Il bimbo che si perse a 1400 km da casa e ritornò 25 anni dopo grazie a Google Earth

Ora ha 38 anni ed è un imprenditore alberghiero, però la sua vita prima del successo è stata colma di ostacoli.

Saroo aveva solo 5 anni quando si perse. Una notte, accompagnò uno dei suoi fratelli maggiori nella città in cui lavorava e che si trovava a circa 70 km di distanza dalla loro casa. Ci andarono in treno e, una volta arrivati, il piccolo Saroo si addormentò su una panchina all’interno della stazione, mentre Guddu (il fratello) si recò al lavoro.

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Quel fatidico riposino avrebbe determinato il resto della sua vita. Il bimbo era convinto che il fratello l’avrebbe svegliato una volta tornato, ma quando si svegliò lui non c’era. Poi, vide un treno e pensò che Guddu potesse essere sopra, così decise di salire per ritrovarlo.

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Saroo non trovò il proprio fratello sul treno, ma si riaddormentò e si risvegliò dopo molte ore e, a quel punto, cercò di scendere, ma le porte del treno erano bloccate e potè farlo solamente una volta arrivato nella stazione di Howrah, la più grande stazione ferroviaria dell’india che si trova alle porte di Calcutta.

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Il piccolo era terrorizzato, non sapeva dove si trovasse e cominciò a fermare delle persone per fare loro delle domande. Però, il bimbo non conosceva la lingua che si parla a Calcutta, non sapeva ancora leggere, pronunciava in modo errato il nome della sua città d’origine e non conosceva nemmeno il proprio cognome.

Presto, però, la situazione di fece pericolosa, si trattava di un luogo spaventoso dove una madre non avrebbe mai lasciato un bambino di 5 anni.

In principio, il bimbo provò diverse volte a salire sui treni per poter ritornare a casa, ma, ogni volta, i treni in questione erano suburbani e ritornavano sempre nella stessa stazione. Saroo imparò a provvedere per se stesso, si era aggiunto ai tanti bambini che mendicavano per le strade di quella enorme città.

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Non poteva fidarsi di nessuno, doveva prestare sempre la massima attenzione e una volta riuscì a sfuggire ad un malintenzionato. In quell’occasione, venne portato dalla polizia e fu affidato ad un centro di accoglienza per bambini.

Cercarono di rintracciare la sua famiglia, ma le informazioni erano insufficienti; nel 1987 venne adottato da una famiglia australiana e andò a vivere con loro in Tasmania.

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Quando divenne adulto volle provare a soddisfare il desiderio di ritrovare la propria famiglia biologica. Non conoscendo con esattezza il nome della propria città natale, l’impresa non era affatto semplice. Stimò di aver viaggiato per circa 17 ore e, tenendo conto della velocità dei treni in quegli anni, era arrivato alla conclusione di essersi allontanato di circa 1400 km da casa.

Sfruttando i vaghi ricordi e con l’aiuto di Google Earth, nel 2011 riuscì ad individuare la stazione di Burhanpur e la vicina città di Khandwa, della quale riuscì a riconoscere diversi dettagli, come una diga e una fontana dove di solito giocava.

Si iscrisse al gruppo Facebook della città di Khandwa, nel quale riuscì ad ottenere maggiori informazioni. Nel 2012 si recò sul posto dove, con l’aiuto di alcune fotografie di se stesso di quando era piccolo, è riuscito a ritrovare la propria madre biologica, uno dei suoi fratelli e la sorella.

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Nonostante fossero passati molti anni, i lineamenti del viso della madre non erano cambiato e lui riuscì a riconoscerla immediatamente. Purtroppo scoprì che il proprio fratello Guddu venne travolto da un treno e morì quella stessa notte in cui lui si perse.

Ritrovarono il corpo di Guddu, ma non quello di Saroo e per questo motivo la madre non perse mai le speranze di poterlo rivedere vivo.

Per molti anni Saroo, prima di addormentarsi, ha sperato di poter rivedere la propria madre i propri fratelli. Ora che finalmente ci è riuscito, si sente incredibilmente grato ed è rimasto in contatto con la propria famiglia.

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Dopo aver vissuto questa incredibile storia, ha deciso di scrivere un libro sulla sua vita intitolato “La lunga strada per tornare a casa“, dalla quale è stato sviluppato anche un meraviglioso film dal titolo “Lion – La strada verso casa“.

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