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Chimerismo umano: il raro fenomeno di avere due DNA nello stesso corpo

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Sei davvero sicuro di possedere un solo DNA? Per la maggior parte delle persone è così, ma non per tutte. Esiste un fenomeno biologico raro e affascinante chiamato chimerismo: una condizione in cui un individuo nasce e vive con due patrimoni genetici distinti che convivono nello stesso corpo. Non è fantascienza. Accade, ad esempio, quando due embrioni gemelli, nelle primissime fasi della gravidanza, si fondono in un unico essere. Il risultato è una “chimera umana”, un nome che si ispira alla creatura mitologica greca composta da parti di animali diversi. In biologia, la chimera è una persona le cui cellule appartengono a due linee genetiche differenti.

Cosa significa, in pratica, avere due DNA? Significa che alcune parti del corpo possono appartenere a un profilo genetico e altre a un profilo diverso. Potrebbe succedere che un’analisi del sangue racconti una storia e un campione di saliva un’altra. La pelle potrebbe presentare macchie o striature particolari, perché i due patrimoni genetici si sono distribuiti “a mosaico”. Le conseguenze più sorprendenti, però, emergono durante i test di paternità o maternità. In un celebre caso pubblicato sul New England Journal of Medicine, una donna risultò non essere la madre biologica dei suoi stessi figli dopo un test del DNA sul sangue. Solo analizzando altri tessuti, i medici scoprirono la verità: era una chimera e le sue ovaie possedevano la seconda linea genetica, quella che aveva effettivamente trasmesso ai bambini.

Non tutte le forme di chimerismo sono uguali. Ecco le principali:

  • Chimerismo tetragametico: È il caso più classico e affascinante. Due zigoti (ovuli fecondati da spermatozoi diversi) si fondono all’inizio dello sviluppo, creando una sola persona con due patrimoni genetici completi. Può interessare sangue, organi e tessuti in modo imprevedibile. È molto raro e spesso chi ne è portatore non lo sa.
  • Microchimerismo: Durante la gravidanza, una piccola quantità di cellule passa tra madre e feto e può rimanere nel corpo “ospite” per decenni. È un fenomeno molto più comune di quanto si pensi, anche se le cellule “estranee” sono presenti a livelli infinitesimali.
  • Chimerismo da trapianto: Chi riceve un trapianto di midollo osseo inizia a produrre cellule del sangue con il DNA del donatore. In questo caso, il sangue appartiene geneticamente a un’altra persona, mentre il resto del corpo mantiene il proprio DNA originario. È una forma di chimerismo indotta dalla medicina.
  • Chimerismo gemellare: In alcune gravidanze gemellari dizigotiche, se le placente sono fuse, può avvenire uno scambio di cellule del sangue tra i due feti. Di conseguenza, ognuno dei gemelli avrà una piccola parte di cellule del sangue appartenenti all’altro.

È importante non confondere il chimerismo con il mosaicismo. Nel mosaicismo, le differenze genetiche nascono da una mutazione che avviene dopo il concepimento, all’interno di un singolo embrione. Nel chimerismo, invece, le linee genetiche provengono da due zigoti diversi (o da un donatore, come nei trapianti). L’origine è completamente differente, anche se l’effetto visivo può essere simile.

Quali sono i segnali? Spesso, nessuno. La maggior parte delle chimere vive un’intera esistenza senza mai saperlo. Talvolta, però, compaiono indizi curiosi: occhi di colore diverso (eterocromia settoriale), aree della pelle con pigmentazione differente, o risultati discordanti nei test del gruppo sanguigno. Tuttavia, sono i test genetici a svelare i casi più clamorosi, spesso per puro caso: analisi di parentela che non tornano, esami pre-trapianto o indagini forensi in cui il DNA della saliva non corrisponde a quello del sangue.

Il chimerismo non è considerato pericoloso. Nella stragrande maggioranza dei casi, non comporta alcun problema di salute. La scienza sta ancora esplorando possibili legami tra il microchimerismo e alcune malattie autoimmuni, ma le prove sono ancora oggetto di studio e non c’è un consenso definitivo.

Questa condizione scuote profondamente la nostra idea di identità biologica. Siamo abituati a pensare al DNA come a una firma unica e inviolabile, ma il chimerismo dimostra che la realtà può essere molto più complessa. Per questo, la legge e la medicina si sono dovute evolvere, imparando che un singolo test non racconta sempre tutta la verità e che, in scenari eccezionali, la biologia scrive storie che superano l’immaginazione.

In fondo, il chimerismo è una finestra sulla straordinaria complessità dello sviluppo umano. Ci ricorda che il nostro corpo non è un monolite, ma un mosaico vivente, frutto di miliardi di decisioni cellulari. Sapere che una persona può essere, letteralmente, la fusione di due individui non infrange le regole della natura: ce ne svela una più profonda. La vita non segue un manuale di istruzioni, ma si esprime con la creatività di un’artista.

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