Perché il polpo ha il sangue blu e tre cuori? Le sorprendenti curiosità scientifiche sulla circolazione degli abissi

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Perché il polpo ha il sangue blu e tre cuori? Le sorprendenti curiosità scientifiche sulla circolazione degli abissi

Tra le creature più affascinanti del mondo marino, il polpo si distingue non solo per la sua intelligenza, ma anche per alcune caratteristiche anatomiche che sembrano uscire da un romanzo di fantascienza. Questi invertebrati celano nel loro corpo segreti evolutivi davvero sorprendenti: tre cuori pulsanti e un sangue di colore blu intenso. Ma quali sono le ragioni biologiche dietro queste peculiarità?

Un sistema circolatorio progettato per le profondità

Il sistema circolatorio del polpo è un vero capolavoro dell’evoluzione, perfettamente adattato alla vita negli abissi marini. I tre cuori hanno funzioni ben precise:

  • Due cuori branchiali – Sono situati accanto alle branchie e si occupano di pompare il sangue verso questi organi, permettendo un assorbimento massimo dell’ossigeno dall’acqua.
  • Un cuore sistemico – Si trova al centro del corpo e riceve il sangue ossigenato dai cuori branchiali, distribuendolo poi a tutti gli organi e tessuti del polpo.

Questa “tripla pompa” non è una stranezza della natura, ma una soluzione estremamente efficace per un animale che deve sopravvivere nelle condizioni difficili degli abissi, dove l’ossigeno è scarso e le pressioni sono molto alte.

Il mistero del sangue blu: l’emocianina

Se si osservasse un polpo ferito, si rimarrebbe sorpresi dal colore del suo sangue: non rosso, ma blu intenso. Il responsabile è l’emocianina, una proteina che nei polpi svolge la stessa funzione dell’emoglobina nei mammiferi: trasportare l’ossigeno.

A differenza dell’emoglobina, che contiene ferro e rende il sangue rosso, l’emocianina usa il rame per legare l’ossigeno. Quando il rame si lega all’ossigeno, il sangue diventa blu, mentre quando lo rilascia diventa trasparente.

Un adattamento perfetto per la vita negli abissi

Perché l’evoluzione ha creato un sistema così particolare? La risposta sta nelle condizioni estreme in cui i polpi possono vivere:

  1. L’emocianina è più efficiente dell’emoglobina a basse temperature e in ambienti poveri di ossigeno, tipici delle profondità marine.
  2. Il sistema a tre cuori assicura una pressione sanguigna ottimale anche quando il polpo attraversa zone con diversa profondità e pressione.
  3. I due cuori branchiali possono regolare separatamente il flusso di sangue verso ciascuna branchia, ottimizzando l’assorbimento dell’ossigeno secondo le necessità.

Un dettaglio sorprendente: quando il polpo nuota, il cuore sistemico si ferma temporaneamente. Questo spiega perché questi animali preferiscano spostarsi con brevi scatti invece che nuotare a lungo.

L’efficienza di un sistema unico

Grazie a questo straordinario sistema circolatorio, i polpi possono vivere in habitat molto diversi, dalle acque calde e superficiali fino agli abissi più freddi. L’emocianina, anche se meno efficiente dell’emoglobina a temperature normali, è un vantaggio fondamentale in acque fredde e povere di ossigeno.

Questo sistema permette inoltre ai polpi di affrontare rapidi cambiamenti di profondità e pressione, aiutandoli a fuggire dai predatori con scatti improvvisi nell’acqua.

Tutte queste incredibili caratteristiche rendono i polpi non solo animali affascinanti da studiare, ma anche modelli biologici che potrebbero ispirare innovazioni nella medicina e nella tecnologia subacquea. Il loro sangue blu e i tre cuori sono il risultato di milioni di anni di evoluzione e rappresentano una delle soluzioni più ingegnose che la natura abbia sviluppato per conquistare gli ambienti più estremi del nostro pianeta.

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