L’emozionante racconto di un ragazzo che è stato adottato subito dopo la nascita: “Continuo a incontrare mia madre biologica, ma lei non sa che sono io”

L’adozione è un tema delicato e complesso che coinvolge molte persone, tra cui i genitori adottivi, i bambini adottati e i genitori biologici. Molte persone adottate possono sentirsi in difficoltà quando si tratta di conoscere i propri genitori naturali, poiché questa decisione potrebbe influenzare il loro senso di identità e di appartenenza. Tuttavia, la curiosità e il desiderio di scoprire le proprie radici sono sentimenti comprensibili e legittimi che possono portare a una maggiore comprensione di sé stessi e della propria storia.

Questo è proprio quello che si è ritrovato ad affrontare un utente di Reddit che, qualche tempo fa, ha voluto raccontare la propria storia alle altre persone per confrontarsi e per ricevere dei consigli e dei pareri che lo hanno portato a cambiare completamente la propria vita.

toddler's walking on the seashore with adult

Mia madre biologica mi ha avuto quando aveva quattordici anni. E io, che ora ho 24 anni, venni subito dato in adozione. I miei genitori adottivi mi hanno raccontato tutto quello che sapevano di lei e conservo ancora la lettera che mi scrisse, in cui diceva che avrebbero potuto consegnarmela se avessero voluto‘.

Un bambino ha chiesto al futuro marito di sua madre di adottarlo e lui ha pianto per l’emozione

È pazzesco leggerla, di fatto è stata letteralmente una bambina a scriverla. Al suo interno c’è scritto: “Mi dispiace di non poter essere la tua mamma, ma spero che tu sia felice”. A quanto pare, era disponibile ad avere contatti con noi, ma per via del lavoro di mio padre ci trasferimmo quando avevo 11 anni e a quel punto mi sembrava impossibile riuscire a ritrovarla. Ma, per fortuna, ci ho provato‘.

Lei lavora in un ristorantino dove ultimamente vado spesso come cliente, ma non sa che sono io. Alcune volte chiacchieriamo del più e del meno. Sembra una brava donna. A volte, quando mi dice qualcosa del tipo: “Vuoi altro, tesoro”, o usa altri termini del genere, vorrei dirglielo. Non so perché, però mi blocco sempre. Quando parliamo, lei sembra davvero genuina. Quando non è troppo impegnata nel lavoro, si sofferma a parlare un po’ di più. Guido letteralmente per 2 ore di fila per andare a mangiare in quel posto, solo per vederla. Ed è come se mi conoscesse già, perché negli ultimi tre mesi ci sono andato almeno una o due volte a settimana, per questo mi saluta sempre con un grande sorriso. Se solo lei lo sapesse‘.

depth photography of empty table inside restaurant

Dopo la condivisione del post, sono stati moltissimi gli utenti della piattaforma che hanno commentato per congratularsi con lui per il proprio coraggio e per spronarlo a farsi avanti. Alcuni gli hanno consigliato di rivelare la sua identità alla propria madre biologica tramite una lettera, proprio come aveva fatto lei; mentre altri hanno cercato di motivarlo e di animarlo a parlarle apertamente.

In seguito, il ragazzo ha aggiornato tutti quanti sull’evolversi della situazione scrivendo:

Beh… l’ho fatto, gliel’ho detto. E sì, è stato piuttosto difficile. Il mio cuore batteva tanto forte che pensavo che sarebbe scoppiato. Continuavo a pensare a come dirglielo. Molti dei commenti sul mio ultimo post suggerivano di scriverle una lettera, proprio come fece lei per me in passato. Inizialmente era quello il piano, però, pensandoci, mi è sembrato più corretto parlarle‘.

Innanzitutto, voglio dire grazie a tutti per il vostro amore e supporto. Principalmente a tutti i genitori naturali che hanno condiviso le loro storie con me. Questo è ciò che mi ha davvero aiutato ad avere il coraggio di affrontarla. È stato davvero fondamentale, quindi grazie‘.

man in white shirt sitting on brown wooden bench

È successo tutto l’altro ieri. Ho aspettato che finisse il suo turno, che combaciava con la chiusura del ristorante. L’ho attesa nel parcheggio. All’inizio ci siamo salutati, poi le ho detto che c’era qualcosa di importante che avrebbe dovuto sapere. Per prima cosa le ho chiesto scusa per averglielo tenuto nascosto così a lungo, ma lei non ha reagito finché non ho tirato fuori la sua lettera‘.

In quel momento ha iniziato a singhiozzare ed a piangere allo stesso tempo. In pratica, non sono nemmeno riuscito a finire il mio discorso con le parole “Sono tuo figlio”. Non appena ha visto la lettera, ha capito che ero io. È stato pazzesco. D’istinto mi ha abbracciato all’istante, però si è tirata subito indietro chiedendomi se andasse bene abbracciarmi. Chiaramente le ho detto che mi faceva piacere e siamo rimasti lì, per un bel po’, a piangere abbracciati nel parcheggio. Dev’essere stato un duro colpo per lei, perché, per un secondo, le sue gambe hanno ceduto ed ho dovuto sostenerla mentre mi abbracciava ancora per un minuto‘.

Quello che mi ha davvero colpito è stato il suo modo di dirmi: “Guarda quanto sei grande”. Sentirla piangere ha fatto piangere anche me. È tornata ad aprire il ristorante (non avrebbe accettato un no come risposta), abbiamo preso un caffè, abbiamo mangiato una fetta della loro torta e abbiamo parlato di tante cose. Mi ha detto che la seconda volta che sono andato al ristorante ha sentito come una strana sensazione, ma per lei era difficile credere che fossi io. Così ha respinto quella sensazione‘.

 

Mi ha confessato che dopo che sono stato adottato, per anni ha guardato i bambini che avevano la mia età pensando che fossero me. Poi, ogni volta, non riuscendo a trattenere le lacrime piangeva in pubblico. Ha convissuto per anni con la confusione in mente e con la depressione, così, quando mi ha visto, non ha voluto crearsi delle false speranze‘.

Dice che assomiglio molto al mio padre biologico quando era più giovane. Abbiamo parlato anche di lui. Sono rimasti in contatto nel caso in cui avessi mai contattato uno di loro, perché sarebbe stato più facile trovare anche l’altro. Non ho mai avuto la speranza di trovare il mio padre biologico poiché nessuno me ne aveva mai parlato, quindi sono contento che entrambi abbiano pianificato questo scenario futuro. Mi ha raccontato di quanto avrebbero voluto tenermi. Soprattutto il mio padre biologico, non voleva che venissi adottato. Però sapeva che dovevano farlo perché erano solamente dei bambini. Lei mi ha confessato che il mio padre biologico ci ha messo molto tempo per superare la cosa‘.

Abbiamo parlato per ore. Quasi fino alle 2 del mattino (il ristorante chiude alle 23). Ha voluto sapere tutto di me, ma soprattutto ha voluto sapere se sono felice. Se i miei genitori adottivi sono stati buoni con me e se ho avuto un’infanzia serena. Per fortuna, ho avuto tutto questo. L’ho ringraziata per avermi aiutato ad avere questa vita. Entrambi abbiamo pianto di nuovo, ma lei ha pianto di più. Tutto è stato molto emozionante per lei. Durante alcuni momenti sembrava davvero felice, ma poi si rattristava di nuovo‘.

Dopo il mio diciottesimo compleanno, lei sperava che la cercassi, ecco perché è rimasta nella stessa città.. Ma dal momento che non l’ho fatto, ha sempre pensato che, forse, ce l’avevo con lei, che non mi era stato detto che ero stato adottato, o forse che avevo deciso che era meglio non averla intorno. Nel sentire quelle parole mi sono sentito male per non averglielo detto prima. Mi ha detto che non è colpa mia e che ho fatto bene a muovermi con i miei tempi. Onestamente, è davvero molto dolce. Il modo in cui ha continuato a guardarmi con il sorriso più grande del mondo mi ha fatto emozionare. Ti fa pensare: “Come può qualcuno che è stato un perfetto sconosciuto per tutta la vita guardarti con così tanto amore”. È assurdo. Abbiamo imparato così tanto l’uno dall’altra. Mi ha chiesto se avremmo potuto cenare insieme per continuare a parlare. E se in futuro fossi interessato, mi ha invitato ad andare a trovarla a casa sua per conoscere suo marito. Questo è davvero fantastico‘.

Ci siamo scambiati i numeri. Dopo che me ne sono andato, mi ha mandato un messaggio per ringraziarmi per averle fatto questo regalo che non sapeva se sarebbe mai arrivato. Tutto è andato meglio di quanto mi aspettassi. Ci sono ancora un sacco di cose emotivamente pesanti da affrontare, ma sono comunque contento che ci siamo ritrovati‘. Reddit/Reddit

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Libri consigliati sull’argomento:

Il cammino dell’adozione di Anna Oliverio Ferraris

Anna Oliverio Ferraris sostiene che l’adozione non rappresenta né un’alternativa facile, né un’esperienza da considerare con diffidenza. In questo libro, suggerisce che l’adozione rappresenta un percorso che richiede passione, pazienza, rispetto e onestà. L’autrice ci aiuta a comprendere che le “diversità” che l’adozione comporta – famiglie scelte invece che legate dal sangue, culture e colori differenti, identità nascoste nel passato, ferite che non possono essere guarite – non devono essere negate né enfatizzate, ma piuttosto accettate con serenità. Lo puoi trovare su Amazon qui https://amzn.to/3Undw1F

Ma io una famiglia ce l’avevo! Viaggio nella mente dei bambini adottati di Paola Terrile

Il libro si concentra sull’esperienza dei bambini adottati e si rivolge a tutti i genitori, adottivi o meno, che devono affrontare la diversità del proprio figlio. L’autrice, attraverso storie individuali raccolte nella sua pratica psicoterapeutica, esplora gli aspetti comuni dell’essere adottato, come la ricerca dell’identità e delle proprie radici, la difficoltà nel distacco dal passato e la costruzione di una nuova appartenenza. Il libro offre un’immersione nel mondo interiore dei bambini adottati, ricco di sentimenti universali, nella speranza che ciò possa aiutare i genitori, gli operatori e il lettore interessato all’adozione. Lo puoi trovare su Amazon qui https://amzn.to/3mju120

Nonni adottivi. L’adozione raccontata ai nonni di Loredana Paradiso

Il ruolo dei nonni nella famiglia è sempre stato fondamentale. Ma cosa comporta essere nonni adottivi? Questo libro risponde a questa domanda attraverso la voce di un bambino che, con delicatezza e semplicità, descrive ai suoi futuri nonni l’esperienza dell’adozione. Si sofferma sui momenti più importanti del percorso adottivo, come l’accoglienza di un nipote proveniente da lontano, la necessità di parlare dell’adozione e di spiegare cosa significa essere una famiglia adottiva, e l’importanza di sostenere i propri figli in questo percorso. Questo libro vuole essere uno strumento di conoscenza e riflessione per la famiglia adottiva e per chiunque si prenda cura del bambino, offrendo una visione semplice e immediata di questo viaggio. Lo puoi trovare su Amazon qui https://amzn.to/41735kK

FAQ

Qual è stata la reazione della madre biologica quando il ragazzo le ha rivelato la propria identità?
La madre biologica è stata molto emozionata e ha pianto. Non appena ha visto la lettera che lei stessa aveva scritto per il figlio, ha capito che il ragazzo era suo figlio e lo ha abbracciato subito. Dopo avergli chiesto se andasse bene abbracciarlo, sono rimasti abbracciati per un po’ a piangere nel parcheggio.

Come si è evoluta la conversazione tra il ragazzo e la madre biologica?
Hanno parlato per ore, fino alle 2 del mattino. La madre biologica ha voluto sapere tutto di lui, ma soprattutto se è felice e se ha avuto un’infanzia felice con i genitori adottivi. Entrambi hanno pianto di nuovo, ma la madre biologica ha pianto di più. Durante alcuni momenti sembrava davvero felice, ma poi si rattristava di nuovo. Si sono scambiati i numeri e hanno pianificato di cenare insieme in futuro.

Qual è stato il consiglio principale degli utenti di Reddit al ragazzo che cercava di conoscere la propria madre biologica?
Molti utenti hanno suggerito al ragazzo di rivelare la propria identità alla madre biologica tramite una lettera, proprio come aveva fatto lei in passato, ma altri hanno cercato di motivarlo e di animarlo a parlare apertamente con lei. Alla fine, il ragazzo ha deciso di parlare con la madre biologica di persona e il risultato è stato positivo.

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