Preparati per essere genitore dei tuoi genitori

Quando veniamo al mondo siamo dei figli e speriamo di rimanere in questa condizione per tutta la vita. Sentendoci amati, coccolati e educati. Vorremmo che i nostri genitori possano spargere gigantesche dosi di amore lungo tutto il percorso della nostra vita. E che quando la vita fa male vorremmo sempre un grembo materno su cui recuperare. Quando la vita diventa angosciante, vorremmo trovare un saggio consiglio dai nostri genitori. E quando tutto questo ci manca, si forma sempre un vuoto, un sentimento strano che ci fa sentire diversi.

Anche quando siamo adulti, cerchiamo di ritrovare la nostra infanzia negli occhi dei nostri genitori. Desideriamo segretamente le loro cure e le loro attenzioni, come per esempio quel piatto preferito preprato dalla mamma per il giorno del compleanno, o quel piccolo dettaglio che ci fa sentire speciali.

Non si è mai pronti per cambiare i ruoli in questa relazione

È complicato accettare che i nostri genitori invecchino. Capire che quelle piccole limitazioni che cominciano a mostrare non sono dovute alla pigrizia o al disinteresse. Che se si sono dimenticati di riferire un messaggio, non è perché a loro non importi la nostra urgenza. Che se ci chiedono di ripetere le cose è perché ora non sentono più molto bene e, a volte, non si tratta di problemi di udito, ma di semplice distrazione. Impieghiamo molto tempo ad accettare che non sono più gli stessi. Non possiamo né dobbiamo condividere con loro la nostra angoscia.

Piano piano diventiamo sempre più cerimoniosi. Così, senza volerlo, iniziamo a invertire i ruoli di protezione. Iniziamo a cercare di proteggere i nostri genitori dalle sventure di questo mondo.

Diciamo loro che la nostra vita va bene, nonostante siamo in crisi. Nascondiamo i problemi matrimoniali per fingere di fronte a loro che stiamo costruendo una famiglia stabile. Filtriamo le nostre angosce temporanee, al posto di condividere con loro un problema. Non devono avere motivi di cui preoccuparsi. Tuttavia, quando iniziamo a cambiare questi piccoli dettagli nella nostra relazione, diventiamo sempre un po’ più orfani. Rimaniamo per tutta la notte con gli occhi spalancati senza poter correre nel letto dei nostri genitori. Nascondiamo loro i nostri timori della vita di tutti i giorni, di modo che non soffrano senza motivo e così rimaniamo da soli in questa attesa, senza una coccola, senza un abbraccio e senza un sorriso che ci possa consolare.

Più perdono il loro vigore, il loro udito, la loro memoria, più soli ci sentiamo, senza capire perché sia successo l’inevitabile. Potremmo anche arrivare a provare una sorta di conflitto interiore nell’aspettarci da loro che possano reagire all’invecchiamento del corpo, aspettarci che lottino di più per loro stessi, senza renderci conto che non hanno più la cosapevolezza che abbiamo noi e che non hanno modo per impedire il passare del tempo e che hanno, semplicemente, il diritto di sentirsi stanchi.

Nel mezzo di tutto questo può arrivare il giorno in cui i nostri genitori si trasformano nei nostri figli. Ai quali dobbiamo ricordare che bisogna mangiare, che bisogna prendere la medicina o pagare una fattura. I quali necessitano di essere guidati per la strada o hanno bisogno di una mano per scendere le scale. Coloro che dobbiamo preparare per andare a letto e, forse, che dobbiamo anche alimentare portando un cucchiaio alla loro bocca.

E saranno dei figli più difficili perché non ricordano chi sono i loro genitori. Reagiranno al tuo primo rimprovero perché credono che, in fondo, tu debba obbedire loro e non il contrario. Minimizzeranno le tue prime argomentazioni e cercheranno di dimostrarti che sono ancora indipendenti. Però, cederanno in maniera graduale, quando si ridurranno le loro forze fisiche e mentali e potranno trovare nel tuo amore nei loro confronti un equilibrio per tutti i cambiamenti che li terrorizzano.

Non è facile per te. Non è la logica della vita. E anche se sei genitore, nessuno ti prepara per essere genitore dei tuoi genitori. E se non lo sei, dovrai imparare le peculiarità di questo ruolo per proteggere coloro che ami.

Se puoi, sorridi di fronte ai loro commenti strambi o racconta qualcosa di divertente mentre pranzate insieme. Ascolta quella storia ripetuta fino allo sfinimento come se fosse la prima volta e fai delle domande come se non conoscessi le risposte. Baciali sulla fronte con tutta la dolcezza possibile e, come quando metti un bimbo nel suo lettino, prometti loro che il mattino seguente, quando apriranno gli occhi, tutto sarà ancora lì come prima di modo che possano giocare.

Se sei arrivato fino a qui al fianco dei tuoi genitori, con il permesso di interferire nelle loro vite, è perchè avete percorso insieme una lunga strada di amicizia. E se provi a vivere questo momento con tutta la sua intensità, non fai altro che dimostrare quanto grande è la tua capacità di amare e ripagare l’amore che la vita ti ha offerto.

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