La bambola originale di “Squid Game” esiste davvero e ha una sua storia

Lo scorso 17 settembre su Netflix è stata pubblicata una nuova serie televisiva sudcoreana che sta letterlamente spopolando in tutto il mondo, poiché sono già moltissime le persone che l’hanno vista e si pensa persino che possa in breve tempo diventare uno dei contenuti di maggior successo della famosa piattaforma.

Attenzione spoiler del primo episodio

La serie è composta da nove episodi e la storia si concentra su un gruppo di persone che partecipano ad un macabro gioco mettendo a repentaglio la propria vita per riuscire a vincere un consitente premio in denaro. L’intera serie è piena di elementi iconici come, per esempio, le tre figure geometriche che compaiono in quasi tutte le scene, le divise rosse che indossano le guardie del gioco o le tute di colore verde dei concorrenti che, in qualche modo, sono già un trend e molti stanno preparando i propri costumi di Halloween a tema “Squid Game“.

Un altro elemento che spicca nella serie è sicuramente l’enorme bambola protagonista del primo episodio e che, come altri pupazzi o bambolotti comparsi in varie produzioni cinematografiche, riesce a incutere negli spettatori un discreto timore. Il primo gioco a cui devono partecipare i concorrenti del “Gioco del calamaro” viene chiamato “Luce rossa, luce verde“, ma in realtà non è altro che quello che noi italiani conosciamo con il nome di “Un, due, tre, stella!” e, sebbene possa sembrare un semplice ed innocuo gioco per bambini, nella serie, grazie alla spaventosa bambola, finisce per diventare un vero e proprio incubo per i partecipanti.

Infatti, la bambola, proprio come nel classico gioco, dà le spalle al resto dei giocatori e quando finisce di cantare l’inquietante canzoncina si gira e, grazie a dei sensori di movimento installati negli occhi, riesce a percepire ogni minimo spostamento dei partecipanti, i quali vengono immediatamente eliminati.

La bambola nella vita reale

Come afferma il sito coreano JTBC News la bambola è stata prodotta appositamente per la serie, il suo vero nome è Mugunghwa, come il fiore nazionale della Corea, e dopo le riprese è stata portata presso un museo rurale chiamato Macha Land che si trova a Jincheon County, a circa tre ore da Seoul, la capitale della Corea del Sud. Al principio, a causa di un errore di comunicazione, la bambola era esposta all’esterno della struttura, ma Hwang Dong-hyuk, il produttore della serie, ha richiesto che venisse conservata privatamente all’interno. Nonostante questo, fino al 27 settembre le persone che si sono recate sul posto appositamente per vederla non hanno perso l’occasione per scattarle numerose fotografie.

 

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Tuttavia, Netflix ha creato una replica alta tre metri che è stata posizionata su un passaggio pedonale all’esterno del centro commerciale Robinsons Galleria Ortigas, che si trova a Manila, la capitale delle Filippine. Proprio come la bambola del “Gioco del calamaro, anche questa versione è in grado di rilevare i movimenti attraverso dei sensori posizionati negli occhi e quando il semaforo pedonale è verde canta la spaventosa canzocina della serie, mentre quando è rosso smette di cantare girandosi verso i pedoni e se qualche persona attraversa nonostante la luce rossa, la bambola segnala l’infrazione e comunica l’eliminazione del “concorrente”.

Di seguito il video del passaggio pedonale di Manila che
Netflix Philippines ha pubblicato su Twitter:

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