Un uomo getta un frigorifero in un burrone e la polizia glielo fa recuperare per punizione

La Guardia Civil spagnola è riuscita ad identificare un uomo, che dopo aver filmato un video sul “riciclaggio” di un frigorifero, viene ora accusato di un possibile crimine ambientale.

L’uomo, non pensando alle possibili conseguenze, ha dimenticato un particolare fondamentale che ne ha permesso il riconoscimento, ovvero il mancato oscuramento del numero di targa del veicolo che si può vedere nel video.

Dalla clip emergono due voci che divertite urlano “Ricicliamolo”, mentre viene lanciato il frigorifero nella scarpata di un burrone.

Nel frattempo, anche un altro video che è stato condiviso sui social mostra un uomo che getta una lavatrice sempre nella zona in cui è stato buttato il frigorifero.

Entrambe le azioni sono diventate oggetto di indagine per la Guardia Civil, così come il datore di lavoro dell’uomo che ha buttato il frigorifero, poiché gestore di una società di distribuzione di elettrodomestici, la quale non è riuscita a dimostrare lo smaltimento degli apparecchi attraverso un agente autorizzato.

Secondo quanto riferito dalla polizia, circa 50 lavatrici sono state trovate nel cortile esterno di un magazzino in mezzo alla vegetazione.

Di recente, è stato pubblicato un ulteriore video dalle forze dell’ordine che mostra due uomini mentre trascinano un elettrodomestico dal fondo di un burrone, nella provincia meridionale dell‘Almeria.

Secondo le parole riportate dal portavoce della Guardia Civil, spetterà al tribunale decidere se l’uomo dovrà pagare una semplice multa amministrativa, o se invece dovrà rispondere all’accusa di aver commesso un crimine ambientale.

L’uomo, oltre ad aver perso il lavoro, rischia di dover pagare una multa che va dai 900 ai 45 mila euro. Ora, ha rotto il silenzio e durante un’intervista ha confessato di essersi pentito del proprio gesto, proprio perché lo ha portato a perdere il proprio impiego e questo ha accentuato i suoi problemi di ansia.

L’unica cosa che voglio è che passi questo boom mediatico, per la mia famiglia, per la mia fidanzata e anche per me“, ha affermato l’uomo che attualmente ha lasciato provvisoriamente la sua casa per ripararsi in quella di un parente, almeno fino a che non si calmeranno le acque.

Voglio solo mostare il mio pentimento e che alle persone non rimanga impressa solo questa immagine di me, come se fossi un assassino“, ha continuato l’uomo.

Proprio come in Italia, anche i residenti spagnoli pagano le tasse per coprire il costo della raccolta dei rifiuti. Stando alle leggi della Spagna, non esiste una definizione di criminalità ambientale organizzata, tuttavia, il paese europeo ha fatto ricorso al diritto penale per proteggere l’ambiente dopo aver seguito le indicazioni dell’Unione Europea nel 2008.

La polizia spagnola ha consegnato già tutto il materiale di indagine disponibile, affinché vengano prese le giuste decisioni riguardo la pena da pagare. È dunque abbastanza apprezzabile vedere come la politica locale e i suoi enti si prendano cura del proprio ambiente.

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