Internet del Bosco: La rete segreta di funghi che fa comunicare le piante

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Nel silenzio del sottobosco si nasconde una comunicazione invisibile ma essenziale che collega alberi e piante in una rete intricata e sorprendente. La scienza ha scoperto che, sotto i nostri piedi, esiste un vero “internet vegetale” che cambia il nostro modo di vedere gli ecosistemi forestali.

La rete micorrizica: il vero internet del bosco

Gli scienziati definiscono “Wood Wide Web” o “rete micorrizica” un sistema di connessioni realizzato da funghi microscopici che si estendono per chilometri sotto terra. I filamenti, detti ife, si intrecciano con le radici delle piante formando una simbiosi vantaggiosa per entrambi, nota come micorrize.

In un grammo di suolo forestale gli ife possono estendersi fino a 100 metri, creando una rete così fitta e complessa che viene paragonata alla struttura del cervello umano o a internet.

Come comunicano realmente le piante

Attraverso questa rete sotterranea, le piante possono:

  • Scambiarsi nutrienti essenziali come carbonio, fosforo e azoto
  • Condividere acqua durante i periodi di siccità
  • Trasmettere segnali di allarme quando vengono attaccate da parassiti
  • Sostenere le giovani piante fornendo risorse vitali

La biologa forestale Suzanne Simard, dell’Università della British Columbia, ha scoperto che gli alberi più anziani, detti “alberi madre”, riconoscono le loro “piantine figlie” e trasmettono loro una maggiore quantità di carbonio, creando una rete di sostegno familiare.

Messaggi chimici di sopravvivenza

Quando una pianta viene attaccata dagli insetti, rilascia composti chimici specifici nella rete fungina. Questi composti viaggiano lungo le ife fino alle piante vicine, che colgono il messaggio e cominciano a produrre sostanze difensive prima che l’attacco si intensifichi, migliorando le loro possibilità di sopravvivere.

Uno studio fondamentale ha dimostrato che, se una pianta di pomodoro subisce un danno, rilascia segnali elettrici e composti chimici. Le piante vicine, collegate alla stessa rete micorrizica, captano questi segnali e attivano i loro geni di difesa entro poche ore.

La democrazia botanica: condivisione delle risorse

Un aspetto sorprendente di questa rete è la ridistribuzione delle risorse. Gli alberi più grandi e ben illuminati possono donare il carbonio in eccesso a quelli più piccoli o in ombra. In inverno, gli alberi decidui ricevono nutrienti dalle sempreverdi, formando un sistema di sostegno reciproco che rafforza l’intero ecosistema.

Funghi: i mediatori della comunicazione

I veri protagonisti di questa rete sono i funghi, che non svolgono un ruolo passivo, ma agiscono attivamente nella comunicazione. Questi organismi:

  • Decidono come distribuire le risorse tra le piante
  • Favoriscono le piante che forniscono più carbonio, creando una sorta di “economia forestale”
  • Proteggono le radici dai patogeni e filtrano le sostanze tossiche dal suolo
  • Connettono fino a 40-50 piante diverse in una singola rete

Scoperte che cambiano la nostra visione delle piante

Queste scoperte hanno un impatto profondo. Le piante, solitamente considerate esseri passivi, mostrano di possedere sofisticati sistemi di comunicazione e cooperazione. Alcuni funghi collegano specie diverse, creando legami tra piante altrimenti isolate e aumentando la biodiversità.

In alcune foreste, un singolo fungo collega centinaia di alberi in una “rete sociale” che si estende su diversi ettari. La più vasta rete fungina conosciuta si trova in Oregon: un individuo di Armillaria ostoyae che copre 965 ettari e ha circa 2.400 anni.

Impatti umani e protezione della rete

Purtroppo, alcune attività agricole e forestali intensive danneggiano gravemente queste reti sotterranee. L’uso di fungicidi, l’aratura profonda e la deforestazione interrompono queste connessioni vitali, indebolendo la resilienza degli ecosistemi.

I ricercatori stanno studiando come usare questa conoscenza per adottare tecniche agricole più sostenibili, migliorare i progetti di riforestazione e affrontare il cambiamento climatico, poiché le reti fungine immagazzinano grandi quantità di carbonio nel suolo.

Una nuova prospettiva ecologica

L’internet del bosco ci spinge a rivedere il nostro modo di vedere piante e foreste. Le foreste non sono semplici aggregati di individui, ma comunità interconnesse in cui informazioni e risorse si scambiano costantemente, formando un superorganismo collaborativo.

Questa visione non arricchisce solo la scienza, ma ci insegna anche a ripensare il nostro rapporto con la natura. Se le piante hanno sviluppato sistemi di cooperazione così avanzati, possiamo imparare molto dal silenzioso mondo verde che ci circonda.

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