Inquinamento delle navi da crociera: curiosità e rivelazioni sull’impatto ambientale

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La crociera da sogno nasconde un lato oscuro che viene raramente raccontato. Le enormi città galleggianti che solcano i mari hanno un impatto ambientale sorprendente, con dati davvero allarmanti.

Il gigante assetato: consumi impressionanti

Una grande nave da crociera può consumare fino a 250 tonnellate di carburante al giorno. Per fare un paragone, questo equivale a oltre 80.000 automobili in funzione contemporaneamente! Questi mastodonti dei mari usano un carburante pesante, il bunker fuel, economico ma altamente inquinante, con un contenuto di zolfo fino a 3.500 volte superiore rispetto al diesel per autotrazione.

Una nave da crociera ferma in porto, mantenendo i motori accesi per produrre elettricità (pratica nota come “hotelling”), emette inquinanti pari a quelli di 700 camion attivi contemporaneamente.

L’inquinamento invisibile delle acque

Le navi da crociera generano diversi tipi di acque reflue:

  • Acque nere: fino a 30.000 litri di scarichi fognari al giorno
  • Acque grigie: circa 1 milione di litri al giorno provenienti da docce, lavandini e lavanderie
  • Acque di sentina: miscele di acqua, oli e carburanti contenenti fino a 30 sostanze chimiche pericolose

In acque internazionali molte navi possono legalmente scaricare questi rifiuti in mare, anche se trattati solo parzialmente. Uno studio dell’EPA americana ha rilevato che una crociera di una settimana genera circa 800.000 litri di acque grigie, potenzialmente cariche di detergenti, metalli pesanti e microplastiche.

L’impronta di carbonio: numeri sconvolgenti

Ricerche pubblicate su Nature evidenziano che un passeggero di una nave da crociera produce un’impronta di carbonio tre volte superiore rispetto a un passeggero aereo per la stessa distanza. Le emissioni di CO₂ possono arrivare a 250 kg per passeggero al giorno, mentre le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx) superano quelle di centinaia di migliaia di automobili.

Le particelle ultrafini emesse possono viaggiare fino a 400 km nell’entroterra, compromettendo la qualità dell’aria di intere regioni, come dimostrato da uno studio dell’Università di Tolone.

Il rumore che disturba gli oceani

Il rumore generato dalle imponenti eliche e dai motori delle navi da crociera può raggiungere i 190 decibel sott’acqua, più forte di un jet al decollo! Questo suono si propaga per chilometri, interferendo con:

  • i sistemi di ecolocalizzazione dei cetacei
  • la comunicazione tra i mammiferi marini
  • i comportamenti riproduttivi di molte specie

Le balene, per compensare il rumore, devono “alzare la voce” (effetto Lombard) fino al 30%, subendo stress e un maggior dispendio energetico.

Innovazioni tecnologiche: il futuro è più verde?

Le compagnie di navigazione stanno investendo in soluzioni innovative:

  • Scrubber: sistemi che riducono fino al 90% le emissioni di zolfo, sebbene producano acque di scarico acide
  • Gas Naturale Liquefatto (GNL): riduce le emissioni di zolfo del 99% e quelle di NOx dell’85%
  • Cold ironing: collegamento alla rete elettrica a terra durante le soste in porto
  • Sistemi di propulsione ibridi: combinano motori tradizionali e batterie elettriche

Attualmente, la nave da crociera più ecologica in servizio, AIDAnova, utilizza esclusivamente GNL, riducendo le emissioni di CO₂ del 20% rispetto alle navi tradizionali. Alcuni prototipi in fase di sviluppo integrano persino celle a combustibile e vele solari rigide, in grado di abbassare il consumo di carburante fino al 30%.

La regolamentazione: una sfida globale

Dal 2020, l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha imposto un limite massimo di zolfo nei carburanti marini pari allo 0,5%, rispetto al precedente 3,5%. In alcune zone speciali di controllo delle emissioni (ECA), il limite scende allo 0,1%.

In Alaska è stata introdotta la “whale tax”, una tassa volontaria che le compagnie versano per finanziare la ricerca sulla riduzione dell’impatto ambientale sulle balene.

Cosa può fare il viaggiatore consapevole?

Chi desidera fare una crociera senza compromettere troppo l’ambiente può adottare alcune precauzioni:

  • Scegliere compagnie con certificazioni ambientali riconosciute (ISO 14001)
  • Preferire navi più piccole o di nuova generazione con tecnologie ecologiche
  • Verificare l’adozione di politiche avanzate per la gestione dei rifiuti
  • Optare per itinerari che evitino aree marine protette o ecosistemi fragili

Alcune compagnie offrono crociere carbon neutral, compensando le emissioni tramite progetti di riforestazione o energie rinnovabili, anche se alcuni esperti ne discutono l’effettiva efficacia.

Il turismo crocieristico cresce sempre di più, con oltre 30 milioni di passeggeri all’anno prima della pandemia, mentre aumenta anche la consapevolezza ambientale. La sfida del futuro sarà trovare un equilibrio tra il piacere di viaggiare sui mari e la necessità di conservarli per le generazioni future.


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