Ha lasciato il lavoro, ha girato il mondo in barca a vela e oggi vive in una capanna in mezzo ai boschi

Marisa Bianco è una donna che per tutta la propria vita ha lavorato come psicoanalista nella città di Buenos Aires, in Argentina, dove ha avuto con il proprio marito cinque figli maschi. Il suo sogno, però, è sempre stato quello di poter girare per il mondo in barca a vela e dopo essersi separata e dopo che i suoi figli sono diventati completamente indipendenti, ha iniziato a programmare la sua nuova vita.

Così, nel 2001, si recò nella città di Mar del Plata, dove ha acquistò Huayra, che in lingua quechua significa vento, una barca a vela in cattive condizioni, lunga 12,66 metri e datata 1989. In seguito, dopo averla portata a Buenos Aires, sebbene non avesse alcuna esperienza, cominciò i numerosi lavori di restauro durante i quali imparò a fare un po’ di tutto.

Facebook/Asociación ADAN

Di fatto, la sua passione per il mare nacque da bambina, quando i suoi genitori di origini italiane la portavano in gommone per le coste del sud dell’Argentina. Più tardi ebbe l’occasione di imparare a condurre un tipo di imbarcazione chiamata Snipe e di viaggiare su altri tipi di barche, ma scoprì il proprio amore per la vela grazie al suo ex marito, con il quale navigava ogni volta che ne avevano l’occasione.

Durante un’intervista Marisa ha raccontato che: “Ho sempre sognato di andare in barca a vela da sola, ma a causa del mio lavoro e dei miei cinque figli era troppo complicato. Però, dopo che i miei ragazzi sono diventati indipendenti, l’idea non mi è più sembrata così folle. Così ho iniziato a pensare di andare a trovare Sebastián, uno dei miei figli che vive con la famiglia in Australia. O almeno quello era il pretesto. E mi chiedevo, come ci andrò? In barca a vela, ovviamente!“.

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Dopo la separazione non volle mettere da parte questa passione, però, non avendo alcuna esperienza, decise di frequentare un corso per ottenere la patente nautica. Tuttavia, oltre alla pratica, le mancava anche l’esperienza in navigazione oceanica, ma, per fortuna, nel 2004 riuscì a prendere parte ad una traversata sulla Wind Owner di Manuel Santaquis, con la quale raggiunsero l’isola di Bermuda, le isole Azzorre e le coste di Almería, in Spagna.

In seguito, una volta finiti i lavori alla barca all’età di 59 anni, l’8 marzo del 2006, dopo aver salutato amici, parenti e pazienti, Marisa partì da sola salpando da Buenos Aires. Purtroppo, però, l’inizio non fu dei migliori perché a causa del vento contrario dovette sforzare il motore che iniziò a surriscaldarsi e, per questo, dovette fermarsi dopo poche miglia dove incontrò un amico che decise di accompagnarla per una parte del tragitto.

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Percorse l’intera costa brasiliana, poi Trinidad e Tobago, l’isola di Margarita, l’arcipelago di Los Roques, l’isola di Blanquilla, attraversò il Canale di Panama, per poi proseguire verso le Galapagos, le isole Marchesi, Ua Pou, le isole Cook, la città Port Moresby in Papua Nuova Guinea, Darwin in Australia, le isole Cocos, Mauritius, l’isola La Riunione, le città di Durban e Città del Capo in Sud Africa. In seguito prese la “strada” per il ritorno toccando il capo di Buona Speranza, l’isola di Sant’Elena ed attraversò l’Atlantico fino ad arrivare a Recife in Brasile. Dopodiché, fece tappa ad Angra, a Floria, a Rio Grande, a Montevideo, per poi arrivare a Buenos Aires, dove il 20 giugno del 2011, alle 22:00, gettò l’ancora per l’ultima volta.

Alcune volte viaggiò in compagnia di altre persone che le regalarono dei momenti indimenticabili, però gran parte del tragitto lo percorse in completa solitudine ritrovandosi ad affrontare numerose difficoltà. Infatti, oltre ai vari guasti alla barca, dovette vedersela con innumerevoli ed improvvisi temporali, che in alcuni casi generarono delle onde gigantesche, e in un determinato periodo rimase completamente senza soldi. Tuttavia, probabilmente, la sua avventura più spaventosa la visse con una donna brasiliana di nome Cristina, quando di notte vennero attaccate dai pirati.

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Le due donne si trovavano a circa 40 miglia dalle coste venezuelane, quando una barca a motore con a bordo tre uomini incappucciati si avvicinò alla loro. Due di loro cercarono di salire a bordo Huayra, ma non ce la fecero e le due donne riuscirono a sfuggire ai malintenzionati.

In questi cinque anni Marisa afferma di aver cambiato modo di vedere la vita ed il mondo e si definisce come una donna che sa come godersi ogni piccolo dettaglio ed ogni secondo della propria giornata. “Dal mare ho imparato che la vita va vissuta in maniera spontanea, piano piano, giorno per giorno“, ha detto la donna.

Facebook/El Aleph

Ora, Marisa ha 75 anni e da qualche tempo a questa parte si è ritirata in una stupenda capanna immersa nel bosco che si trova nei pressi della città di Villa La Angostura, in Patagonia, dove vivono anche due dei suoi figli con le loro famiglie. Oltre a fare la nonna, la donna ha deciso di trasformare la sua bellissima casa in un B&B nel quale accoglie chiunque voglia trascorrere un po’ di tempo nel suo luogo magico.

Facebook/El Aleph

Oltre all’ospitalità e alla sua interessante compagnia condita da meravigliosi racconti, Marisa offre ai suoi ospiti una biblioteca con un’ampia scelta di libri, perché, nonostante prima di partire si fosse liberata di tutti gli oggetti che considerava superfli, l’unica cosa che ha voluto conservare della sua vecchia vita sono proprio i libri.

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