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Nuvole Lenticolari: Il Fascino dei Dischi Volanti Naturali e dei Segreti dell’Atmosfera

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A volte, alzando lo sguardo, il cielo sembra raccontare una storia di fantascienza. Dischi perfettamente levigati, pile di frittelle sospese sopra le montagne, eleganti cappelli posati sulle vette. Molti le scambiano per astronavi aliene, ma la verità è ancora più affascinante e si nasconde nelle pieghe invisibili dell’atmosfera. Sono le nuvole lenticolari, uno degli spettacoli più suggestivi e misteriosi della natura.

Cosa sono esattamente?

Le nuvole lenticolari, il cui nome tecnico è Altocumulus lenticularis, sono nubi lisce, a forma di lente o di mandorla, con contorni nettissimi. A differenza delle normali nuvole che vagano sospinte dal vento, queste appaiono spesso immobili, come sculture scolpite nel blu del cielo, ancorate a un punto preciso.

Come nasce la magia: l’onda invisibile dell’aria

Il loro segreto è la montagna. Quando un flusso d’aria stabile e teso incontra una catena montuosa, è costretto a scavalcarla. Questo movimento crea una serie di onde atmosferiche a valle della cima, proprio come l’acqua di un fiume che, dopo aver superato un sasso, crea delle increspature regolari. In queste onde invisibili accade la magia:

  • Salita: nel punto più alto dell’onda, l’aria si espande e si raffredda. Se la sua temperatura scende fino al punto di rugiada, il vapore acqueo condensa e dà vita alla nuvola.
  • Discesa: nel punto più basso dell’onda, l’aria si comprime, si riscalda e la nuvola svanisce nel nulla.

La nuvola, quindi, non è ferma: è un fenomeno dinamico, in continua formazione e dissoluzione nello stesso punto. È per questo che sembra magicamente immobile, mentre l’aria le scorre attraverso.

Perché sembrano dischi volanti

La forma liscia e affusolata nasce dalla regolarità dell’onda e da un vento che scorre a strati uniformi. Se le condizioni sono perfette, si possono formare più “piani” sovrapposti, creando una spettacolare torre di dischi. Il loro aspetto pulito e la loro posizione isolata in cieli spesso limpidi le rendono candidate ideali per essere scambiate con UFO, specialmente all’alba o al tramonto, quando la luce bassa le dipinge di colori incredibili, dall’arancione al viola. Talvolta mostrano persino delle iridescenze, giochi di colore simili a quelli delle macchie d’olio, dovuti alla diffrazione della luce sulle minuscole goccioline d’acqua.

Dove e quando ammirarle

Le nuvole lenticolari sono un fenomeno tipico delle grandi catene montuose del pianeta: le Alpi, le Ande, le Montagne Rocciose, l’Himalaya. Si formano quando l’aria è stabile e un vento forte e costante soffia in direzione perpendicolare alla catena montuosa. Un cielo azzurro con una o più “lenti” sospese sopra una cima è il segnale inequivocabile che le onde d’aria stanno danzando.

Tra scienza e leggenda: quando il cielo parla

Intorno a queste nubi sono nate storie in tutto il mondo. Sul Monte Fuji, in Giappone, una nuvola a cappello sulla vetta è chiamata kasagumo (“nuvola-ombrello”) ed è considerata un presagio di maltempo. Nelle Alpi, il loro arrivo annuncia spesso il föhn, il vento caldo e secco che scende a valle, alimentando da secoli racconti popolari su nervosismo e mal di testa. Nelle Ande questo vento è noto come Zonda, nelle Montagne Rocciose come Chinook: cambiano i nomi, ma le sentinelle nel cielo sono sempre loro, le magnifiche lenticolari.

Il legame con il föhn: non solo bellezza, ma un indizio prezioso

La comparsa di nubi lenticolari è un segnale meteorologico importante. Indica forti venti in quota e la possibile attivazione di venti di caduta. Il meccanismo del föhn è diretto: l’aria, dopo aver scavalcato la montagna e perso umidità, scende sul versante opposto, si comprime e si scalda rapidamente. Questo si traduce in pianura con raffiche improvvise, cielo terso, temperature miti e un crollo dell’umidità. Il föhn asciuga tutto, accelera lo scioglimento della neve e, purtroppo, aumenta drasticamente il rischio di incendi.

Paradiso per i veleggiatori, inferno per i piloti

Per chi vola, le lenticolari sono un segnale a doppia faccia. I piloti di aliante le adorano: sfruttano la corrente ascensionale stabile dell’onda per guadagnare quota senza sforzo, raggiungendo altezze impressionanti. Per gli aerei di linea o più piccoli, invece, sono un avvertimento. Sotto queste onde si creano spesso dei rotori, vortici d’aria potentissimi e invisibili che causano turbolenze estreme e pericolose. Belle da vedere, ma da rispettare.

Un piccolo dizionario del cielo

  • Altocumulus lenticularis: La famiglia di nuvole lenticolari più comune, a media quota.
  • Onde orografiche: Le onde atmosferiche generate dall’interazione del vento con i rilievi montuosi.
  • Kasagumo: La “nuvola cappello” del Monte Fuji.
  • Föhn, Chinook, Zonda: Nomi locali per i venti di caduta caldi e secchi associati alle montagne.

Le nuvole lenticolari sono la prova che la natura è la più grande artista e regista. Un vento, una montagna, un’onda invisibile: e il cielo si veste da leggenda. La prossima volta che vedrai un disco perfetto sospeso su una cima, saprai di non assistere a un’invasione aliena, ma a un capolavoro dell’atmosfera che racconta, a chi sa ascoltare, la storia del vento.

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