11 casi in cui la logica infantile si è rivelata difficile da comprendere persino per gli psicologi

Le prove psicologiche possono essere fonte di confusione anche per gli adulti, tuttavia, i bambini non si lasciano intimidire dalle domande e spesso riescono a sorprendere chiunque con la loro incredibile logica. Anche se i loro disegni potrebbero mostrare dei dettagli piuttosto oscuri, non significa che siano depressi o tristi, ma, semplicemente, che si tratta di bambini che hanno un modo di pensare diverso dal comune.

Di fatto, in alcuni casi non è possibile ignorare le situazioni divertenti che si vengono a creare quando ad un bambino vengono fatte delle domande specifiche e di seguito puoi trovare 11 casi in cui la logica infantile si è rivelata difficile da comprendere persino per gli psicologi:

1#

Un giorno mi chiamò lo psicologo dell’asilo. Ai bambini era stato assegnato il compito di disegnare un paesaggio invernale. Mia figlia disegnò una casa, un pupazzo di neve e dei fiori che spuntavano ovunque tra i cumuli di neve e i pini. Lo psicologo mi consigliò di dedicarmi urgentemente allo sviluppo generale di mia figlia e, in particolare, di ripeterle le stagioni dell’anno. Sapevo benissimo che mia figlia adorava i fiori, ma, nonostante questo, una volta a casa decisi di parlarle con tranquillità del suo diseno. Lei mi disse con molta sicurezza che i fiori sono bellezza e gioia e che sapeva benissimo che i fiori non crescono in inverno. Alla fine della conversazione, concluse dicendo che il disegno non era una foto“. Pikabu/AngelAlpha

2#

Mi fecero fare una serie di test e di prove prima di entrare in una scuola d’élite. Tra questi c’era il seguente. Mi mostrarono la foto di una ragazza e di un ragazzo che si trovavano in piedi vicino ad un elefante e che lo stavano disegnando su dei quadri posizionati su dei cavalletti. Il ragazzo era di fronte al muso dell’elefante, mentre la ragazza era di lato. Pertanto, nella seconda immagine che mi mostrarono c’erano due ritratti di elefanti: uno di profilo e uno di fronte. La domanda dello psicologo fu: ‘Quale disegno ha realizzato la ragazza e quale il ragazzo?’. All’improvviso risposi che il ritratto a figura intera era stato disegnato dalla ragazza e lui perplesso mi chiese: ‘Perché?’. Risposi semplicemente che il disegno era più carino. La logica delle donne è invincibile. Nonostante questo test, venni ammessa“. Pikabu/FarnKatz

3#

Una volta uno psicologo scolastico convocò mia madre. Davanti a lei mise delle carte con le immagini di una patata, di una carota e di una barbabietola, e le chiese: ‘Come li chiameresti?’. La mamma disse che erano verdure e lo psicologo le rispose: ‘Esatto, ma tua figlia pensa che sia una zuppa’“. Vk/Oído por ahí

4#

Al figlio di 5 anni di un mio conoscente fecero una prova attitudinale per la preparazione alla prima classe elementare. L’educatrice gli chiese: ‘Puoi contare fino a 10?’, e il bimbo rispose con voce timida di sì. Di seguito gli chiese: ‘Puoi contare fino a 100?’, e il bimbo ancora una volta annui. Infine, probabilmente per farlo confondere, gli disse: ‘Allora rispondi, fino a che numero puoi contare?’. Ed il bambino rispose con tono compassionevole: ‘Ti stancheresti di ascoltarmi’“. Pikabu/ParoliParoli

5#

Quando andavo in prima elementare ci fecero un test psicologico Quel giorno, dopo aver già risposto a diverse domante la psicologa mi chiese: ‘Chi ha le mani migliori?’. Io, dopo aver riflettuto per qualche secondo,risposi: ‘I professionisti esperti. Inoltre, il re Mida della mitologia greca, che trasformava quanlsiasi con in oro semplicemente toccandola’. La psicologa mi guardò con occhi stupiti e, in seguito, i miei compagni di classe mi dissero che la risposta corretta era: ‘Mamma’“. Vk/Oído por ahí

6#

All’asilo la psicologa chiese ai bambini di disporre le carte dei colori in ordine decrescente da ‘mi piace questo colore’ a ‘non mi piace’. Mio figlio interpretò male la richiesta e li mise nell’ordine opposto. Da come aveva messo le carte sembrava che gli piacessero di più colori come il nero e il marrone, anziché il rosso, il blu e tutti gli altri. Io capii subito che aveva frainteso la domanda, ma avreste dovuto vedere la faccia della psicologa“. Pikabu/GenBardak

7#

Alle elementari ci venne affidato il compito di disegnare un’immagine della nostra scuola. Una volta fatto, lo psicologo chiamò mia madre per parlare del motivo per cui ‘il bambino vedesse il mondo in modo così cupo’. Tutto questo solo per aver disegnato il cielo intorno alla scuola di colore blu scuro. E con che colore avrei dovuto dipingerlo? Avevo a disposizione solo un kit di 5 pennarelli: blu, rosso, giallo, verde e nero“. Vk/Oído por ahí

8#

“Andai a prendere mio figlio all’asilo e incontrai la psicologa che mi disse con aria tragica che mio figlio aveva disegnato qualcosa solamente con il colore nero. ‘Che strano!’, le dissi. Poi chiesi: ‘Cosa stavano disegnando?’. E lei mi rispose: ‘Scacchi! Stavano disegnando dei pezzi degli scacchi'”. Pikabu/YanaRuh

9#

Prima di frequentare le elementari, mi diedero il disegno di una barca che avrei dovuto copiare. Il foglio era talmente vecchio e consumato che in alcuni punti il disegno si era cancellato. Mi dissero che avrei dovuto ridisegnarlo esattamente allo stesso modo. Mi ricordo che per essere ancora più sicura di aver capito bene chiesi: ‘Deve essere esattamente lo stesso?’. Così lo rifeci identico, con tutte le righe cancellate, perché già al tempo amavo essere precisa nei dettagli. Dissero che il mio tratto era traballante e pallido, peccato che non capirono le mie intenzioni“. Pikabu/lutaosk

10#

Quando frequentavo le elementari lo psicologo della scuola volle esaminare le reazioni dei bambini di fronte ad eventi inaspettati. Invitavano gli studenti ad entrare in classe uno per volta, poi lo psicologo improvvisamente ‘spaventava’ leggermente il bambino. Durante il mio turno, ero seduta a pensare alla risposta che avrei dovuto dare, quando, all’improvviso, lo psicologo si chinò verso di me e urlò: ‘Boo!’. Beh, lo spaventai di più io, perché dopo un istante mi misi ad urlargli contro con tutte le mie forze“. Vk/Oído por ahí

11#

Negli anni ’90 riuscirono a farmi entrare nell’unico asilo per bambini con problemi di salute. C’erano dei bravi dottori e dei bravi maestri che lavoravano sempre a contatto con noi. Ricordo che un giorno lo psicologo chiamò mia madre perché tutti i bambini avevano disegnato degli uccelli dai colori vivaci, mentre io disegnai un corvo gotico nero e, di fatto, ne ero anche molto orgoglioso. Ma all’asilo decisero che quello era un campanello d’allarme che nascondeva problemi e paure. In risposta, mia madre sospirò e disse: ‘Ho iniziato a parlargli delle incisioni troppo presto’. Mia madre è una pittrice-restauratrice che insegnava all’accademia delle arti“. Vk/Oído por ahí

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