La straziante storia del figlio di un campione di football, morto a causa della Sindrome di Marfan

Kendall Langford è un omone di quasi due metri e 140 kg di peso.  La vita, però, a volte può rendere piccolo anche un gigante.

Lo fa quando lo mette di fronte a quei problemi in cui ci si scontra con l’inelutabilità del destino e con l’impossibilità umana di cambiarlo.

Kendall, 32 anni, e sua moglie Cristin non vedevano l’ora di stringere tra le braccia il loro piccolo che stava per nascere.

E si fanno tanti sogni quando sta per arrivar un bebè. C’è chi, in quel caso, si immaginava potesse diventare un campione di football di grande fama come il padre e chi disegnava per lui un altro destino ipotetico.

E inizialmente sembrava davvero tutto andasse per il meglio immediatamente dopo la sua nascita.

Kamdem Alexander, questo il suo nome, però ben presto si mostrò agli occhi dei medici con qualcosa che appariva anomalo.

Le dita dei piedi e delle mani erano troppo lunghe. Il sospetto era che potesse essere nato con la così detta “sindrome di Marfan”.

La diagnosi venne confermata dagli accertamenti. A colpirlo era stata una rara e molto grave malattia congenita che comporta gravi disordini all’interno del tessuto connettivo.

A questo si aggiungeva la febbre sin da quando era nato e l’alta possibilità di subire un arresto cardiaco, complicanza piuttosto comune nella sindrome.

In via cautelativa si è deciso di portarlo subito in terapia intensiva.

“Io e mia moglie eravamo devastati – ha detto il giocatore professionista di football – ed avevo un mucchio di domande per i medici e per Dio. Kam è rimasto in ospedale ed ha lottato come un campione, anche nel giorno del Ringraziamento. Ci ha lasciati il 28 novembre e ho visto il mondo cadermi addosso. Io e mia moglie siamo stati con lui fino al suo ultimo respiro. Un pezzo del nostro cuore è andato via in quella data e non potrà esserci restituito. Ho perso la mia fede e me la prendo con Dio sul perchè abbia fatto questo a me e alla mia famiglia”.

Sono servite diverse settimane affinché la famiglia imparasse a convivere con un dolore che non sparirà mai. Un lasso di tempo sufficiente a raccogliere le forze per diventare sostenitori di un’iniziativa benefica .

La famiglia Langford parteciperà alla Passeggiata per La vittoria, una maratona benefica dedicata alla Fondazone Marfan.

Siamo vicini al loro dolore e speriamo che la ricerca possa, in breve tempo, ottenere dei buoni risultati riguardo a questa malattia ed a tante altre che ancora non si possono curare.

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