Il numero 137: curiosità e segreti del numero ritenuto magico dagli scienziati

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Il mistero del numero 137: quando la fisica incontra il fascino dei numeri

Nel vasto universo dei numeri, pochi hanno catturato l’immaginazione degli scienziati quanto il 137. Questo apparentemente innocuo numero primo nasconde segreti che hanno affascinato alcune delle menti più brillanti della fisica moderna, al punto da essere soprannominato “il numero di Dio”.

La costante di struttura fine: quando l’universo si esprime in numeri

Il vero motivo per cui il 137 è così importante nella fisica è che compare, in modo approssimativo, come denominatore della costante di struttura fine (simbolo α, alfa), un numero che descrive l’intensità dell’interazione elettromagnetica. Il suo valore è all’incirca 1/137 (più precisamente 1/137,035999…).

In termini matematici, la costante è definita come:

α = e²/4πε₀ħc

dove e rappresenta la carica dell’elettrone, ε₀ la permittività del vuoto, ħ la costante di Planck ridotta e c la velocità della luce.

Ciò che rende straordinario questo numero è che combina le costanti fondamentali della fisica in un valore puro, senza unità di misura, che emerge spontaneamente dai calcoli. Se questo valore fosse anche solo leggermente diverso, l’universo come lo conosciamo non potrebbe esistere.

L’ossessione dei grandi fisici per il 137

Richard Feynman, Premio Nobel per la Fisica, era così affascinato da questo numero da suggerire scherzosamente ai colleghi di appendere un cartello con scritto “137” nei loro uffici, senza ulteriori spiegazioni, per confondere i visitatori.

Ancora più intenso era il rapporto di Wolfgang Pauli con questo numero. La leggenda narra che, ricoverato in ospedale per l’ultima volta, non appena notò che la sua stanza era la numero 137, esclamò: “Non uscirò vivo da questa stanza.” Purtroppo, aveva ragione.

Arthur Eddington era convinto che il numero 137 fosse la chiave per comprendere l’universo e trascorse anni cercando di derivarlo da principi matematici fondamentali.

Curiosità matematiche sul 137

  • È il 33° numero primo
  • È la somma dei quadrati di 11 e 4: 11² + 4² = 121 + 16 = 137
  • Nella gematria ebraica, la parola “Kabbalah” ha valore numerico 137
  • È palindromo in base 2 (10001001)

Perché il 137 è fondamentale per la nostra esistenza

Se la costante di struttura fine fosse anche solo leggermente diversa da 1/137:

  • Con un valore più piccolo, le reazioni nucleari nelle stelle sarebbero meno efficienti, impedendo la formazione degli elementi pesanti necessari per la vita
  • Con un valore più grande, gli atomi non potrebbero formarsi stabilmente e la chimica come la conosciamo sarebbe impossibile

Questa apparente “sintonizzazione fine” ha spinto alcuni fisici a formulare il “principio antropico”, secondo il quale osserviamo questo valore perché solo in un universo con tale costante potrebbe svilupparsi vita intelligente capace di misurarlo.

Il 137 nella fisica moderna

Oggi, i fisici teorici continuano a chiedersi se esista una spiegazione profonda per questo numero specifico. La teoria delle stringhe e altre teorie di “grande unificazione” cercano di derivare il valore di 1/137 da principi ancora più fondamentali.

Alcuni scienziati ipotizzano persino l’esistenza di un multiverso in cui la costante di struttura fine assumerebbe valori diversi, ma solo quelli vicini a 1/137 potrebbero ospitare vita complessa.

Un ponte tra scienza e mistero

Come disse una volta il fisico Leon Lederman: “È stata chiamata la più grande dannata cosa della fisica. Il mistero più piccolo.”

Che si tratti di un numero “magico” o semplicemente di una costante fondamentale della natura, il 137 continua a rappresentare quel punto affascinante in cui la precisione matematica della fisica sembra suggerire l’esistenza di un ordine più profondo nell’universo, un ordine che forse non comprenderemo mai completamente.

Forse è proprio questo il vero fascino del 137: un richiamo costante al fatto che, nonostante tutti i progressi scientifici, l’universo nasconde ancora misteri, celati in un semplice numero primo.

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