Perché alcuni uccelli riconoscono il proprio riflesso? Il test dello specchio svela l’intelligenza di gazze, corvi e pappagalli

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L’auto-riconoscimento allo specchio è considerato uno dei test fondamentali per misurare la coscienza di sé negli animali. Per molti anni si è pensato che questa capacità fosse riservata solo a pochi mammiferi come scimpanzé, oranghi, delfini ed elefanti. Ma il mondo scientifico ha dovuto cambiare idea quando alcuni uccelli hanno dimostrato di possedere questa straordinaria abilità.

Il test dello specchio: una finestra sull’autocoscienza animale

Negli anni ’70, il ricercatore Gordon Gallup Jr. ha ideato il mirror self-recognition test (MSR), un test molto semplice: si applica un segno colorato sul corpo dell’animale, in un punto che può vedere solo attraverso uno specchio. Se l’animale cerca di toccare o rimuovere il segno dal proprio corpo osservando il riflesso, si considera che abbia riconosciuto se stesso.

La maggior parte degli animali reagisce al proprio riflesso come se vedesse un altro individuo, attaccandolo o ignorandolo, ma alcuni riconoscono l’immagine come la propria e cercano di rimuovere il segno dal loro corpo invece che dallo specchio.

I corvidi: geni piumati con autocoscienza

Le gazze, membri della famiglia dei corvidi, hanno sorpreso gli scienziati quando nel 2008 uno studio pubblicato su Science mostrò che questi uccelli superavano il test dello specchio. Quando veniva messo un adesivo colorato sotto il becco, le gazze cercavano attivamente di rimuoverlo osservando il proprio riflesso.

Questo risultato è molto importante perché:

  • I corvidi si sono separati dai mammiferi più di 300 milioni di anni fa
  • Mostra che l’autocoscienza si è evoluta indipendentemente in diverse linee evolutive
  • Dimostra che non serve una neocorteccia (che gli uccelli non hanno) per sviluppare autocoscienza

L’intelligenza straordinaria dei corvi

I corvi, stretti parenti delle gazze, hanno capacità cognitive che sfidano la nostra idea sull’intelligenza degli animali:

Questi “Einstein piumati” sanno risolvere problemi, usare strumenti in sequenza per ottenere cibo e persino pianificare il futuro. Alcuni studi dimostrano che la densità neuronale nel loro cervello, anche se piccolo, è paragonabile a quella dei primati.

“La capacità dei corvi di riconoscersi allo specchio non è un caso isolato, ma parte di un repertorio cognitivo sofisticato che sfida i nostri pregiudizi sui limiti dell’intelligenza aviaria” – Dott.ssa Nicola Clayton, Università di Cambridge

I pappagalli: intelligenza sociale e autoconsapevolezza

Anche i pappagalli, in particolare i pappagalli grigi africani, hanno dimostrato forme di autoconsapevolezza. Alex, il celebre pappagallo studiato da Irene Pepperberg, non solo sapeva distinguere numeri, colori e forme, ma mostrava segni di comprensione del concetto di “sé”.

Studi recenti hanno mostrato che alcuni pappagalli possono:

  • Capire il concetto di zero, una nozione matematica molto avanzata
  • Usare la logica per risolvere nuovi problemi
  • Riconoscersi in video registrati, una variante del test dello specchio

Perché questa capacità è così sorprendente?

L’auto-riconoscimento allo specchio non è solo una curiosità scientifica, ma rivela una complessa comprensione del sé che si pensava fosse propria solo degli animali con cervelli grandi e simili a quello umano.

Il fatto che uccelli con cervelli piccoli possano avere questa capacità ha grandi implicazioni:

  1. Dimostra che l’intelligenza può evolvere in modi diversi
  2. Mostra che non contano solo le dimensioni del cervello ma come è organizzato
  3. Ci porta a ripensare la nostra posizione rispetto agli altri animali in termini di coscienza e consapevolezza

Un cervello diverso ma efficace

Invece della neocorteccia dei mammiferi, gli uccelli hanno una struttura chiamata pallium, organizzata in modo molto diverso ma capace di elaborare informazioni in maniera straordinaria.

Questa “convergenza evolutiva” dell’intelligenza è uno degli esempi più affascinanti di come l’evoluzione trovi soluzioni diverse allo stesso problema: creare una mente capace di autoconsapevolezza.

Oltre lo specchio: l’evoluzione dell’intelligenza aviaria

Gli scienziati pensano che queste capacità cognitive si siano sviluppate per affrontare sfide particolari:

  • I corvidi devono ricordare dove nascondono centinaia di semi e noci
  • I pappagalli vivono in società molto complesse e devono gestire relazioni sociali
  • Entrambi devono affrontare situazioni nuove e cambiare comportamento in base agli imprevisti

È possibile che l’autoconsapevolezza in questi uccelli sia nata come risultato di queste sfide evolutive, o forse porti vantaggi concreti nella vita sociale e nella comprensione degli altri membri del gruppo.

Ripensare l’intelligenza animale

La scoperta che certi uccelli riconoscono se stessi allo specchio ci porta a rivedere le nostre idee sull’intelligenza animale. Non esiste una classifica con l’uomo sempre in cima, ma tante forme di intelligenza sviluppate per risolvere problemi diversi.

La prossima volta che incontrerete il sguardo di un corvo o una gazza, ricordate: potreste stare guardando negli occhi di una creatura che, proprio come voi, sa riconoscere se stessa allo specchio e possiede una profonda consapevolezza della propria esistenza.

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