Per la scienza bere tè caldo potrebbe fare bene alla salute: ecco perché

Un tè con gli amici risulta essere un piacevole momento di condivisione di ricordi, progetti ed emozioni. Ma può diventare anche un’occasione per coltivare la propria salute.

Già, perché un recente studio scientifico rivela che bere tè caldo contribuisce a preservare uno dei sensi dell’uomo: la vista.

Il rischio che verrebbe allontanato sarebbe quello del glaucoma, una patologia dell’occhio che può condurre anche alla cecità. Si tratta di un dato che sarebbe frutto di studi, sebbene allo stato attuale non è stato possibile isolare quale sia l’agente benefico dell’infuso o se comunque ci sia una reale correlazione medica.

Il glaucoma è una particolare condizione in cui cresce in maniera anomala la pressione dei fluidi, portando danni al nervo ottico. E soprattutto se trascurato chi ne incappa potrebbe rischiare addirittura la cecità. Si stima che circa 58 milioni di persone debbano fare i conti con questa patologia che affligge principalmente le persone che sono avanti con l’età, sebbene negli ultimi tempi non manchino giovani e bambini costretti a fare i conti con esso.

Molte persone sono ignare di averlo.

E mentre i ricercatori erano impegnati a trovare il legame tra la caffeina ed il suo ruolo nell’economia della pressione oculare, hanno potuto appurare che il tè caldo ha un effetto benefico nel contrasto al glaucoma.

La ricerca, riportata dal British Journal of Opthamology, è basata su 1678 casi, estrapolati da alcuni dati relativi alla nutrizione della popolazione negli anni 2005-2006 che all’epoca avessero 40 anni o più.

Tra le domande fatte per analizzare le abitudini alimentari della popolazione americana c’erano quelle ralative al consumo di caffè, di tè caldo e tè freddo.

Lo studio ha messo in evidenza il fatto che tra gli 84 casi di glaucoma emersi nel campione, chi beveva almeno 6 tazze di tè caldo aveva il 74% di possibilità in meno di subire il problema.

Il team di esperti ha comunque messo in evidenza che non si tratta di un fatto meramente statistico, tenuto conto che alcune piante come i flavonoidi e gli antiossidanti che si trovano nel tè offrono realmente un effetto protettivo.

Prima, però, di trarre conclusioni definitive, i ricercatori fanno sapere che occorre approfondire molti aspetti, tra cui la necessità di perpetuare la ricerca nel tempo senza limitarla ad un singolo periodo.

Tra i consigli che vengono riportati c’è quello di consumare il tè senza lo zucchero, in maniera tale da rendere ancor più benefico e ipocalorico il consumo di una bevanda che non sembra avere alcun tipo di particolare controindicazione.

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