Perché le balene comunicano attraverso gli oceani: il sorprendente canale sonoro che trasporta i loro canti per migliaia di chilometri

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Immaginate di poter sussurrare un messaggio da Roma e farlo ascoltare nitidamente a New York. Sembra fantascienza, ma le balene compiono ogni giorno qualcosa di simile, utilizzando un fenomeno acustico straordinario, noto dagli scienziati come “canale sonoro profondo”.

L’autostrada invisibile degli oceani

Nel cuore degli oceani, a una profondità che va dai 600 ai 1.200 metri, esiste una specie di autostrada sonora, chiamata canale SOFAR (SOund Fixing And Ranging). Questo strato d’acqua funge da guida naturale per le onde, permettendo loro di percorrere distanze incredibili con pochissima perdita di energia.

Scoperto durante la Seconda Guerra Mondiale, questo fenomeno ha rivoluzionato la nostra conoscenza della comunicazione dei cetacei. Ma come funziona esattamente?

La fisica sorprendente del canale SOFAR

Il segreto sta nella velocità del suono in acqua, che dipende da temperatura, pressione e salinità. Nella parte superiore dell’oceano l’acqua è più calda e la pressione è bassa; scendendo, la temperatura cala e la velocità diminuisce, ma in profondità l’aumento della pressione fa riprendere a crescere la velocità. Questa combinazione crea una zona intermedia in cui la velocità raggiunge il minimo assoluto: il canale SOFAR. In questa zona le onde sonore vengono intrappolate e viaggiano in orizzontale anziché disperdersi.

Illustrazione del canale SOFAR nell'oceano

Le balene: maestre di comunicazione abissale

Le balene, in particolare le megattere e le balene blu, hanno sviluppato la capacità di sfruttare questo fenomeno. Grazie a ciò, le loro vocalizzazioni possono coprire distanze fino a 4.000 chilometri!

Quando una balena blu emette il suo potente richiamo – che può superare i 180 decibel, ben più forte di un jet al decollo – e si posiziona alla giusta profondità, il suono viene catturato dal canale SOFAR e trasportato per distanze che sarebbero impensabili in superficie.

Una sinfonia di significati

Perché comunicare a distanze così vaste? Gli scienziati hanno individuato diverse funzioni:

  • Riproduzione: i maschi cantano per attrarre le femmine lontane
  • Navigazione: funge da sistema GPS naturale per orientarsi negli abissi
  • Coesione sociale: per mantenere i legami tra gruppi dispersi
  • Caccia cooperativa: per coordinare le attività di alimentazione

Curiosità affascinanti sulla comunicazione delle balene

Dialetti regionali e culture vocali

Così come noi umani parliamo con accenti e dialetti diversi, anche le balene sviluppano “dialetti” regionali. Le megattere di varie zone hanno canti distinti che si evolvono nel tempo. Ancora più sorprendente, questi canti seguono mode che si diffondono tra intere popolazioni, creando un vero fenomeno culturale sottomarino.

Compositori dell’abisso

I “canti” delle megattere sono tra le composizioni più complesse del regno animale. Un singolo canto può durare fino a 30 minuti e articolarsi in strutture con temi, frasi e motivi ripetuti. I maschi di una stessa regione cantano lo stesso brano, che evolve gradualmente con le stagioni, come una partitura collettiva in continuo aggiornamento.

Frequenze ultra-basse per distanze ultra-lunghe

Le balene blu e le balenottere comuni usano frequenze estremamente basse, tra i 10 e i 40 Hz, al limite dell’udito umano. Queste “note profonde” sono ideali per il canale SOFAR, consentendo una diffusione ottimale. Prima dell’era industriale, è probabile che due balene blu potessero comunicare attraversando un intero oceano!

Un ecosistema acustico in pericolo

Questa straordinaria capacità comunicativa è oggi minacciata dall’inquinamento acustico marino. Il rumore delle navi, le esplorazioni sismiche e le attività militari creano una sorta di nebbia acustica che interferisce con la comunicazione dei cetacei.

Studi hanno dimostrato che le balene devono “urlare” più forte o modificare le frequenze dei loro richiami per superare il rumore ambientale, con possibili effetti negativi sulla loro capacità di trovare compagni, individuare il cibo o sfuggire ai predatori.

Il mistero che continua

Nonostante i progressi tecnologici, comprendiamo ancora poco del linguaggio delle balene. Cosa si dicono questi giganti degli abissi? Forse condividono informazioni complesse come facciamo noi con le parole.

Gli scienziati stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per decifrare questi schemi sonori, nella speranza di comprendere meglio uno dei sistemi comunicativi più affascinanti del pianeta.

La prossima volta che guarderete l’oceano, ricordate che sotto quella superficie apparentemente silenziosa si nasconde una rete naturale che collega esseri viventi attraverso migliaia di chilometri – un internet biologico che funziona da milioni di anni, molto prima che inventassimo gli smartphone.

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