Tartarughe d’acqua: tutto quello che devi sapere sull’habitat, le specie e le cure necessarie

Se hai pensato di adottare o hai già una tartaruga d’acqua come animale domestico, ci sono alcune cose importanti che dovresti conoscere per prenderti cura del tuo nuovo amico nel migliore dei modi. In questo articolo troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno sull’habitat ideale, le cure e le specie più comuni.

Indice:

  1. L’habitat ideale per le tartarughe d’acqua
  2. Alimentazione delle tartarughe acquatiche
  3. Pulizia dell’habitat delle tartarughe d’acqua
  4. Cosa fare se non si può più prendersi cura di una tartaruga d’acqua
  5. FAQ
  6. Libri consigliati

L’habitat ideale per le tartarughe d’acqua

Per consentire alle tartarughe di fare il pieno di vitamina D, che previene la deformazione del carapace e problemi di crescita, è importante ricreare un habitat adatto. L’habitat ideale sarebbe senza dubbio un laghetto in giardino, ma per chi non dispone di tutto questo spazio, anche un terrario va bene, a condizione che la temperatura non scenda mai al di sotto dei 20 gradi. Il fondo deve essere coperto di ghiaia non troppo fine, dotato di una zona asciutta e l’ambiente può essere arricchito eventualmente con piante, purché non siano di plastica. Inoltre, evita di allevare troppe tartarughe nello stesso acquario, poiché sono aggressive e possono ferirsi tra loro.

Il costo di una tartaruga d’acqua non è elevato, solitamente si aggira intorno ai 15 euro, ai quali vanno naturalmente aggiunte le spese per le eventuali visite veterinarie e per il mangime. Tuttavia, consigliamo sempre di adottarle dalle associazioni che si occupano di salvare animali e nei centri di recupero di animali selvatici, perché così facendo si contribuisce a una causa importante e si dà una seconda possibilità a un animale che ha bisogno di cure e attenzioni.

La tartaruga d’acqua è un animale longevo e robusto con un’aspettativa di vita che si aggira intorno ai 20-30 anni. Esistono più di 250 specie di tartarughe acquatiche che vivono in acqua dolce, nelle paludi o in altre zone molto umide. Tuttavia, le specie più comuni si distinguono per il colore delle macchie che presentano vicino agli occhi e in alcune parti del corpo.

Alimentazione delle tartarughe acquatiche

Le tartarughe acquatiche possono essere divise in tre categorie in base alla loro alimentazione: carnivore, vegetariane e onnivore. Le tartarughe carnivore si nutrono principalmente o esclusivamente di animali vertebrati e invertebrati, mentre quelle vegetariane si alimentano principalmente o esclusivamente di piante acquatiche, alghe e frutti. Le tartarughe onnivore, invece, hanno un regime alimentare intermedio che può variare a seconda della specie.

Una corretta alimentazione è fondamentale per la salute e il benessere delle tartarughe acquatiche. L’errore più comune è quello di fornire loro una monoalimentazione costituita da piccoli crostacei acquatici essiccati o liofilizzati o da pellettati galleggianti a base di farine di pesce e crostacei o di farine vegetali.

Per una dieta bilanciata, le tartarughe onnivore dovrebbero consumare circa il 60-70% di alimenti di origine animale e il restante 20-30% di vegetali. Gli alimenti di origine animale dovrebbero includere pesci interi, invertebrati come crostacei e insetti e le loro larve, mentre quelli di origine vegetale dovrebbero includere verdure e piante acquatiche.

Le proporzioni e i tipi di cibo possono variare a seconda della specie di tartaruga. Alcune specie, come Trachemys scripta adulte, necessitano di una dieta costituita per almeno il 50% di vegetali, mentre altre come Graptemys spp. richiedono percentuali minori.

È importante evitare alcuni cibi, come insetti velenosi, piante velenose, latticini e tutti i derivati del latte, farinacei, biscotti, pizza, salumi e insaccati. È inoltre importante alimentare le tartarughe con una dieta estremamente varia e bilanciata.

Le tartarughe hanno un transito intestinale molto lento, per cui gli esemplari più giovani dovrebbero essere alimentati una volta al giorno con un giorno di digiuno, mentre gli adulti possono essere alimentati ogni due o tre giorni. È importante somministrare alimenti freschi e verificare la provenienza del pesce utilizzato per l’alimentazione.

Infine, è importante tenere presente che una dieta ben equilibrata necessita raramente di ulteriori integratori e che l’apporto della luce solare diretta o di neon UVB è essenziale per la salute delle tartarughe acquatiche.

Le tartarughe d’acqua onnivore hanno una alimentazione molto varia che inizia da carnivora quando l’esemplare è giovane e si tramuta in quasi totalmente vegetariana con gli anni. Il mangime dev’essere quanto più simile possibile a quello che mangerebbe in natura: sì ad alghe, gamberetti, pesce e anche carne macinata (le tartarughe ne vanno ghiotte), così come insalata. Meglio evitare la frutta, i prodotti in scatola come il tonno sott’olio o al naturale ed il cibo per altri animali come per cani e gatti.

Pulizia dell’habitat

L’acqua dell’acquario andrebbe cambiata di norma ogni 10-15 giorni, con maggior frequenza nei mesi estivi e primaverili. Sarebbe inoltre utile procurarsi un motorino con un filtro apposito da inserire all’interno del terrario, in modo da mantenere l’acqua pulita e priva di detriti.

Cosa fare se non si può più prendersi cura di una tartaruga d’acqua

Se non puoi più prenderti cura della tua tartaruga d’acqua oppure ne trovi una abbandonata, ci sono tanti centri e associazioni private sul territorio italiano che si occupano della cessione e del recupero di questi esemplari, acclimatandoli in spazi di semilibertà. Uno di questi è l’A.R.F. Associazione Recupero Fauna del Lazio, che accoglie, con un contributo per le spese di recupero, tartarughe ed altri animali. Per portare l’animale presso l’associazione, è necessario utilizzare un fauna box dal fondo soffice, che può essere creato con un asciugamano, e che sia privo di oggetti. Inoltre, i numeri dell’A.R.F. sono a disposizione per fornire informazioni in caso di soccorso dell’animale.

Le tartarughe, per quanto timorose, sono esseri viventi, non oggetti e, per questo, necessitano di tempo e cure. Se non sei sicuro di poter dedicare loro abbastanza attenzioni e spazio, è meglio rifletterci bene prima di adottarne una. Scegliere di adottare un animale significa anche scegliere di prendersene cura e di offrirgli una vita serena e felice.

È importante ricordare che ogni anno milioni di esemplari di tartarughe vengono esportati dagli Stati Uniti in Europa e in Giappone. Gli adulti vengono prelevati in natura e allevati in speciali aree. Le uova deposte su spiagge artificiali vengono raccolte e messe in enormi incubatrici dove i tempi di schiusa delle uova sono modificati in base alla domanda di mercato. Purtroppo, più del 95% delle tartarughe muore entro l’anno durante il trasporto, a causa del freddo e per malattie dovute a una cattiva alimentazione. Le restanti crescono (raggiungendo anche i 30 cm di diametro nel giro di 6-8 anni con sufficiente spazio, cibo e calore), sporcano, puzzano, diventano ingestibili e la gente se ne vuole liberare.

Abbandonate in laghetti, paludi, corsi d’acqua e giardini zoologici (oltre 20.000 animali l’anno), esse entrano in competizione con le poche tartarughe acquatiche rimaste in Italia che, non essendo abili nuotatrici e non essendo in grado di mangiare grandi quantità di vegetazione, in condizioni di scarso cibo d’origine animale, non sopravvivono alle intruse americane.

Libri consigliati:

  • Tartarughe d’acqua dolce: Guida come tenerle: Tutto quello che devi sapere per allevare tartarughe acquatiche di Edoardo Fivizzoli, lo trovi su Amazon qui https://amzn.to/3IRXOXY
  • Tartarughe acquatiche di Massimo Millefanti. Una guida per chi si accosta all’allevamento delle tartarughe acquatiche e palustri. Con le schede analitiche delle specie normalmente reperibili in commercio. Lo trovi su Amazon qui https://amzn.to/3Sz5j9I

FAQ

  1. Quali sono i requisiti fondamentali per l’habitat di una tartaruga d’acqua?
    Per garantire una vita sana e felice alla tua tartaruga d’acqua, è necessario fornirle un ambiente adatto alle sue esigenze. Ciò include un’area sopraelevata dove possa prendere il sole e una zona asciutta per riposare, un fondo coperto di ghiaia e piante vive, un’acqua pulita con una temperatura costante e cibo sano e nutriente.
  2. Quanto vive una tartaruga d’acqua domestica?
    Una tartaruga d’acqua è un animale longevo con un’aspettativa di vita che si aggira intorno ai 20-30 anni. Tuttavia, la sua durata di vita dipende dalle cure che riceve e dal suo ambiente.
  3. Cosa mangiano le tartarughe d’acqua onnivore?
    Le tartarughe d’acqua onnivore hanno una alimentazione molto varia, che inizia da carnivora quando sono giovani e diventa quasi totalmente vegetariana con l’età. Le tartarughe d’acqua mangiano alghe, gamberetti, pesce, carne macinata e insalata, mentre è meglio evitare la frutta, i prodotti in scatola e il cibo per altri animali come cani e gatti.
  4. Come si pulisce l’habitat di una tartaruga d’acqua?
    L’acqua dell’acquario dovrebbe essere cambiata ogni 10-15 giorni, con maggior frequenza nei mesi estivi e primaverili. Inoltre, è possibile utilizzare un filtro apposito per mantenere l’acqua pulita e priva di detriti. Quando si pulisce l’habitat, è importante posizionare la tartaruga in una zona sicura e pulire con attenzione senza avvicinarsi troppo alla testa.
  5. Cosa fare se non si può più prendersi cura di una tartaruga d’acqua?
    Se non puoi più prenderti cura della tua tartaruga d’acqua o ne trovi una abbandonata, ci sono tanti centri e associazioni private sul territorio italiano che si occupano della cessione e del recupero di questi esemplari, acclimatandoli in spazi di semilibertà. Puoi contattare l’A.R.F. Associazione Recupero Fauna del Lazio per maggiori informazioni su come portare l’animale presso l’associazione.

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