Orso M49: l’Abruzzo si offre di ospitarlo per salvarlo

Sono ancora in atto le ricerche per la cattura dell’orso bruno, chiamato con la sigla M49, in fuga tra i boschi del Trentino ed evaso dal centro faunistico del Casteller.

Sui provvedimenti da prendere non appena verrà ritrovato, la provincia autonoma di Trento non sa ancora come dovrà comportarsi.

L’Abruzzo invece, si è offerto volontario per prendersi cura dell’animale.

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A seguito della proposta avanzata da Eustacchio Gentile (commissario della Comunità Montana Peligna) di far sì che il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise diventasse il nuovo luogo ospitante dell’orso (qualora avvenisse il ritrovamento), anche il Comune ed il Centro visita dell’orso di Villavallelonga hanno fornito la loro disponibilità per ospitarlo.

In particolare, tale proposta è stata voluta fortemente dal sindaco Leonardo Lippa, il quale consiglia di sostituire la sigla M49 con ‘Papillon’, prendendo ispirazione dal nome dell’evasore nel film interpretato da Steve McQueen.

Lo stesso sindaco spiega quali siano le aree faunistiche all’interno del Parco gestite da LNDC-ANIMAL PROTECTION e che già in passato hanno ospitato i due orsi ‘Sandrino’ e ‘Yoga’.

Tra coloro che vogliono evitare la soppressione dell’animale, c’è anche Antonio Di Santo, ovvero il presidente della comunità del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Il compito di gestire la fuga dell’orso è affidato all’Ispra, l’organismo tecnico del ministero dell’ambiente,

Il commissario Gentile sottolinea, inoltre, come il Parco d’Abruzzo abbia già ospitato orsi di altre zone, nello specifico ben tre provenienti addirittura dall’Albania. Bisognerà dunque mobilitarsi anche con diverse iniziative per far sì che l’ipotesi di soppressione di Papillon venga del tutto cancellata dalle eventuali soluzioni al problema.

Alle parole del commissario si sono aggiunte anche quelle del ministro dell’ambiente Sergio Costa, il quale ha inviato una lettera a Maurizio Fugatti (attuale presidente della provincia di Trento) a cui si richiede che vengano effettuati opportuni accertamenti volti a stabilire l’idoneità delle aree per ospitare l’eventuale orso ritrovato.

La zona da analizzare si trova a 1.005 metri di altitudine e non è più frequentata da nessun orso da quando Sandrino e Yoga, che vi hanno trascorso ben 25 anni, non ci sono più.

Un’altra ipotesi, di cui però non si trovano riscontri effettivi, sarebbe quella di riportare Papillon in Slovenia, dove è stato da poco approvato il piano di abbattimento di lupi ed orsi con l’intento di rendere equilibrata la gestione dei carnivori nel territorio in questione. Fatto sta che le intenzioni dell’Abruzzo sono totalmente opposte a quelle del paese sloveno.

La provincia di Trento, tramite il suo governatore Maurizio Fugatti, ha inviato una nuova ordinanza di cattura dell’orso (che al momento risulta ancora totalmente scomparso) e il suo eventuale abbattimento solo nel caso in cui si verificassero circostanze di grave pericolo per l’incolumità delle persone e del corpo forestale.

Qualora venisse ritrovato, l’animale verrebbe trasferito al Casteller e non in Abruzzo poiché risulta essere il miglior centro europeo di gestione degli orsi.

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