Perché su Nettuno e Urano piovono diamanti: il processo di pressione estrema che trasforma il metano in gemme preziose nei giganti ghiacciati

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Immaginate un mondo dove piove davvero ricchezza dal cielo. Non è una favola o fantascienza, ma un fenomeno reale che si verifica nelle profondità atmosferiche dei giganti ghiacciati del nostro sistema solare, Nettuno e Urano, situati a miliardi di chilometri dalla Terra.

I giganti ghiacciati: un laboratorio cosmico di alta pressione

Nettuno e Urano, spesso trascurati rispetto ai più noti Giove e Saturno, nascondono fenomeni straordinari che superano la nostra immaginazione. Questi pianeti sono formati principalmente da acqua, ammoniaca e metano ghiacciati, elementi che donano loro il caratteristico colore blu-verdastro visibile nelle immagini delle sonde spaziali.

La vera magia, però, accade nelle profondità di questi mondi alieni, dove le condizioni fisiche raggiungono estremi impensabili sulla Terra.

La chimica estrema: dal metano al diamante

Il metano (CH₄), formato da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno, abbonda nelle loro atmosfere. In alto si trova come gas, ma scendendo verso il nucleo la pressione aumenta in modo vertiginoso.

Quando il metano raggiunge strati in cui la pressione supera un milione di volte quella terrestre e la temperatura si aggira intorno ai 3000°C, le molecole vengono schiacciate e si separano.

Il processo in 4 fasi:

  1. La pressione estrema separa gli atomi di idrogeno dal carbonio del metano;
  2. Il carbonio liberato viene ulteriormente compresso;
  3. La compressione induce il carbonio a disporsi in strutture cristalline;
  4. Si formano i diamanti, che precipitano verso il nucleo del pianeta.

Alcuni studi teorici stimano che ogni anno possano formarsi circa 2.000 tonnellate di diamanti in ciascuno di questi pianeti, dando luogo a una vera pioggia di gemme preziose.

Come è stato scoperto questo fenomeno incredibile?

La pioggia di diamanti fu ipotizzata negli anni ’80, ma la conferma sperimentale arrivò solo di recente. Nel 2017 un team internazionale di ricercatori riuscì a riprodurre in laboratorio le condizioni di Nettuno e Urano, utilizzando potenti laser per comprimere il polietilene, un polimero carbonioso simile al metano.

L’esperimento, realizzato presso il Linac Coherent Light Source dello SLAC National Accelerator Laboratory in California, dimostrò la formazione in tempo reale di nanodiamanti quando il materiale veniva sottoposto a pressioni estreme. Fu la prima osservazione diretta del processo che, su scala planetaria, avviene naturalmente nei giganti ghiacciati.

Un oceano di diamanti liquidi?

Le meraviglie non si fermano qui. In profondità, dove le temperature possono raggiungere i 7000°C, potrebbe esistere un vero oceano di diamante liquido. Una volta formatisi, i diamanti precipitano attraverso strati che si estendono per migliaia di chilometri, giungendo in zone così calde da farli fondere e creando così un mare di carbonio liquido che avvolge il nucleo del pianeta.

Questa particolare configurazione potrebbe spiegare le anomalie del campo magnetico di Nettuno e Urano, che risulta notevolmente inclinato rispetto all’asse di rotazione, a differenza degli altri pianeti.

Perché sulla Terra non piove diamanti?

La risposta è semplice: sulla Terra non esistono le condizioni di pressione e temperatura necessarie, né un’atmosfera ricca di metano. I diamanti si formano nel mantello terrestre, a profondità di 150-200 km, dove la pressione è sufficientemente elevata da trasformare il carbonio in preziose gemme.

La grande differenza è che su Nettuno e Urano questo processo avviene su scala planetaria e in maniera continua, dando origine a una vera pioggia di diamanti.

Implicazioni per l’esplorazione spaziale

Questa scoperta non è solo affascinante dal punto di vista scientifico, ma potrebbe avere importanti implicazioni per la futura esplorazione di questi pianeti. I diamanti, noti per la loro eccellente conduzione del calore, potrebbero influenzare i modelli energetici e i sistemi di convezione all’interno dei giganti ghiacciati.

Inoltre, studiare il comportamento del carbonio in condizioni estreme arricchisce la nostra conoscenza della fisica dei materiali e potrebbe portare allo sviluppo di nuove tecnologie sulla Terra.

La prossima volta che guarderete il cielo notturno, ricordate quei mondi lontani dove piovono diamanti. La realtà supera spesso la fantasia più audace!

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