Perché le balene cantano come un’orchestra: il mistero dei canti sincronizzati che si diffondono negli oceani

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Il canto misterioso delle profondità marine

Nell’immensità degli oceani, un fenomeno sonoro affascina scienziati e amanti della natura da decenni: il canto delle balene. Non si tratta di semplici suoni casuali, ma di vere e proprie composizioni strutturate che seguono regole armoniche, come un’orchestra che suona senza direttore.

Una sinfonia sottomarina che attraversa migliaia di chilometri

Ciò che rende straordinario il canto delle balene è la sua capacità di viaggiare nell’acqua per distanze enormi, a volte anche superiori ai 4.000 chilometri. Le balene megattere maschi, in particolare, producono sequenze sonore complesse che possono durare fino a mezz’ora e ripetersi per ore, creando quello che gli scienziati chiamano un “paesaggio sonoro” marino.

L’acqua è un conduttore di suoni molto più efficiente dell’aria: le onde sonore si propagano nell’acqua a circa 1.500 metri al secondo, quasi cinque volte più velocemente che nell’aria. Questo permette alle balene di comunicare su distanze impressionanti, trasformando l’oceano in un immenso teatro acustico.

Evoluzione musicale: canti che cambiano con le stagioni

Una delle scoperte più affascinanti riguarda l’evoluzione dei canti. Gli studiosi hanno osservato che le melodie delle balene megattere cambiano gradualmente durante l’anno, come se seguissero delle mode musicali. Ancora più sorprendente, queste “novità musicali” si diffondono tra gruppi di balene separati anche da migliaia di chilometri, creando una trasmissione culturale simile alla diffusione delle canzoni tra gli esseri umani.

“È come assistere a una continua evoluzione musicale che attraversa gli oceani. È l’equivalente marino del cambiamento di generi musicali nella cultura umana”, spiega la biologa marina Ellen Garland del Centro Scozzese per gli Studi Oceanici.

La sincronizzazione perfetta: come fanno a coordinarsi?

La vera meraviglia si manifesta quando balene che si trovano a grandi distanze sembrano sincronizzare i loro canti. Studi recenti suggeriscono che questa coordinazione potrebbe essere legata alla capacità delle balene di percepire i ritmi naturali dell’oceano, compresi i campi magnetici terrestri e i cicli lunari.

I cetacei possiedono una regione cerebrale specializzata – assente negli esseri umani – che potrebbe permettere loro di “sentire” i campi geomagnetici come una bussola interna. Questa sensibilità li aiuterebbe a sincronizzare i canti, come musicisti che seguono lo stesso ritmo invisibile.

Un linguaggio complesso con regole proprie

Le analisi computerizzate dei canti hanno rivelato strutture che ricordano il linguaggio umano, con elementi simili a sillabe, frasi e temi. I canti delle balene seguono regole ben precise: determinate sequenze sonore devono seguire altre, suggerendo l’esistenza di una vera e propria grammatica musicale.

Le balene blu, ad esempio, abbassano progressivamente la tonalità dei loro canti di anno in anno. Questo fenomeno, ancora poco compreso, potrebbe essere legato a cambiamenti negli oceani o a fattori evolutivi.

Una memoria musicale impressionante

Forse l’aspetto più sorprendente è la memoria musicale di questi giganti del mare. Le balene possono ricordare e riprodurre canti complessi anche dopo anni di silenzio. Durante la migrazione, una balena può interrompere un canto e riprenderlo esattamente dal punto dove l’aveva lasciato anche mesi dopo, dimostrando capacità cognitive notevoli.

Questa memoria eccezionale spiega come specifiche tradizioni musicali si mantengano all’interno di popolazioni di balene per generazioni, creando veri e propri “dialetti musicali” regionali riconoscibili dagli esperti.

Minacce all’armonia oceanica

Purtroppo l’inquinamento acustico degli oceani, dovuto a navi, sonar militari e ricerche petrolifere, sta disturbando questa meravigliosa sinfonia naturale. Le balene sono spesso costrette ad alzare la voce o a cambiare la frequenza dei loro canti per farsi sentire, con effetti ancora non del tutto chiari sul loro benessere e sulla comunicazione.

Studiare e proteggere il canto delle balene significa difendere una delle meraviglie della natura. Potrebbe anche aiutarci a capire meglio l’evoluzione del linguaggio e della musica, collegando la storia umana a quella di questi straordinari abitanti degli abissi.

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