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Bioluminescenza nei funghi: le affascinanti luci sotterranee e il loro misterioso linguaggio elettrico

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Quando pensiamo ai funghi, spesso li immaginiamo come piccoli organismi silenziosi che crescono nel bosco, al riparo dall’ombra degli alberi. Eppure, alcuni di loro riescono a trasformare il buio in un palcoscenico affascinante, emettendo una luce misteriosa e delicata, come se fossero piccole stelle cadute sul terreno. Questo fenomeno si chiama bioluminescenza e racchiude meccanismi naturali sorprendenti che raccontano una trama invisibile: i funghi, proprio come gli esseri viventi più complessi, hanno i loro modi di “comunicare” e interagire con l’ambiente.

La bioluminescenza nei funghi nasce da particolari reazioni chimiche. In alcuni tessuti, molecole speciali — una di queste nota come luciferina — reagiscono con l’ossigeno grazie all’azione di un enzima chiamato luciferasi. Il risultato è l’emissione di fotoni, le particelle di luce che vediamo. Questa luminescenza, spesso verde o bianco-verdastra, illumina il sottobosco creando uno spettacolo naturale incantevole. Ma perché alcune specie di funghi si sono dotate di questa singolare abilità?

Gli studiosi hanno elaborato diverse ipotesi. Una delle più affascinanti suggerisce che la luce serva ad attirare insetti notturni. Gli insetti, spinti dalla curiosità, si avvicinano alla fonte luminosa e finiscono per entrare in contatto con le spore del fungo. Trasportandole in nuove aree, contribuiscono alla sua dispersione e alla riproduzione della specie. Un processo che ricorda ciò che avviene tra fiori e insetti impollinatori, ma qui protagonisti sono funghi e una “pubblicità luminosa” nel buio della foresta.

Guardando sotto la superficie del terreno, il racconto si fa ancora più interessante. Quella che vediamo in superficie è solo la parte fruttifera: la vera struttura del fungo, il micelio, vive nascosta nel suolo o nei materiali in decomposizione. Il micelio è una rete sottilissima di filamenti che può estendersi per metri, un vero e proprio “internet sotterraneo”. Attraverso questa rete, il fungo assorbe nutrienti e può comunicare con altre piante e funghi, scambiando informazioni chimiche ed elettriche.

Alcune ricerche hanno dimostrato che nel micelio si generano impulsi elettrici in risposta a stimoli e cambiamenti ambientali. Questi segnali, simili a messaggi, possono coordinare la crescita, individuare nuove fonti di nutrimento o allertare la presenza di parassiti e contaminanti. È da qui che nasce l’idea poetica di “piccole stelle elettriche”: sebbene la luminescenza sia frutto di una reazione chimica, sotto terra il micelio trasmette veri e propri impulsi elettrici che mantengono viva e in comunicazione l’intera rete.

La prossima volta che ti troverai a passeggiare in un bosco di notte e noterai un punto verde brillante sul terreno, sappi che non stai osservando solo una curiosità naturale. Quelle piccole luci sono il segno di un organismo incredibilmente complesso che, silenziosamente, sotto i nostri piedi, intesse trame invisibili, metaboliche ed elettriche. Un miracolo vivente che ha trovato un modo elegante ed efficace per farsi vedere e farsi sentire: un segnale luminoso che racconta la sua misteriosa vita nella penombra della foresta.

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