Nel regno animale esistono curiosità incredibili, ma poche sono così bizzarre come la capacità dei wombat di produrre escrementi a forma di cubo. Questi marsupiali australiani sono gli unici animali conosciuti in grado di realizzare una simile prodezza geometrica, un mistero che ha affascinato biologi e scienziati per anni.
Chi sono i wombat?
I wombat sono marsupiali erbivori originari dell’Australia, caratterizzati da un corpo tozzo e robusto che può arrivare a pesare fino a 35 kg. Esistono tre specie: il wombat comune (Vombatus ursinus) e i wombat dal naso peloso, settentrionali (Lasiorhinus krefftii) e meridionali (Lasiorhinus latifrons). Queste creature possiedono potenti zampe anteriori, ideali per scavare complesse gallerie sotterranee.
Il mistero delle feci cubiche
Per anni la scienza si è chiesta come un intestino, di solito di forma cilindrica, possa trasformare le feci in perfetti cubi. I wombat producono fino a 100 cubetti di escrementi al giorno, lasciando un enigma che ha attirato l’attenzione di numerosi ricercatori.
La svolta è arrivata nel 2018, quando un team dell’Università della Tasmania e del Georgia Institute of Technology ha ricevuto il premio Ig Nobel per aver svelato questo segreto naturale.
L’intestino elastico: un capolavoro di ingegneria naturale
Una ricerca pubblicata sulla rivista Soft Matter ha rivelato che il segreto sta nelle proprietà uniche dell’intestino crasso del wombat. A differenza degli altri mammiferi, l’intestino di questi animali presenta zone con elasticità variabile.
In particolare, l’ultima parte dell’intestino crasso (circa l’8% della sua lunghezza) ha due solchi con pareti più rigide, mentre le altre due sono più elastiche. Questa differenza, unita alle contrazioni ritmiche durante la digestione, modella gradualmente le feci:
- Inizialmente, le feci sono morbide e irregolari
- Le contrazioni delle zone rigide scolpiscono gli angoli
- Alla fine si ottengono escrementi cubici con angoli retti
I ricercatori, guidati dalla dottoressa Patricia Yang, hanno impiegato dissezioni, analisi biomeccaniche e modelli matematici per comprendere questo processo. Hanno anche scoperto che l’intestino del wombat può raggiungere i 10 metri di lunghezza, garantendo un’estrazione dell’acqua molto efficiente.
Un adattamento evolutivo: perché cubiche?
La vera domanda è: perché i wombat evolvono per produrre escrementi cubici? La risposta risiede nel loro comportamento territoriale. Questi animali usano i cubetti per marcare il territorio e comunicare con i loro simili.
La forma cubica offre due vantaggi essenziali:
- Non rotolano, rimanendo esattamente dove vengono depositati, anche su superfici inclinate come rocce o tronchi
- Hanno una maggiore superficie di contatto, prolungando il rilascio dei segnali chimici
In ambienti aridi come quelli australiani, dove le risorse sono scarse e i territori possono estendersi fino a 23 ettari, una marcatura efficace rappresenta un importante vantaggio competitivo.
Dalla biologia all’ingegneria: ispirazione dalla natura
Questa scoperta non è solo una curiosità scientifica. I ricercatori stanno studiando il meccanismo intestinale dei wombat per sviluppare processi industriali che consentano di modellare materiali morbidi in forme precise senza l’uso di stampi rigidi.
“Se capiamo come la natura plasma i materiali morbidi, potremmo creare oggetti con forme precise senza stampi, risparmiando energia e risorse”, ha affermato la dottoressa Yang.
Curiosità finali
Un wombat adulto può produrre fino a 100 cubetti di escrementi al giorno, distribuendoli strategicamente su rocce, tronchi caduti o altri punti visibili del suo territorio. Questi cubetti sono notevolmente secchi e inodori rispetto a quelli di altri mammiferi, grazie alla capacità superiore del loro intestino di estrarre l’acqua.
Una delle tecniche utilizzate per studiare questo fenomeno è stata la TAC (tomografia assiale computerizzata) su intestini di wombat deceduti in incidenti stradali, permettendo di analizzare la struttura interna senza comprometterla.
Questa straordinaria caratteristica ci ricorda che la natura sa sorprendere con soluzioni ingegnose ed efficienti, anche nei dettagli più inaspettati.