La Valle della Morte: il misterioso luogo dove le pietre si muovono da sole

Il nostro pianeta è pieno di luoghi straordinari che sono in grado di lasciare a bocca aperta chiunque abbia la fortuna di visitarli. Tra questi c’è sicuramente la Valle della Morte (Death Valley), un’ampia area desertica che si trova quasi interamente nello stato della California e che dà il nome ad uno dei più importanti parchi nazionali degli Stati Uniti.

Il suo nome deriva dal fatto che si tratta di una delle zone più insidiose del mondo, poiché a causa delle estreme condizioni climatiche è molto difficile la sopravvivenza della flora e della fauna. Basti pensare che in estate la temperatura può arrivare a picchi di 54 gradi e nel luglio del 1913 venne battuto il record per la temperatura più alta mai registrata sulla Terra, toccando i 56,7 °C.

Proprio in questo temibile deserto, ogni due o tre anni o comunque negli inverni più umidi, si verifica uno dei fenomeni geologici più strani al mondo, poiché le pietre che sono presenti nel Racetrack Playa, un lago secco che si trova a nord ovest della Death Valley, si muovono da “sole”, ovvero senza l’intervento animale o umano.

Questo peculiare fenomeno è conosciuto con il nome di pietre mobili (sailing stones) e, in pratica, indipendentemente dalla loro grandezza, le pietre presenti all’interno di questo lago secco, che derivano dai pendii circostanti, possono percorrere distanze più o meno lunghe che arrivano a misurare anche centinaia di metri.

Al loro passaggio, le pietre lasciano dei solchi che possono avere una larghezza che va dagli 8 ai 30 centimetri, il loro movimento può raggiungere una velocità di 5 metri al minuto e i segni possono rimanere sul terreno persino per alcuni anni. Le tracce che vengono lasciate dalle pietre, oltre che a differire per lunghezza, differiscono anche per direzione, poiché, per esempio, se due due pietre iniziano il loro percorso una accanto all’altra proseguendo parallelamente, ad un certo punto possono cambiare bruscamente la loro traiettoria allontanandosi, o addirittura ritornando indietro.

Di fatto, si tratta di un fenomeno che ha incuriosito parecchi ricercatori e, per questo, è stato studiato fin da quando è stato scoperto per la prima volta, ossia dai primi anni del 1900. Da allora sono state fatte molte ipotesi differenti riguardo alla possibile spiegazione di questi strani movimenti, ma il mistero è stato svelato solamente di recente, quando nel 2014, grazie ad un video timelapse, i ricercatori sono riusciti finalmente a capire la causa.

Il loro movimento è dovuto da una rara serie di circostanze che prevedono al principio, oltre ad un terreno argilloso, l’allagamento della superficie di Racetrack Playa, la quale solitamente è secca, e il successivo congelamento. Questa condizione crea una sottilissima lastra di ghiaccio che inizia a rompersi in pezzi con il calore del sole, di conseguenza, si formano dei pannelli di ghiaccio che quando vengono colpiti dal vento iniziano a scivolare sul suolo insieme alle pietre.

Durante le tempeste invernali le raffiche di vento possono toccare i 140 chilometri orari e sono proprio queste folate a fornire la forza necessaria per innescare il movimento, tuttavia, sembra che la marcia delle pietre possa essere mantenuta solamente grazie a venti più deboli.

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