7 motivi che spingono i migliori dipendenti a lasciare il proprio lavoro anche quando gli piace

Sia ben chiaro, perdere il posto di lavoro è sempre una brutta cosa. Non si sa mai cosa potremmo trovare in futuro, in alcuni casi è anche possibile rimanere senza impiego per molto tempo. Ciononostante ci sono persone che scelgono unilateralmente di lasciare il proprio posto di lavoro. Possiamo trovare un’infinita di cause che possono scatenare il desiderio di farla finita e chiudere definitivamente un determinato capitolo della propria vita lavorativa: dal mancato adattamento con i propri colleghi alla possibilità di trovare un posto più appetibile. Ciononostante in questo articolo parleremo (più che altro) di alcuni motivi che spingono i dipendenti più promettenti a lasciare il proprio lavoro, quelli più noti sono 7 ed ora ve li mostriamo

1) Stagnazione

É davvero snervante per una persona andare a lavorare sapendo di non poter fare dei passi avanti nella sua carriera: molte volte le persone sono costrette a fare più o meno le stesse mansioni per un periodo lunghissimo (20 o 30 anni); tutto questo può comportare delle ricadute psicologiche sulla persona che si trova in questa circostanza. Se poi aggiungiamo il fatto che il lavoratore sarà costretto a sedersi sulla stessa sedia dello stesso ufficio per i prossimi 30 anni, non possiamo che constatare che il soggetto si troverà in una situazione molto dura, forse anche insopportabile.

2) Troppo lavoro

Che sia troppo lavoro in base al compenso percepito o semplicemente perché la quantità di lavoro di richiesto è quasi destabilizzante a livello psicofisico, appare lampante che c’è qualcosa che non va. Purtroppo con il passare del tempo molte ditte si rifanno al concetto dell’efficienza, quella stessa efficienza che spinge (in realtà) i superiori a sfruttare ed a destabilizzare il povero dipendente.

3) Vaghe visioni

Ultimamente stiamo vedendo la proliferazione di ditte che si appellano a fantomatici ideali, il loro intento è quello di cercare manodopera giovane (dato che i giovani hanno aspirazioni) da usare; inutile dire che queste persone vengono (in buona parte) manipolate: convinti di stare lavorando per un progetto molto ambizioso (o per qualcosa di grande) questi giovani sono convinti di essere pagati (anche) con la moneta della soddisfazione. Accettando questo lavoro essi sono disposti a farsi assumere anche con retribuzioni (economiche) decisamente più basse della norma.

4) Lavorare per un’azienda che ha più a cuore i profitti che le persone

Ebbene si, ci sono aziende che si preoccupano davvero troppo dei profitti, addirittura più dei dipendenti stessi. Quando questo succede possiamo assistere ad una fuoriuscita dei lavoratori più capaci (che sanno che troveranno lavoro altrove) mentre rimarranno quelli più apatici; tutto questo potrebbe portare ad una cultura lavorativa dove la moneta è l’unica cosa che conta.

5) Mancanza di riconoscimento

Ovviamente non ci aspettiamo che i dipendenti vengano coccolati od osannati; però a volte qualche bonus che possa premiare il lavoratore diligente non guasta mai. Anche un grazie (o qualche altro riconoscimento morale) può fare la differenza. I dipendenti che lavorano bene sono un grande tesoro per la ditta stessa, essi rappresentano parte della ricchezza aziendale; seguire questo piccolo codice etico può rivelarsi fondamentale (sia per i lavoratori e sia per l’azienda stessa).

6) Mancanza di fiducia

Siamo sempre in linea con quanto abbiamo affermato in precedenza. I comportamenti scorretti degli imprenditori possono costare più di quanto si possa pensare: se uno o più lavoratori assistono ad avvenimenti abbastanza disturbanti come il fatto che il loro capo non paga i fornitori o magari si mette a barare con i propri clienti (facendo pagare di più), sicuramente la reputazione dell’azienda ne risentirà e i lavoratori migliori non si faranno pregare 2 volte per uscire.

7) Un sistema gerarchico troppo sofisticato

Sia ben chiaro, ogni impresa commerciale ha bisogno di una propria organizzazione gerarchica interna; ciononostante quando si esagera, spesso è possibile vedere una sorta di paralisi istituzionale all’interno di essa: il dipendente avrà sempre meno autonomia in ciò che farà (non mi meraviglio se un giorno si dovrà chiedere il permesso anche per andare in bagno) e tutto questo non gioverà a nessuno, anzi… C’è bisogno di un approccio più “umano” per evitare l’accumularsi di stress e tensioni all’interno della ditta stessa.

 

Non sempre la “modernità” giova. Forse c’è bisogno di una piccola rispolveratina del buon codice etico-morale che è in noi.

 

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