No, non siamo costretti a sopportare tutto. La pazienza ha un limite e la vita è fatta per essere vissuta, non sopportata

La vita è fatta per essere vissuta, non sopportata. Quando ci imponiamo di ignorare tutto, compresi i nostri sentimenti e le ferite ancora aperte, imponiamo a noi stessi una sorta di tortura psicologica. Non dobbiamo imporre la sofferenza a nessuno, nemmeno a noi stessi, solo per far piacere ad altre persone.

Essere gentili, cordiali, disponibili, è una cosa ottima. Se più persone dovessero dedicare tempo ed energie per aiutare gli altri, probabilmente, il mondo sarebbe un luogo migliore in cui vivere e, forse, sarebbe anche molto più facile.

Dall’altra parte, non dobbiamo mai confondere la gentilezza con la passività. Non dobbiamo permettere che nessuno abusi della nostra buona volontà e che ci scavalchi solo perché noi siamo buoni ed accettiamo e perdoniamo tutto.

Credo fermamente nel perdono. Credo che dovrebbe essere perdonato chi chiede veramente il perdono, chi vuole essere perdonato e che dimostra il pentimento ed il desiderio di ricominciare per dare una svolta alla relazione.

No, non siamo costretti a sopportare tutto. La pazienza ha un limite.
Nessuno ha bisogno di vendetta, ma nessuno è nemmeno costretto a vivere a contatto, ad essere gentile ed a distribuire baci e sorrisi a chi gli ha causato sofferenza, a chi gli ha fatto del male gratuitamente.

Quando offendiamo o danneggiamo una persona, causiamo un danno nella sua vita e per questo dovremmo cercare di recuperare il nostro errore o, perlomeno, cercare di ridurre i danni che abbiamo provocato.

Chiaramente, non sempre è facile accorgersi dei propri errori, non sempre abbiamo l’opportunità di avvicinarci alla persona che abbiamo ferito per dimostrarle il nostro pentimento ed a volte la cosa migliore da fare è proprio quella di mantenerci a debita distanza.

In questo articolo però non vogliamo concentrarci su chi vuole fare un passo indietro per rimediare ai propri errori. Bensì, vogliamo mettere in evidenza il fatto che nessuno è obbligato a sopportare tutto solo perché è buono e gentile.

La vita è fatta per essere vissuta, non sopportata. Quando ci imponiamo di ignorare tutto, compresi i nostri sentimenti e le ferite ancora aperte, imponiamo a noi stessi una sorta di tortura psicologica.
Non dobbiamo imporre la sofferenza a nessuno, nemmeno a noi stessi, solo per far piacere ad altre persone.

No, non siamo obbligati a convivere con persone che ci fanno sorrisi falsi e dicono parole gentili. Noi non siamo obbligati a convivere con persone che rubano la nostra aria, che abbassano le nostre energie e che ci mettono in imbarazzo.

Noi non siamo obbligati a piacere a coloro che non si sforzano minimamente per vederci felici. Noi non siamo obbligati a sacrificarci per chi non si preoccupa dei nostri sentimenti. Noi non siamo obbligati a capire e ad andare d’accordo con chi ci ha buttato a terra.

“Ognuno conosce il dolore e la gioia di essere ciò che è”

Sì, siamo noi che conosciamo i nostri limiti e che sappiamo quanto siamo in grado di andare avanti prima di danneggiare la nostra anima. Siamo noi che possiamo misurare il peso di un’offesa e l’entità di un danno che abbiamo subito.

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