Al mio papà che si prende cura di me dal cielo

“Non avrei mai pensato di perderti così velocemente; in realtà non ho mai pensato che potessi perderti. In che modo qualcosa o qualcuno avrebbe potuto portarmi via il mio eroe? Tutto è cambiato perché ho dovuto imparare nel modo più inaspettato che la vita può prendere molte svolte, che è ingiusta, spietata e misteriosa e che esistono molte cose che non riesco a capire come vorrei.

Una di queste è che la tua missione al nostro fianco sia finita. Te ne sei andato lasciando molte cose in sospeso, come il prossimo pranzo durante il quale avremmo fatto la nostra bella chiacchierata, te ne sei andato senza darmi quell’abbraccio in cui avrei trovato rifugio, senza darmi quel consiglio che mi avrebbe potuto aiutare, te ne sei andato senza nemmeno rimproverarmi per un’ultima volta. Però, soprattutto, è rimasto in sospeso quell’addio, durante il quale avrei dovuto ringraziarti per ogni gesto ed ogni momento, durante il quale ti avrei confessato quanto ti amo e quanto mi mancherai.

Per questo scrivo questa lettera, la quale non servirà a molto perché non mi aiuterà a dirtelo di persona, però mi aiuterà a dirlo alla tua anima che mi accompagna in ogni momento. Perderti è stata la cosa più difficile che mi sia mai successa; ho dovuto imparare a sopravvivere senza la tua presenza, senza aspettarti per il pranzo di Natale o per festeggiare l’anno nuovo insieme; ho dovuto imparare a condividere le mie vittorie e le mie sconfitte con altre persone; mi sono resa conto che essere forte ogni giorno non è semplice.

Non è stato un compito facile, ma poco a poco ci sto riuscendo, anche se il cammino sembra non finire mai. Nell’ultimo periodo mi sono resa conto che non ci sarai il giorno del mio matrimonio, non potrò ballare con te e non potrò essere accompagnata all’altare da te, non ti potrò invitare a pranzo nella mia nuova casa e non vedrai crescere i miei figli.

Anche se tutto questo fa male, ho deciso di metterlo da parte e di ricordarti proprio come avresti voluto tu: pieno di allegria ed entusiasmo per la vita, ma soprattutto con gratitudine, perché nonostante il tempo abbia avuto la meglio, ho sempre goduto al massimo della tua compagnia.

Sei stato un padre unico: insieme alla mamma mi hai insegnato a crescere; a sapere che chi ti ama ti rispetta e te lo dimostra; che la famiglia è la cosa più importante a questo mondo; che bisogna rimanere con i piedi per terra ed essere umili; mi hai insegnato ad essere sempre una persona integra e, soprattutto, mi hai insegnato a vivere.

Vuoi sapere una cosa? Anche se non posso vederti, ti sento sempre con me. Prima di addormentarmi ti racconto la mia giornata, ti chiedo dei consigli ed immagino quali potrebbero essere le tue risposte, senza mai smettere di ricordare il tuo sorriso. So che mi sei vicino in ogni fallimento, in ogni vittoria, in ogni momento.

Mi hai lasciato un grande tesoro, uno di quelli che nessuno potrà mai portarmi via. Mi hai lasciato ricordi, esperienze, insegnamenti, parole ed una bellissima famiglia che mi da ogni giorno la conferma che continui ad essere al mio fianco. In realtà sono molte le cose che dovrei dirti, però so bene che tu già le conosci, pertanto non mi rimane altro da fare che ringraziarti per avermi fatto diventare ciò che sono, per tutto questo amore e la sicurezza che mi ha regalato. Ti porterò sempre nella mia mente e nel mio cuore”.

Tutti i papà hanno il loro fischio speciale, il loro richiamo speciale. Il loro modo di bussare. Il loro modo di camminare. Il loro marchio sulla nostra vita. Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel buio, sentiamo un trillare di note e il nostro cuore si sente sollevato. E abbiamo di nuovo cinque anni: stiamo aspettando di udire i passi di papà sulla ghiaia del vialetto.
(Pam Brown)

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