16 storie ispiratrici che ripristinano la fiducia nel mondo e, cosa più importante, in noi stessi

Tutti abbiamo quei momenti in cui ci sentiamo scoraggiati e vorremmo arrenderci. Ma un piccolo segnale di speranza, che ci ispira e ci dà la forza di andare avanti, può essere qualcosa di semplice come un sorriso di un passante o l’aiuto di un estraneo, una chiamata inaspettata di un vecchio amico o un dono inatteso da una delle persone più importanti della nostra vita.

A volte, questi piccoli segnali di speranza possono essere la spinta di cui abbiamo bisogno per superare le difficoltà e andare avanti. Possono aiutarci a vedere la luce in fondo al tunnel e a ricordare che, non importa quanto possa essere difficile, perché ci sarà sempre qualcosa che ci darà la forza di continuare. Inoltre, questi momenti possono anche aiutarci a ricordare che non siamo soli nella nostra lotta, poiché ci saranno sempre persone intorno a noi pronte ad aiutarci e a supportarci.

Di seguito 16 storie ispiratrici che ripristinano la fiducia nel mondo e, cosa più importante, in noi stessi:

1#

Vivo in un piccolo paese, lavoro come cassiera in un negozio di alimentari ed ho frequentato solo la scuola dell’obbligo. Un anno fa, avevo l’aspetto di una tipica ragazza provinciale, con un abbigliamento sportivo da mercatino delle pulci, in sovrappeso, con un rossetto rosa e dei capelli di colore ‘giallo’. Poi, il nostro negozio ha acquisito un nuovo cliente abituale: un uomo intelligente di circa 40 anni, con una voce affascinante e un carattere allegro. Mi faceva costantemente i complimenti, mi raccontava storie divertenti, era molto gentile e di buon carattere. Un giorno mi ha chiesto, sorpreso, perché non mi amassi. Dopo aver ascoltato le sue parole, una luce si è accesa nella mia testa. Ho rinunciato al cibo spazzatura, ho perso parecchio peso e la mia pelle è migliorata notevolmente. Mi sono tinta i capelli di castano chiaro, ho comprato il primo abito chemisier della mia vita e ho iniziato a correre la mattina. Sto anche risparmiando un po’ sullo stipendio ed ho iniziato gli studi per diventare insegnante di inglese. Il mio titolare, osservando tutta l’evoluzione, ha deciso di promuovermi alla posizione di merchandise manager. Solo una domanda da parte di una persona poco conosciuta e il suo atteggiamento compassionevole nei miei confronti, hanno cambiato drasticamente la mia vita“.

2#

Quando ero giovane avevo delle cattive abitudini, delle brutte compagnie e saltavo le lezioni all’università. La mia vicina nella casa per studenti era una giovane donna che proveniva da una famiglia colta. Un giorno i suoi genitori vennero a trovarla e mi invitarono a prendere il tè. Suo padre iniziò a parlarmi con un tono di voce sicuro, dicendo che avrei potuto essere migliore. In realtà, mi erano sempre mancate parole di sostegno come quelle. Dopo una conversazione di 2 ore, mi sentii completamente rinnovata. Mi sbarazzai delle cattive abitudini, iniziai a studiare e cambiai la mia cerchia di amici. Tutti pensavano che sarebbe stato qualcosa di temporaneo, ma si sbagliavano. Se non ci fosse stata quella conversazione, non sarei quello che sono adesso. Quella ragazza si trasferì all’estero per frequentare un’altra università e non la rividi mai più, ma, tutt’oggi, le sono immensamente grata per quella chiacchierata e per il tè con i dolci“.

3#

Dopo 8 anni di matrimonio e con il mutuo della casa già pagato, scoprii che mio marito mi era infedele. Lui non lo negò nemmeno, mi chiese il divorzio e mi propose di suddividere il ricavo dell’affitto del nostro trilocale, grande e ben ristrutturato, come segue: per lui un trilocale piccolo in una zona meno prestigiosa, mentre per me una stanza in un appartamento condiviso. Tutto questo perché la sua amante era incinta e avevano bisogno di più spazio, mentre io comunque ero da sola. Minacciò di portare il caso in tribunale e, nel frattempo, portò la sua amante a casa nostra, la casa di cui mi ero presa cura con tanto amore. Dopo di che, un giorno, mentre piangevo seduta su una panchina, un uomo ben vestito si sedette accanto a me e, disperata, decisi di raccontargli i miei dispiaceri. Mi propose un’alternativa folle ed io accettai. Per un po’ io andai a vivere a casa di una mia amica e lasciai che lui e 4 suoi amici andassero a vivere nella mia stanza a casa mia, dove c’erano anche mio marito e la sua amante. Non so cosa sia successo, ma, una settimana dopo, mio marito mi chiamò dicendo che era disposto a lasciarmi l’appartamento in cambio di 1500 dollari. Abbiamo divorziato pacificamente, gli ho dato i soldi e tutt’ora vivo nel mio appartamento. Dopo l’accaduto, rividi quell’uomo solo una volta. Mi regalò una catenina per ricordo dicendomi di non avere paura di lui: non voleva niente da me, volle semplicemente aiutarmi perché, tra la sua gente, non è usanza imbrogliare e offendere le donne. Mi augurò tanta felicità e poi scomparve“.

4#

Io avevo 22 anni e lei 17. Prima di conoscerla ero un ragazzo normale, con una vita tranquilla. Stava per finire la scuola, era il suo ultimo anno, ma non era preoccupata per il suo futuro e si godeva la vita. Però io riuscii a guardare sotto il suo ‘velo oscuro’ e vidi una ragazza gentile e pura, che, a causa di un complicato rapporto con la madre e il patrigno, aveva scelto una strada del genere. Un giorno andai a casa sua e vidi di persona come la trattava il suo patrigno. Sua madre stava zitta perché preferiva sacrificare sua figlia per mantenere un buon rapporto con lui, mentre la ragazza percepiva solo insulti e nulla di buono. Passammo tutta la notte a parlare e in quel momento capii quanto l’amavo. Mi ripromisi di fare tutto il possibile per tirarla fuori di lì. La aiutai a prepararsi per gli esami e a scegliere l’università, lei si aprì nei miei confronti e mi fece leggere le sue poesie. Dopo il diploma la portai via, nonostante le urla di sua madre e le minacce del suo patrigno. Entrò all’università e nel tempo libero scriveva poesie, anziché frequentare compagnie dubbie come un tempo. Riuscì a stabilire un rapporto meraviglioso con mia madre, ma allo stesso tempo non riusciva ancora ad esprimere i suoi sentimenti nei miei confronti, ma decisi di non pressarla. Poi, un giorno si svegliò prima di me, preparò una deliziosa colazione e mi consegnò una poesia di 5 pagine, in cui mi confessò i suoi sentimenti. Non mi ero mai sentito tanto felice. Ora stiamo insieme da 3 anni, una giovane donna complicata si è trasformata in una fidanzata meravigliosa e premurosa“.

5#

Voglio condividere con voi un vero miracolo natalizio. Lavoro in un importante centro oncologico. Qualche tempo fa arrivò una donna anziana che aveva un cancro terminale. Venne da sola in ambulanza, senza familiari. Il medico la visitò e iniziò a prepararla per il trasferimento in reparto, cercando con tatto di informarla che non le sarebbe rimasto più di un mese di vita. Ero presente a quella conversazione e rimasi a bocca aperta quando quella debole signora aggredì il dottore alzando i pugni e urlando: ‘Che diavolo mi stai dicendo, sei pazzo?’. Scoprimmo che aveva 85 anni e che da sola stava crescendo tre bambini piccoli. Suo figlio e sua nuora erano morti in un incidente stradale diversi anni prima, e sua nipote, la loro figlia, aveva lasciato i bambini insieme alla nonna e si era trasferita negli Stati Uniti. I bambini, in quei giorni, erano stati affidati alle cure di una vicina di casa. In poche parole, l’anziana signora disse chiaramente che si rifiutava categoricamente di morire, che non poteva in nessun caso perdere la vita e che eravamo semplicemente obbligati ad aiutarla. Alzammo le mani spiacenti di non poter fare nulla. Ma lei rimase ferma sulla sua posizione. Si rifiutò di andare nel centro specifico, faceva esercizi ogni mattina e organizzò qualcosa di simile a un club nel reparto di oncologia; dopo un paio di giorni conosceva già tutti i pazienti. E, a quanto pare, non aveva davvero alcuna intenzione di morire. Di conseguenza, durante la festa di Natale del centro venne presa la decisione di operare quella donna anziana ‘senza speranze’ e di sottoporla alla chemioterapia. Sapete cos’è successo? Un paio di settimane dopo l’operazione ‘correva’ già per i corridoi, canticchiando, prendendosi cura degli altri pazienti nei loro letti e leggendo loro libri ad alta voce. E un mese dopo, l’intero reparto la salutò perché venne dimessa. Nessuno di noi riuscì a trattenere le lacrime quando i suoi pronipoti corsero in camera sua per inondarla di baci e abbracci, e per raccontarle come tutti insieme avessero scritto una letterina a Babbo Natale chiedendo una sola cosa: di restituirgli la loro amata nonnina. La nonna si alzò, prese le sue cose, abbracciò ognuno di noi e ci disse che è tutto nelle nostre mani e che, per quanto disperata possa sembrare la situazione, in nessun caso abbiamo il diritto di arrenderci. Quello fu il regalo di Natale più bello di tutta la mia vita“.

6#

Lavoro come organizzatrice di matrimoni. Nel corso della mia carriera professionale ho organizzato diverse celebrazioni memorabili. Ma la mia preferita, che ricordo sempre con gioia e con un sorriso sulle labbra, è successa l’anno scorso. Una coppia benestante decise di invitare i bambini di un orfanotrofio al loro matrimonio. Un totale di 258 orfani partreciparono alla festa: ballarono, suonarono, mangiarono a più non posso e venenro intrattenuti dai loro idoli giovanili. La coppia ricevette gli auguri più sinceri del mondo e 258 bellissime cartoline fatte a mano. Dopo il matrimonio, piansi di gioia“.

7#

A 29 anni ne passai tante. Il mio caro marito venne condannato ingiustamente. Sua madre cacciò me e nostra figlia di casa. La mia bambina venne ricoverata in ospedale con una frattura alla colonna vertebrale: una lastra di ghiaccio cadde dal soffitto ed andò a finire sopra di lei. Persi un lavoro prestigioso a causa del ridimensionamento aziendale. E tutto ciò successe in 3 mesi. Mi rifiutai di gettare la spugna. In 2 anni feci di tutto perché mia figlia potesse tornare a camminare di nuovo ed ora corre, salta e va tutto bene. Feci assolvere mio marito e a farlo rientrare nell’azienda in cui lavorava. Anch’io trovai un buon lavoro e riuscii a far riconciliare mio marito e sua madre. Partiamo dal presupposto che siamo ragazze fragili, ma siamo capaci di molto se lo vogliamo davvero“.

8#

Ho sempre creduto nell’onestà, ma il mio migliore amico, al contrario di me, ha sempre cercato di trovare il pelo nell’uovo in qualsiasi cosa. Una volta, stavamo passeggiando in un quartiere residenziale della mia città, quando, ad un certo punto, una giovane donna si avvicinò a noi chiedendoci dei soldi: ci disse che veniva dall’India, che era in ritardo per l’aereo perché il taxi l’aveva portata nel posto sbagliato e che, oltre a tutto questo, aveva perso la carta di credito, i contanti e il telefono. Le diedi i soldi per il taxi e qualcosa in più perché potesse arrivare sana e salva a destinazione. Le spiegai come avrebbe potuto trovarmi su Facebook e se ne andò. Il mio amico disse che ero ingenuo e che si trattava di una truffa. La ragazza si rivelò sincera e di famiglia benestante, perché presto mi restituì tutti i soldi e mi invitò a farle visita a spese loro“.

9#

Vivo vicino a una stazione, per questo, da queste parti i senzatetto e i mendicanti abbondano. Di solito non do soldi a nessuno perché so che li spenderebbero in bevande alcoliche. Ma, un giorno, un uomo si avvicinò a me ed io, come sempre, mi ero già preparato a dirgli di no e ad ascoltare le sue maledizioni. Però mi chiese solo di comprargli un panino, poiché affamato, così gli comprai un menù caldo in una mensa e gli diedi delle posate usa e getta. Probabilmente lui si aspettava qualcosa del genere ma, quel giorno, una persona, per un certo tempo, si sentì davvero felice e quella persona ero io“.

10#

I miei vicini sono benestanti, ma i soldi non li hanno influenzati negativamente. Aiutano sempre una donna anziana che vive da sola in un appartamento nel nostro edificio. Spesso si prendono cura degli animali abbandonati, li curano e trovano loro delle brave famiglie. Senza chiedere nulla in cambio, hanno aiutato una madre single quando suo figlio era stato ricoverato in ospedale con una grave malattia. Se ci fossero più persone come loro, il nostro mondo diventerebbe un posto meraviglioso.

11#

Quando finì la relazione con il mio ex ragazzo, vivevo nel suo appartamento e lui mi cacciò di casa senza nemmeno darmi il tempo di trovare un altro alloggio. Quel giorno ero in ufficio, cercando di contenermi, ma le lacrime mi rigarono le guance. Nonostante ciò, tutti i miei colleghi, anche quelli con cui andavo molto d’accordo, chiusero un occhio. Poi arrivò il mio titolare, mi portò fuori dall’ufficio e mi chiese cosa fosse successo. Mi invitò a vivere a casa sua. Andai con tutte le mie cose e c’era sua moglie. Lui le spiegò tutto, ma lei si accigliò. Mi stavo preparando per passare la notte alla stazione ferroviaria, ma, all’improvviso, riferendosi alla moglie sbottò dicendo: ‘Ma non ti vergoni?’. Mi prese le cose dalle mani, mi disse di andare a farmi una doccia e poi, in cucina, mi servì del tè e rimase lì con me per farmi compagnia. Mi ci volle solo una settimana per trovare un nuovo alloggio. Grazie a queste persone riuscii a ritrovare la fiducia nell’umanità“.

12#

Per errore, ho inviato al mio datore di lavoro il file sbagliato: invece di un rapporto, ho allegato parte di un libro che ho iniziato a scrivere da poco. Quando me ne sono reso conto, mi sono scusato e gli ho mandato quello che dovevo mandargli. Ma una settimana dopo, il mio titolare mi ha chiamato dicendo che aveva organizzato un incontro con un editore e che sarebbe stato felice di parlarmi di una possibile pubblicazione del mio libro una volta terminato. Non riesco proprio a credere di aver avuto tanta fortuna“.

13#

All’età di 41 anni, improvvisamente, ad un mio amico è venuto il desiderio di vincere una medaglia, così ha iniziato a correre. Ha ricevuto un premio, poi un altro e poi altri ancora. Ora è talmente coinvolto in questa attività che non perde una sola maratona, triathlon o altri eventi, compresi quelli di beneficenza. Con la sua energia ha ispirato tutti quelli che lo fuequentano, al punto che nella nostra cerchia di amici tutti hanno iniziato a praticare qualche tipo di sport. Si dice che il cattivo esempio sia contagioso, ma qui è successo il contrario“.

14#

Fin dalla mia infanzia scrivo poesie, alcune sono state pubblicate da diversi editori, recito in spettacoli, concedo interviste, ho il mio piccolo fan club, insomma, sono riuscita ad ottenere un discreto successo. Ma non mi sono mai sentita così orgogliosa di me stessa come quella volta al ristorante, quando il cameriere mi portò il conto e all’interno c’era un suo biglietto con una delle mie poesie e delle parole di gratitudine nei miei confronti per averlo ispirato“.

15#

Un giorno notai un vecchietto, nel sottopassaggio vicino a casa mia, che vendeva libri. Sembrava così depresso che non riuscii a resistere, così decisi di comprargli qualcosa. Iniziai a leggere i titoli e mi resi conto, con orrore, che conoscevo tutte quelle opere e che chi le vendeva era il loro stesso autore, uno scrittore del nostro piccolo paese. Nelle sue raccolte ci sono molte poesie e racconti sulla cultura e sulla storia della nostra regione, che ho amato tanto durante la mia infanzia. Lo ricordavo come un uomo dagli occhi gentili, che visitava spesso la biblioteca della nostra scuola e che, ogni volta, regalava una copia delle sue creazioni. Così decisi di recitargli alcune delle sue poesie a memoria e, improvvisamente, i suoi occhi si riempirono di lacrime. Gli chiesi cosa gli fosse successo e scoprii che, di recente, era stato espulso dalla casa editrice per cui lavorava poiché gli dissero che avevano bisogno di un approccio più giovane e fresco. Tramite dei miei amici, riuscii ad aiutarlo a trovare un lavoro presso un giornale ed ora, ogni volta che vedo gli articoli con la sua firma, sono sopraffatto dalla felicità. È necessario essere più attenti agli altri. Forse, in questo momento, qualcuno al tuo fianco ha bisogno di te“.

16#

Il mio primo marito non era di certo paragonabile ad Alain Delon, inoltre, guadagnava poco ed amava bere, ma era davvero carismatico, creativo e romantico. Dopo aver divorziato, ho deciso di alzare l’asticella e di cercare qualcuno che ritenessi attraente e che non guadagnasse meno di me. Dopo 7 anni di ricerche l’ho trovato: bello, intelligente, con un senso dell’umorismo incredibile, mi porta in un palmo di mano e, nonostante io continui a lavorare, guadagna abbastanza per entrambi. E non c’è trucco in questa storia. Semplicemente, ogni persona è degna di felicità e ha il diritto di essere trattata bene“.

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