il ristorante chiudeva, inoltre dovevamo fare in fretta, altrimenti ci avrebbero ripresi), comunque, alla fine andammo in tribunale, dove lei venne rimproverata dal giudice e dovette pagarmi un risarcimento“. Facebook/Juliana Ribeiro

2#

Lavoravo in una scuola privata che teneva corsi professionali, dove insegnavo riparazione di computer. Arrivavo sempre un’ora prima perché ogni mattina mi davano un passaggio in auto. Il giorno in cui non mi diedero il passaggio fu proprio il giorno in cui ebbi un incidente durante il percorso. Quando arrivai tardi al lavoro, il proprietario della scuola mi urlò contro di fronte a tutte le persone presenti. Dissi ad un collega che me ne sarei andato e il giorno dopo il capo si scusò e cercò in ogni modo di convincermi a rimanere. Gli dissi che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno di lavoro e dopo aver preso i miei soldi me ne andai. Un anno dopo la scuola chiuse“. Facebook/Vitor Hugo

3#

Lavoravo in un’azienda dove facevamo assemblaggio di apparecchiature elettriche. Spesso lavoravamo fino alle 21:00 e, una volta, mentre mi stavo lavando le mani al rubinetto del giardino chiusero tutto e se ne andarono. Non avevo modo di rientrare per recuperare le mie cose, per questo, senza soldi né nulla, dovetti tornare a casa a piedi, distava circa 12 km. Il giorno successivo, sabato, andai per prendere le mie cose e quando arrivai la prima cosa che mi dissero fu: ‘È questa l’ora di arrivare?’. Spiegai cos’era successo la sera prima e mi dissero che fu colpa mia. A quel punto presi le mie cose, riconsegnai gli attrezzi e me ne andai per sempre“. Facebook/José Geraldo Luiz Filho

4#

Avevo un titolare che, ogni volta che si arrabbiava, imprecava, prendeva a pugni la scrivania e lanciava oggetti sul pavimento e contro i muri. Un giorno la mia pazienza finì e quando iniziò ad imprecare ed a prendere per l’ennesima volta a pugni la scrivania, mi alzai, presi a pugni la mia scrivania e dissi che non ero pagata per sopportare tutta quella maleducazione. Presi la borsa e me ne andai. Arrivai il giorno dopo e lui si era trasformato in un perfetto gentiluomo. Lavorammo insieme per altri sei anni“. Facebook/Lilia Mary

5#

Andai a vivere in un altro stato e mentre stavo cercando un nuovo lavoro, ad un colloquio mi dissero che la mia prova scritta aveva ottenuto il punteggio più alto e mi chiesero se sarei stata in grado di lavorare sotto pressione. Risposi affermativamente, perché avevo già lavorato in quelle condizioni, ma aggiunsi che non mi sarebbe piaciuto, poiché nessun dipendente pensa che sia bello. Il giorno successivo mi arrivò un’email che diceva che non ero stata selezionata“. Facebook/Ana Cássia

6#

Dopo tanto lavoro durante la pandemia, mi venne promesso un bonus. Tuttavia, il giorno prima del pagamento dell’importo (molto conveniente, tra l’altro), ricevetti una valutazione di “rendimento basso”. La valutazione annullò il bonus. Oltre a quello, c’erano un sacco di cose che stavo sopportando da tempo, così decisi di andarmene. Rimasi a casa per un mese, poi iniziai a lavorare in un’altra azienda, guadagnando molto di più. Non lavorare mai per persone che non ti apprezzano perché là fuori ci sarà sempre qualcuno che lo farà“. Reddit/grasshenge

7#

Lavoravo in un supermercato dove facevo un po’ di tutto e, per questo, chiedevo sempre di poter diventare il direttore, però non mi promuovevano mai. Un giorno diedero l’incarico di direttore ad un impiegato che non sapeva nulla del lavoro. Andai a chiedere delucidazioni al tilolare e lui mi disse che l’altro era stato promosso perché aveva una calligrafia migliore della mia. Subito dopo mi presentai nell’ufficio delle risorse umane e presentai le dimissioni. Una settimana dopo mi chiamarono e mi chiesero di tornare nel ruolo di direttore, ma rifiutai perché stavo già lavorando come manager in un supermercato della concorrenza dove mi avevano offerto uno stipendio tre volte più alto“. Facebook/Rhuy Versiane

8#

Lavoravo come cassiera in un piccolo supermercato, una notte entrarono due ragazzi con dei coltelli con l’intenzione di rubare dalla cassa. Rimasi in disparte e li lasciai fare, perché pensai che non valeva la pena rischiare la vita per il misero stipendio che prendevo. Quando uscirono dal negozio presi il cellulare, prima chiamai la polizia, poi il direttore del supermercato. Il giorno successivo, la prima cosa che mi disse il direttore quando mi vide fu che non era stato molto professionale da parte mia stare al cellulare durante l’orario di lavoro. Gli risi in faccia e presentai subito le mie dimissioni“. Reddit/Voidsleets

9#

Lavoravo in un posto dove facevo esattamente di tutto, preparavo il cibo, servivo ai tavoli, preparavo i piatti, li lavavo, pulivo i tavoli e i pavimenti, apparecchiavo, ecc., tutto da sola. La mia titolare, oltre che a pagarmi poco, non volle mai darmi una domenica libera ed io stavo lì solo perché avevo bisogno di un lavoro. Quando le dissi di aver trovato un impiego migliore, non ci pensò due volte e mi mandò via. Disse che non le ero mai piaciuta perché rispondevo male e perché stavo spesso al cellulare (quello era vero, ma lo facevo perché gestivo anche gli ordini e le consegne a domicilio). Ad oggi non mi ha ancora dato tutto quello che mi spetta, ma il mondo gira“. Facebook/Gabrielly Aguiar

10#

Quando avevo 16 anni lavoravo in un McDonald’s. Se volevamo, potevamo prendere gratuitamente un hamburger con patatine fritte e una bibita durante la pausa pranzo. Un giorno, il proprietario del franchising era lì e quando mi sentì chiedere una fetta di formaggio in più tentò di farmi pagare l’intero pasto, perché il formaggio non era gratis per noi dipendenti. Pensavo stesse scherzando, così risi e mi incamminai verso la sala relax, ma lui, davanti a tutti, urlò che non stava affatto scherzando. Non potevo credere che uomo d’affari e di successo stesse urlando contro ad un sedicenne per una fetta di formaggio. Gli dissi che non avrei pagato, appoggiai il cibo su un vassoio e me ne andai. Mi chiamarono per chiedermi se avessi voluto lavorare il fine settimana successivo, ma rifiutai e non tornai mai più“. Reddit/_nino

11#

Mi presentai ad un colloquio di lavoro dove proponevano uno stipendio talmente basso, che chiesi come avrei dovuto fare il pagamento per lavorare lì. Poi me ne andai“. Facebook/Maria Zinha Heinzen

12#

Ho lavorato per 6 anni in un’azienda, senza mai perdere nemmeno un’ora di lavoro. Il giorno in cui ho dovuto chiedere un permesso, il mio titolare mi ha detto che in passato ero stata un’impiegata migliore. Mi sono licenziata e ora sono a casa, in pensione e molto felice“. Facebook/Cristina Sigwalt

13#

Lavoravo in un’azienda dove avevo mansioni di diverso tipo e, per questo, non lasciavo mai l’ufficio all’orario giusto. Oltre a non pagare gli straordinari, c’erano delle volte in cui a soli 30 minuti prima della chiusura, mi mandavano a portare dei documenti in un’altra filiale che si trovava a 50 km di distanza. Il mio obiettivo era quello di essere trasferito in un altro reparto dell’azienza e, per questo, portavo pazienza. Dopo un anno di lavoro andai a chiedere al titolare una promozione e il trasferimento in quel reparto che tanto desideravo. Lui mi rispose che per far sì che tutto ciò si avverasse avrei dovuto aspettare molto tempo. Erano le 15:00, non gli dissi nulla e andai direttamente in amministrazione a licenziarmi e a chiedere tutto ciò che mi spettava. Scoprì che me ne ero andato solo il giorno successivo“. Facebook/Eneas Torres

14#

Tempo fa trovai lavoro in un negozio. Sono sempre stata brava a fare i conti a mente, ma con tutta la pressione che mi metteva il titolare non riuscivo a farli nemmeno con la calcolatrice. Rimasi lì per circa tre giorni, non sopportavo la pressione e mi licenziai. Una sua vicina (proprietaria di un negozio), conosceva bene la mia famiglia e gli disse che stava perdendo una brava impiegata, così lui mi chiese di tornare, ma io non accettai. Fu la cosa migliore che avrei potuto fare. Mi sarei ammalata in quel posto, perché non riesco a fare nulla sotto pressione“. Facebook/Rita Di Cácia

15#

Mio padre era in terapia intensiva e chiesi di uscire prima dal lavoro per andare a trovarlo in ospedale. Non mi diedero il permesso perché dissero che non era un loro problema. Presentai le dimissioni all’istante. Semplicemente non gli misi le mani addosso per non andare in prigione. Mi portai via tutto il materiale che avevo prodotto durante quella settimana e lasciai l’azienda nei guai, perché non avevano abbastanza dipendenti per soddifare le richieste dei clienti. Non abbassate mai la testa di fronte a nessuno. MAI!Facebook/Hellen Fagundes

16#

Presentai le dimissioni, il capo non le accettò e mi promise che avrei potuto cambiare reparto. In un mese, oltre a non cambiare reparto, successero talmente tante cose che non riuscii più a sopportare nulla. Così dissi semplicemente che avrei inviato le mie dimissioni e mi lasciai tutto alle spalle. Ero nel dipartimento delle risorse umane e il titolare mi disse che l’avevo deluso. Chissà, forse avrà imparato qualcosa, per esempio come valorizzare i suoi dipendenti. Non avevo mai lavorato in un posto così tossico prima“. Facebook/Steim Cicolin Alexandra

17#

Andai ad un colloquio dove tutto andò per il meglio e accettai l’offerta di lavoro. Mi recai alla reception per sbrigare le scartoffie e notai che il contratto riportava l’importo dello stipendio diverso da quello che era stato pattuito, inoltre c’era scritto che sarei stato assunto come stagista e che il primo mese avrei percepito uno stipendio di 100 dollari a settimana. Chiesi delucidazioni e mi dissero che si trattava semplicemente del contratto standard che non era stato aggiornato per la mia assunzione. Mi dissero che l’avrebbero modificato, ma che prima avrei dovuto firmarlo. Quando mi rifiutai affermarono che lì funzionava così. Li ringraziai per il loro tempo e me ne andai senza firmare nulla. Mi richiamarono il giorno in cui avrei dovuto iniziare per chiedermi dove fossi, fu una telefonata molto divertente“. Reddit

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