Perché il sonno avviene in cicli di 90 minuti: cosa succede nel cervello e perché questi ritmi influenzano energia, memoria e apprendimento

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Il nostro sonno notturno non è un’esperienza uniforme, ma un viaggio attraverso cicli che si ripetono circa ogni 90 minuti. Questo ritmo, scoperto negli anni ’50, contiene i segreti della nostra rigenerazione fisica e mentale. Ma perché proprio 90 minuti? E come questa architettura influenza la nostra salute, energia e capacità cognitive?

Il ritmo ultradiano: l’orologio nascosto del nostro sonno

I cicli del sonno di 90 minuti rappresentano quello che gli scienziati chiamano “ritmo ultradiano”, un ritmo biologico che si ripete più volte nell’arco delle 24 ore. Durante una notte di 8 ore, attraversiamo circa 4-5 cicli completi, ognuno con una precisa sequenza di fasi che svolgono funzioni essenziali per il nostro organismo.

Le fasi che compongono ogni ciclo

Ogni ciclo di 90 minuti è composto da:

  • Fase N1 (sonno leggero): dura 1-5 minuti, durante la quale il corpo inizia a rilassarsi.
  • Fase N2 (sonno intermedio): occupa il 40-60% del tempo totale di sonno, con caratteristici “fusi del sonno” nell’attività cerebrale.
  • Fase N3 (sonno profondo): la fase più rigenerativa, con onde cerebrali lente e ampie.
  • Fase REM (Rapid Eye Movement): il momento dei sogni più vividi, caratterizzato da intensa attività cerebrale.

Questa sequenza non è casuale: rappresenta un delicato equilibrio biochimico orchestrato da neurotrasmettitori e ormoni, frutto di milioni di anni di evoluzione.

Perché proprio 90 minuti? Il mistero della durata

La durata di circa 90 minuti per ciclo sembra essere una costante biologica sorprendente. Questo intervallo appare in molti altri contesti biologici:

  • La durata media di un film, che riflette la nostra capacità di attenzione sostenuta.
  • Il tempo ottimale per cicli di lavoro intenso secondo alcune tecniche di produttività.
  • Il tempo medio di una partita di calcio.

Gli scienziati ritengono che questo ritmo sia profondamente legato ai nostri orologi biologici primitivi. Alcuni studi suggeriscono che la durata di 90 minuti rifletta un equilibrio ottimale tra processi di costruzione e demolizione che avvengono nel cervello.

La chimica cerebrale che trasforma la notte in rigenerazione

Durante ogni ciclo di 90 minuti, avviene una straordinaria “danza molecolare” che trasforma il sonno in un potente strumento di recupero:

Il potere rigenerativo del sonno profondo

Durante la fase di sonno profondo (N3), il cervello rilascia l’ormone della crescita che stimola la riparazione dei tessuti, la crescita muscolare e il rafforzamento del sistema immunitario. Contemporaneamente, il sistema glinfatico – la “pulizia” del cervello – si attiva, rimuovendo le proteine di scarto come la beta-amiloide, legata all’Alzheimer.

Questo processo è 10 volte più attivo durante il sonno che durante la veglia, come scoperto nel 2013 dai ricercatori dell’Università di Rochester. È come se il cervello attivasse ogni notte un sofisticato sistema di manutenzione.

La fase REM: il laboratorio dell’apprendimento

Durante la fase REM che conclude ogni ciclo, succede qualcosa di altrettanto straordinario: il cervello consolida i ricordi e processa le informazioni acquisite durante il giorno. Studi con risonanza magnetica funzionale mostrano che durante questa fase:

  • L’ippocampo (centro della memoria) “riproduce” le esperienze della giornata.
  • Vengono create nuove connessioni sinaptiche che rinforzano l’apprendimento.
  • Il cervello risolve problemi e trova connessioni creative tra informazioni apparentemente lontane.

Non è un caso che spesso ci svegliamo con soluzioni a problemi che sembravano irrisolvibili il giorno prima: il nostro cervello ha continuato a lavorarci durante la notte!

La scienza dell’energia: come i cicli del sonno ricaricano il nostro corpo

Ogni ciclo di 90 minuti aiuta a ricaricare diversi “serbatoi” energetici nel nostro organismo:

Durante il sonno profondo, l’adenosina – la molecola che si accumula durante la veglia causando sonnolenza – viene eliminata. Allo stesso tempo, le riserve di ATP (adenosina trifosfato, “energia” delle cellule) vengono ripristinate.

Nelle fasi REM, invece, si ricaricano i neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, fondamentali per regolare l’umore e la motivazione, aiutandoci ad affrontare meglio la giornata.

Curiosità sorprendenti sui cicli del sonno

  • Sogniamo in tutti i cicli, non solo durante la fase REM. Nel REM i sogni sono più vividi e narrativi, nelle altre fasi più frammentati e astratti.
  • Il primo ciclo della notte contiene più sonno profondo, mentre l’ultimo è dominato dal REM: per questo spesso ricordiamo l’ultimo sogno.
  • La privazione del sonno REM ha effetti più gravi sulla salute mentale rispetto alla privazione del sonno profondo, causando irritabilità, ansia e perfino allucinazioni.
  • Gli animali hanno cicli diversi: i gatti circa 30 minuti, gli elefanti 120 minuti. Sembra che la durata del ciclo sia collegata alle dimensioni del cervello.

Sfruttare i cicli del sonno per potenziare apprendimento e creatività

Capire i nostri cicli del sonno può cambiare il modo in cui studiamo e creiamo:

Ricercatori dell’Università di Harvard hanno dimostrato che imparare qualcosa poco prima di dormire e ripassarla dopo una notte di sonno può aumentare la ritenzione fino al 42%. Ciò avviene perché il cervello ha tempo di “processare” l’informazione in tutte le sue fasi.

Le persone più creative spesso si svegliano naturalmente alla fine di un ciclo REM, quando il cervello è pieno di nuove associazioni: ecco perché molte idee arrivano al risveglio o durante la notte.

Ottimizzare il proprio sonno basandosi sui cicli di 90 minuti

Per sfruttare al massimo questo meccanismo biologico:

  • Pianifica la durata del sonno in multipli di 90 minuti (7,5 ore = 5 cicli completi).
  • Cerca di svegliarti alla fine di un ciclo, non a metà: ti sentirai più riposato anche dormendo meno.
  • Mantieni orari regolari per sincronizzare i ritmi circadiani con i cicli del sonno.
  • Per i sonnellini brevi, scegli 20 minuti (solo fasi leggere) o 90 minuti (un ciclo completo), evitando durate intermedie che possono lasciare storditi.

I cicli del sonno di 90 minuti non sono solo una curiosità scientifica, ma una delle chiavi più efficaci per liberare il nostro potenziale fisico e mentale. Rispettando questa antica saggezza scritta nel nostro DNA, possiamo trasformare ogni notte in uno straordinario strumento di rigenerazione, creatività e apprendimento.

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