Il suo contratto d’affitto scade ad ottobre e il proprietario di casa gli fa una richiesta che lo lascia senza parole: “Rido per non piangere”

Ignacio è un giovane di 31 anni che lavora in una società di tecnologia. Vive da solo in un bilocale situato a Buenos Aires, in Argentina, da ben tre anni. Quando Ignacio si trasferì in quell’appartamento, pagava circa 24 mila pesos (circa 85 euro) al mese per l’affitto, poi, con il tempo, il canone è aumentato fino a 70 mila pesos (circa 250 euro).

Recentemente, questo giovane è stato sorpreso da un messaggio ricevuto dalla società immobiliare con cui ha stipulato il contratto di locazione. Il messaggio, arrivato via WhatsApp, conteneva una richiesta insolita: Ignacio avrebbe dovuto tenere in considerazione la possibilità di aumentare il canone mensile. Nonostante il suo contratto sia valido fino a ottobre, gli è stato chiesto di pagare di più, sostenendo che l’affitto è “completamente sottostimato” e che avrebbe dovuto essere raddoppiato da 70 mila pesos a 140 mila pesos (circa 495 euro).

Ignacio, sorpreso e indignato per la richiesta della società immobiliare, ha espresso il suo disagio in un’intervista, durante la quale ha dichiarato che comprende il contesto di inflazione e difficoltà economica del paese, ma non si sente responsabile per la situazione attuale degli affitti e, per questo, non può mettersi dalla parte del proprietario ritenendo che sia ingiusto richiedere un aumento così significativo.

Ignacio ha condiviso il messaggio assurdo che ha ricevuto sul proprio account di Twitter, cercando di sdrammatizzare la situazione per evitare di farsi prendere dall’angoscia. Tuttavia, l’idea di dover affrontare una scelta tra accettare l’aumento richiesto o cercare un nuovo alloggio ha iniziato a fargli venire ansia.

Il giovane ha sottolineato che il mercato degli affitti è diventato sempre più costoso, rendendo sempre più difficile per le persone come lui trovare un posto dove vivere. L’affitto delle case, dei bilocali o dei monolocali sembra essere diventato un privilegio riservato a pochi, anziché un diritto accessibile a tutti.

Ignacio ha anche sottolineato che la società immobiliare non ha mai dimostrato una volontà positiva nei suoi confronti in passato, il che rende difficile per lui simpatizzare con loro in questa situazione. Ora si trova in una posizione difficile, in bilico tra la necessità di fare i conti con l’aumento richiesto o di cercare una nuova sistemazione, nel contesto di un mercato immobiliare in cui i prezzi sono alle stelle.

Ignacio ha concluso affermando che vivere in una casa dignitosa sembra essere diventato un privilegio riservato a pochi anziché un diritto fondamentale. L’ansia e il nervosismo che tutto ciò provoca agli inquilini non sono affatto piacevoli e, purtroppo, si tratta di una realtà che sta coinvolgendo molti paesi in tutto il mondo.

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FAQ

Chi è Ignacio e quale è il suo lavoro?
Ignacio è un giovane di 31 anni che lavora in una società di tecnologia.

Da quanto tempo vive Ignacio nella sua attuale casa e quanto pagava all’inizio?
Ignacio vive nella sua attuale casa da tre anni e inizialmente pagava circa 24.000 pesos al mese di affitto.

Domanda: Perché Ignacio è stato sorpreso e indignato da un messaggio ricevuto dalla società immobiliare?
Ignacio è rimasto sorpreso perché la società immobiliare gli ha chiesto di considerare l’aumento del canone di locazione, nonostante il suo contratto fosse valido fino a ottobre. La richiesta era motivata dal fatto che l’affitto era considerato “completamente sottostimato” e avrebbe dovuto raddoppiare da 70.000 pesos a 140.000 pesos.

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