Questo bellissimo corto ti mostrerà che a volte una mamma non può riuscire a fare tutto

“Mother” è un cortometraggio che ispira e ci racconta una realtà che non ci è completamente sconosciuta: parliamo di quelle mamme che sono obbligate e sdoppiarsi per fare più cose alla volta, perché la maternità, a volte, sfinisce, perché in certe occasioni piangiamo di nascosto e arriviamo al limite delle nostre forze.

Una cosa di cui tutti siamo consapevoli è che, spesso, ci viene data un’immagine della donna che è madre in un modo sdolcinato, quasi perfetto, idilliaco. In realtà, la gravidanza, il parto e i successivi mesi contengono delle sfumature così profonde, complicate e al tempo stesso contraddittorie, che è comune sentirsi frastornate.

Amiano i nostri figli, quelle nuove vite che teniamo tra le nostre braccia, tuttavia… Perché siamo così esauste?

Il seguente corto parla proprio di questo. Tuttavia, si tratta una produzione che mostra un’immagine della famiglia un po’ tradizionale, in cui tutti i compiti di casa ricadono su una figura femminile.

Nonostante questo, non appena lo vedrai rimarrai subito affascinato dalla sua magia avvolgente, dalla sua semplicità e dal suo potente messaggio. Lo stesso che potremmo applicare in qualche altra casa, perché anche se i tempi sono cambiati, ci sono ancora molte donne che continuano ad identificarsi in questa scena.

Mother, un corto che ispira

Si tratta di un cortometraggio che ha vinto diversi premi. La storia dura poco più di 5 minuti, ma in questo breve tempo è in grado di affascinare con la sua semplicità. I personaggi mostrano un’aria orientale dove tutto è molto classico, dove la madre è coinvolta in una routine quotidiana che assomiglia di più a un rituale.

Durante il 2015 e il 2016, “Mother”, creato dallo Studio Kokorosh, ha fatto il giro del mondo per sensibilizzare le persone su una serie di aspetti:

La madre sola

All’inizio del corto, si intuisce subito che la protagonista di questa storia affronta ogni faccenda della casa da sola. Nei suoi compiti vediamo sullo sfondo la fotografia di un marito assente. Forse lavora lontano da quello scenario familiare in cui ogni responsabilità ricade sulle spalle di questa madre delicata ma volenterosa.

Tuttavia, questa solitudine non è del tutto completa: nella casa vivono anche due bambini più grandi e un grazioso cagnolino che porta più disagi che benefici alle responsabilità di questa donna.

Di fatto, però, questa madre avanza di fronte alle avversità, continuando a pulire e a cucinare ed affrontando le paure, i problemi e le incertezze.

Quando la mamma o il papà non sono felici

Esistono poche cose che possono essere più dannose per lo sviluppo di un bambino della costante e reale percezione che i loro genitori non siano felici. I figli intuiscono perfettamente il mondo emotivo dei loro genitori.

Sono in grado di identificare la felicità e imparano da essa per sentirsi più sicuri, per scoprire il proprio ambiente attraverso una madre o un padre che li accompagnano con ottimismo, con sorrisi e sogni da alimentare.

D’altra parte, una madre e un padre saturi di compiti, di responsabilità, di paure e preoccupazioni generano stress nel bambino. Se sin dalla più tenera età interiorizziamo questo tipo di emotività, cresceremo con molte carenze.

La protagonista di questo bel corto raggiunge il limite delle proprie forze. È come se la vitalità fosse sfuggita, svanita in quella vita abitudinaria e opprimente.

Condividere i compiti

Quando la madre di questa storia raggiunge quell’estremo, dove il nostro essere rimane senza fiato e le emozioni finiscono per intrappolarci in un vortice di impotenza, accade qualcosa di inaspettato. Un qualcosa di strano e magico allo stesso tempo. Questo è esattamente il punto in cui si trova il messaggio che cerca di darci questo cortometraggio: ogni famiglia è come un motore in cui ogni pezzo deve adattarsi in modo che questa entità possa avanzare, avere vita e funzionare correttamente.

Una mamma sola può essere coraggiosa, forte e capace di fare tutto. Ma non sempre, non 365 giorni all’anno e non 24 ore al giorno. Aiutare significa amare, ma condividere i compiti significa molto di più che dare una mano a una persona. Perché in una casa “non c’è bisogno di aiutare, ognuno deve fare il proprio ruolo”, senza aggiungere altro. E che ci crediate o no, è più facile di quanto sembri: basta avere un po’ di buona volontà.

Cosa ne pensi del messaggio che porta questo meraviglioso cortometraggio? Lasciaci un commento e salva il contenuto sul tuo diario così che anche i tuoi amici possano vederlo. Seguici per altre curiosità sulla pagina Curiosando si impara.

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