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Il paradosso della nonna e i misteri del viaggio nel tempo che sfidano la fisica

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Immagina di avere una macchina del tempo. Torni indietro di qualche decennio e impedisci ai tuoi nonni di conoscersi. Se non si fossero mai incontrati, tuo padre o tua madre non sarebbero nati, e di conseguenza nemmeno tu. Ma se non sei mai nato, chi ha viaggiato nel tempo per impedirlo? Ecco il celebre paradosso della nonna (o del nonno), un rompicapo che sfida le fondamenta della nostra realtà e che ha costretto scienziati e filosofi a interrogarsi sulla natura stessa del tempo.

Questo enigma ci manda in cortocircuito perché scardina la regola più fondamentale dell’universo: la causalità. Prima viene la causa, poi l’effetto. Se la tua azione (la causa) cancella la tua stessa esistenza (l’effetto), allora la causa non è mai potuta esistere. È un serpente logico che si morde la coda, un’equazione che si autodistrugge mentre provi a risolverla.

Eppure, la fisica non ha abbandonato la sfida. Anzi, ha scoperto che una forma di viaggio nel tempo è già una realtà scientifica: quello verso il futuro. Grazie alla Relatività di Einstein, sappiamo che il tempo scorre a velocità diverse. Un orologio su un jet ad alta velocità o vicino a un buco nero segna il tempo più lentamente di uno sulla Terra. Questo fenomeno, chiamato dilatazione temporale, è stato misurato e confermato innumerevoli volte. In pratica, rallentando il nostro tempo personale, possiamo “saltare” nel futuro altrui senza creare alcuna contraddizione.

Il viaggio nel passato, invece, apre un vaso di Pandora. Le stesse equazioni della Relatività Generale, in determinate condizioni estreme, ammettono soluzioni che sembrano uscite dalla fantascienza: i cosiddetti wormhole (o ponti di Einstein-Rosen) che collegano punti lontani dello spazio-tempo, o le curve temporali chiuse, veri e propri circuiti che permetterebbero di tornare al proprio punto di partenza nel tempo. È qui che il paradosso della nonna diventa una minaccia concreta per la logica dell’universo.

Come possiamo risolvere l’enigma?

La comunità scientifica ha esplorato diverse vie d’uscita, ognuna affascinante quanto l’altra:

  1. Il Principio di Autoconsistenza: Proposto dal fisico Igor Novikov, suggerisce che l’universo abbia un “meccanismo di sicurezza”. Puoi viaggiare nel passato, ma non puoi cambiarlo in modo da creare un paradosso. Qualsiasi tuo tentativo di fermare i tuoi nonni fallirebbe per una serie di “coincidenze”: perderesti il treno, sbaglieresti indirizzo, inciamperesti. La storia si proteggerebbe da sola, garantendo la coerenza tra passato, presente e futuro.
  2. Gli Universi Paralleli (o Mondi Ramificati): Secondo questa teoria, molto popolare nella fantascienza e legata ad alcune interpretazioni della meccanica quantistica, ogni volta che compi una scelta che altera il passato, non stai modificando la tua linea temporale, ma ne stai creando una nuova. In quella nuova realtà, forse tu non nascerai, ma la tua linea temporale di origine, da cui sei partito, rimane intatta. Il paradosso si dissolve perché non hai cancellato la tua storia, hai solo creato un nuovo capitolo in un altro libro del “multiverso”.
  3. La Congettura di Protezione della Cronologia: L’ipotesi, avanzata dal celebre Stephen Hawking, è forse la più drastica: la natura stessa vieta i viaggi nel passato. Secondo Hawking, le leggi della fisica cospirerebbero per impedire la formazione di curve temporali chiuse, un po’ come una legge cosmica che previene il caos. La matematica lo permette in teoria, ma la realtà fisica lo renderebbe impossibile prima che possa causare problemi.

Il paradosso della nonna non è solo. C’è anche il paradosso del bootstrap (o dell’informazione): porti a Beethoven una sua sinfonia dal futuro, prima che lui l’abbia composta. Lui la ricopia e diventa famosa. Ma chi ha composto davvero quella musica, se è nata da un circolo senza origine? Questi enigmi ci mostrano quanto sia fragile la nostra concezione lineare di creazione e informazione.

Alla fine, cosa ci insegna questo viaggio mentale? Che il tempo non è una semplice freccia che punta in avanti, ma una dimensione complessa, intrecciata con lo spazio, la materia e le leggi fondamentali del cosmo. È una tela su cui si scrivono le storie di causa ed effetto. Forse un giorno scopriremo che il passato è un muro inscalfibile, o forse che ogni nostra azione apre le porte a infiniti nuovi mondi. Fino ad allora, il paradosso della nonna rimane uno degli stimoli più potenti per la nostra immaginazione, un promemoria che la scienza è la più grande avventura per esplorare i confini di ciò che è possibile.

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