1763892129956_ODbbBBbx

Il misterioso Ronzio di Taos il fenomeno sonoro inspiegabile che affascina e inquieta da decenni

Condividi l'articolo

Immagina un silenzio quasi perfetto, quello che si trova solo lontano dalle città, tra i deserti e le montagne del Nuovo Messico. Ora, immagina che in quel silenzio una piccola parte degli abitanti senta un ronzio costante, profondo e ininterrotto. Come un motore diesel acceso in lontananza, un suono che non si spegne mai. Non è la trama di un film, ma la realtà quotidiana di Taos, una cittadina dove da decenni un mistero acustico ossessiona residenti e scienziati: il The Taos Hum.

A percepirlo è solo una minoranza, circa il 2% della popolazione, e non in modo continuo. Si manifesta soprattutto di notte, al chiuso, quando il mondo esterno tace e l’orecchio diventa più sensibile. Per alcuni è un leggero fastidio, per altri una vera e propria tortura che causa insonnia, mal di testa e un’ansia costante. La beffa? Quando gli scienziati accendono i microfoni più sensibili, il ronzio svanisce o si confonde con il rumore di fondo, diventando impossibile da isolare. Gli strumenti non registrano nulla di definitivo, lasciando le testimonianze delle persone come unica, frustrante prova.

Il motivo di questa “invisibilità” acustica risiede nella fisica. I suoni a bassa frequenza hanno onde molto lunghe, capaci di attraversare i muri, rimbalzare e creare complessi schemi di interferenza. Un microfono posizionato nel punto sbagliato potrebbe non rilevare nulla. Inoltre, il rumore di fondo generato dal traffico lontano, da impianti industriali o persino dal vento può facilmente mascherare o imitare il fenomeno. A complicare tutto, l’orecchio umano non è uno strumento standard: la sensibilità alle basse frequenze varia enormemente da persona a persona.

Negli anni ’90, la frustrazione spinse le autorità a finanziare uno studio approfondito, coinvolgendo ricercatori dei più prestigiosi laboratori nazionali. Interrogarono i residenti, mapparono le percezioni e installarono sofisticate apparecchiature di rilevamento in tutta l’area. Furono identificate diverse fonti di rumore a bassa frequenza, ma nessuna corrispondeva esattamente al ronzio descritto. L’indagine si concluse con un nulla di fatto: il colpevole non fu mai trovato.

Da allora, le teorie si sono moltiplicate, trasformando il Taos Hum in una leggenda moderna. Le ipotesi più accreditate includono:

  • Origine geologica: Taos si trova in un’area sismicamente attiva. Il ronzio potrebbe essere causato da micro-terremoti o dalla risonanza del vento tra i canyon e le montagne circostanti.
  • Infrastrutture industriali: Anche se non ci sono grandi industrie nelle immediate vicinanze, ventilatori, compressori, linee elettriche ad alta tensione o condotte del gas a decine di chilometri di distanza potrebbero generare un suono profondo e persistente.
  • Tecnologia militare: Una teoria popolare, ma mai provata, punta il dito contro comunicazioni a bassissima frequenza (VLF) usate dai sottomarini o da altre installazioni militari segrete.
  • Fisiologia umana: In alcuni casi, potrebbe trattarsi di una forma di acufene (un ronzio generato dall’orecchio stesso) o di un’ipersensibilità uditiva individuale. Non significa che “è tutto nella testa”, ma che la fisiologia di una persona può amplificare suoni esterni appena percettibili.
  • Fattore psicologico: Una volta che si inizia a notare un suono, l’attenzione selettiva e lo stress possono renderlo molto più fastidioso e presente, spiegando perché per alcuni diventi un’ossessione.

Taos non è sola. Fenomeni simili, noti come “The Hum”, sono stati segnalati in tutto il mondo, da Bristol nel Regno Unito a Windsor in Canada. In alcuni luoghi, il mistero è stato risolto con la scoperta di una banale fonte industriale, come un impianto di ventilazione. A Taos, invece, il silenzio del deserto continua a essere rotto da questo suono fantasma. Forse è proprio l’assenza di altri rumori a renderlo così evidente. Le case in adobe, materiale tipico della zona, potrebbero inoltre entrare in risonanza con queste vibrazioni, amplificandole.

Forse, un giorno, una nuova tecnologia o una scoperta fortuita svelerà l’origine del ronzio. Fino ad allora, il Taos Hum rimane un potente promemoria: il mondo che percepiamo è molto più complesso di quello che possiamo misurare. È un suono che ci ricorda quanto ancora ci sia da scoprire, nascosto proprio sotto la soglia del nostro udito.

Potrebbe interessarti:

Torna in alto