Perché i rospi riescono a sopravvivere nei deserti: il sorprendente ruolo del bozzolo di muco nelle grandi siccità

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Immaginate di poter sopravvivere in un deserto rovente senza una goccia d’acqua per mesi, a volte anni, trasformandovi temporaneamente in una sorta di “mummia vivente”. Fantascienza? Non per alcuni straordinari rospi che hanno sviluppato una delle strategie di sopravvivenza più sorprendenti del regno animale.

Il miracolo dell’estivazione: quando i rospi si “spengono” per sopravvivere

Nelle regioni più aride del pianeta, dove le piogge sono rare e preziose, alcuni rospi hanno evoluto una capacità incredibile: l’estivazione. È simile all’ibernazione, ma invece di proteggersi dal freddo, permette di sopravvivere al caldo estremo e alla mancanza d’acqua.

La chiave di questa sopravvivenza è un particolare “bozzolo di muco” che questi anfibi costruiscono attorno al corpo, trasformandosi in veri e propri fossili viventi durante i periodi di siccità che possono durare da pochi mesi fino a diversi anni.

Come funziona il bozzolo protettivo?

Quando il caldo e la siccità diventano insostenibili, questi rospi si affidano a un piano d’emergenza unico:

  1. Il rospo si scava una tana nel terreno, a diversi centimetri di profondità
  2. La sua pelle produce strati di muco molto denso
  3. Questi strati si solidificano, formando un bozzolo impermeabile
  4. Dentro il bozzolo, il rospo rallenta al minimo il proprio metabolismo, battito cardiaco e respirazione
  5. L’urina viene trasformata in urea che, accumulandosi nei tessuti, protegge le cellule dalla disidratazione

Una composizione chimica sorprendente

Il bozzolo non è solo muco: è una struttura complessa fatta di mucopolisaccaridi, proteine e grassi. Grazie a questa composizione, il bozzolo offre vantaggi eccezionali:

  • Impermeabilità selettiva: impedisce la perdita d’acqua ma lascia passare un po’ d’ossigeno
  • Resistenza: protegge dagli attacchi e dai danni fisici
  • Proprietà antimicrobiche: previene le infezioni durante il lungo letargo

Le analisi hanno rivelato che questi rospi possono perdere fino all’80% dell’acqua corporea durante l’estivazione, una percentuale letale per quasi tutti gli altri vertebrati!

I campioni della sopravvivenza: quali specie utilizzano questa strategia

Tra i maestri assoluti di questa tecnica c’è il rospo dalle zampe a vanga nordamericano (Scaphiopus couchii), capace di restare in estivazione per oltre 7 anni in condizioni sperimentali di laboratorio. Il rospo della canna (Rhinella marina), diffuso in Australia e nelle Americhe, può sopravvivere a mesi di siccità. Anche il rospo del deserto africano (Breviceps adspersus) resta inattivo sotto terra per lunghi periodi, risvegliandosi solo quando la pioggia scioglie il suo bozzolo protettivo.

Una lezione evolutiva straordinaria

Questa incredibile strategia si è evoluta nel corso di milioni di anni. I rospi che praticano l’estivazione hanno sviluppato anche altre caratteristiche utili:

  • Un apparato urinario che minimizza la perdita di liquidi
  • La capacità di adattare la pelle alle condizioni ambientali
  • Un metabolismo flessibile che passa velocemente dalla piena attività a una sorta di “modalità risparmio energetico”

Questo adattamento è raro tra i vertebrati: pochissimi altri animali riescono a sopravvivere in condizioni così estreme per tempi tanto lunghi.

Applicazioni biomimetiche: cosa possiamo imparare dai rospi

Gli scienziati stanno studiando i bozzoli mucosi per applicazioni mediche, come nuovi trattamenti per ustioni e ferite croniche, e per capire come le cellule sopravvivono alla disidratazione. Le conoscenze acquisite potrebbero migliorare la conservazione degli organi per i trapianti. Persino le agenzie spaziali sono interessate: la capacità dei rospi di “spegnersi” potrebbe servire in futuro agli astronauti durante i lunghi viaggi interplanetari.

Un risveglio spettacolare

Il momento del risveglio è stupefacente. Quando finalmente arriva la pioggia, l’acqua penetra nel terreno e scioglie il bozzolo. Il rospo, come magicamente risvegliato, torna attivo: il metabolismo accelera, il cuore riprende a battere normalmente e l’animale emerge, spesso insieme a molti altri, producendo vere e proprie “esplosioni riproduttive” che trasformano il paesaggio desertico.

Questa incredibile capacità di “spegnersi” per anni e poi riprendere la vita come se nulla fosse rappresenta uno dei più affascinanti esempi di adattamento evolutivo e mostra quanto la natura sappia essere resistente e ingegnosa nelle sue strategie di sopravvivenza.

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