Una triste realtà

Anni fa mia madre e mio padre mi chiesero un consiglio su cosa fare con la loro casa, non sapevano se avrebbero dovuto dividerla in parti uguali per noi quattro figli o se avrebbero dovuto venderla, per poi accquistare un appartarmento più piccolo per loro e suddividere il ricavato tra noi fratelli.

Questa situazione mi spinse a pormi una domanda: perché i genitori si preoccupano di lasciare ai figli qualcosa per cui loro hanno faticato e risparmiato, mentre i figli non hanno contribuito in alcun modo? È solo per tradizione, per consuetudine o per il desiderio di lasciare un’eredità?

La mia risposta alla loro domanda fu semplice e diretta: “Se ci amate veramente, non lasciateci nulla. Vendete la casa, compratene una più adatta alle vostre esigenze e godetevi i frutti del vostro duro lavoro, realizzando i sogni che avete sempre avuto. Lasciare a noi figli la vostra casa, significa solo creare terreno fertile per litigi e conflitti tra fratelli, trasformandoli in individui pronti a scontrarsi per qualcosa che non hanno sudato per ottenere”.

È triste pensare che ci siano dei figli che aspettano la scomparsa dei propri cari per ottenere finalmente qualcosa. Ancora più triste è conoscere fratelli che hanno messo da parte il loro legame per delle semplici mura.

I genitori devono capire che il loro amore, la loro presenza e i valori che trasmettono sono il dono più grande che possono fare ai figli, non le proprietà materiali. È importante che i genitori si godano i frutti del proprio lavoro e che i figli imparino a costruire il proprio futuro con le proprie forze, senza aspettarsi nulla da nessuno.

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