Perché le stelle di neutroni ruotano così velocemente? Il mistero dei pulsar che scandiscono il tempo dell’universo

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Le stelle di neutroni: i corpi celesti più estremi dell’universo

Nell’immensità del cosmo esistono oggetti che sfidano la nostra comprensione della fisica. Tra questi, le stelle di neutroni rappresentano uno dei fenomeni più affascinanti e misteriosi. Immagina un corpo celeste con una massa maggiore di quella del nostro Sole, compresso in una sfera dal diametro di appena 20-30 chilometri, che ruota su se stesso a velocità impressionanti, fino a 700 volte al secondo. Sembra impossibile, eppure è realtà.

Come nasce una stella di neutroni?

Per capire questi incredibili oggetti cosmici, bisogna partire dalla loro drammatica nascita. Quando una stella molto massiccia (con una massa almeno 8 volte quella del Sole) esaurisce il suo combustibile nucleare, l’equilibrio che la sostiene viene meno. Il nucleo della stella collassa sotto il peso della propria gravità, mentre gli strati esterni vengono espulsi violentemente in un’esplosione di supernova.

Durante il collasso, protoni ed elettroni vengono spinti così vicini da fondersi insieme, formando neutroni. Il risultato è un oggetto di densità incredibile: un solo cucchiaino di materia di una stella di neutroni peserebbe circa un miliardo di tonnellate sulla Terra!

Il segreto della rotazione ultraveloce

Ma perché questi oggetti possono ruotare così in fretta? La risposta sta nella conservazione del momento angolare.

Pensa a una pattinatrice sul ghiaccio: quando allarga le braccia, ruota lentamente; quando le stringe al corpo, ruota più velocemente. Lo stesso succede su scala cosmica: una stella dal diametro di milioni di chilometri che collassa fino a diventare una sfera di poche decine di chilometri aumenta la sua velocità di rotazione in modo enorme.

Se la Terra ruotasse alla stessa velocità di un pulsar veloce, un punto all’equatore si muoverebbe a 70.000 km/s, quasi un quarto della velocità della luce!

La materia al limite della fisica conosciuta

Come può un oggetto fisico ruotare così velocemente senza distruggersi? La risposta è nella gravità fortissima della stella di neutroni. La gravità sulla superficie è circa 200 miliardi di volte più intensa di quella della Terra, abbastanza per tenere insieme la stella nonostante le enormi forze centrifughe dovute alla rotazione.

All’interno, le stelle di neutroni sono veri laboratori di fisica estrema. La materia è schiacciata a densità impossibili da riprodurre sulla Terra, in stati che riusciamo solo a immaginare. Nel nucleo potrebbe esistere un “brodo” di quark liberi, particelle fondamentali che di solito si trovano solo dentro protoni e neutroni.

Pulsar: i fari cosmici che battono il tempo

Alcune stelle di neutroni emettono forti fasci di radiazione elettromagnetica dai poli magnetici. Poiché l’asse magnetico spesso non coincide con quello di rotazione, questi fasci attraversano lo spazio come i raggi di un faro. Quando uno di questi raggi passa davanti alla Terra, riceviamo un impulso di radiazione, soprattutto nelle onde radio.

Così nasce un pulsar: un segnale regolare, preciso, che può essere usato come un “orologio cosmico” di incredibile accuratezza. Alcuni pulsar sono così stabili che la loro variazione è di appena un milionesimo di secondo in un anno!

Energia oltre l’immaginazione

L’energia emessa da questi oggetti è gigantesca. Un normale pulsar emette più energia in un secondo di quanta ne produca il Sole in diversi giorni, concentrata in fasci potentissimi.

Se ti trovassi a soli 1.000 km dalla superficie di una stella di neutroni, subiresti una gravità così intensa che il tuo corpo verrebbe “spaghettificato” — cioè allungato fino a diventare un filo sottilissimo di atomi — ancora prima di essere vaporizzato dalla radiazione e dal calore.

Strumenti per esplorare l’universo

I pulsar non sono solo curiosità astronomiche, ma strumenti preziosi. La loro precisione nel segnare il tempo permette di:

  • Testare la relatività generale di Einstein
  • Rilevare onde gravitazionali nell’universo
  • Mappare la distribuzione di materia nello spazio interstellare
  • Sviluppare sistemi di navigazione per future missioni spaziali

Nel 1974, la scoperta di un sistema binario di pulsar (PSR B1913+16) ha dato la prima prova indiretta dell’esistenza delle onde gravitazionali, confermando le teorie di Einstein e portando a un Premio Nobel per la fisica.

Record cosmici e fenomeni estremi

Il pulsar più veloce rilevato, chiamato PSR J1748-2446ad, ruota a 716 volte al secondo. Un punto sull’equatore si muove a circa il 24% della velocità della luce. Se ruotasse solo un po’ più veloce, le forze centrifughe lo disintegrerebbero.

Alcuni pulsar mostrano dei “glitch”, ovvero improvvisi aumenti della velocità di rotazione, che offrono informazioni sulla loro struttura interna, fatta da un nucleo superfluido racchiuso da una crosta solida.

Il futuro della ricerca sui pulsar

Nonostante decenni di studi, le stelle di neutroni sono ancora piene di misteri. Gli scienziati vogliono capire meglio:

  • La “equazione di stato” che descrive il comportamento della materia a densità così estreme
  • Come si creano i potentissimi campi magnetici dei magnetar (stelle di neutroni con magnetismo fuori scala)
  • Se esistono le stelle di quark, ancora più dense delle stelle di neutroni

Con nuovi radiotelescopi come lo Square Kilometre Array (SKA), in fase di costruzione, potremmo presto scoprire migliaia di nuovi pulsar e svelare segreti ancora nascosti dell’universo.

Le stelle di neutroni, con la loro rotazione rapidissima e la loro incredibile densità, restano uno degli esempi più affascinanti di come l’universo sappia sorprenderci, mostrando che la realtà supera spesso anche la più grande immaginazione.

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