Città sotterranee: i segreti delle antiche civiltà che vivevano sotto terra

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Nascoste sotto la superficie terrestre, lontane dagli sguardi indiscreti e protette dalle intemperie, le città sotterranee rappresentano una delle soluzioni abitative più affascinanti ideate dall’ingegno umano. Queste meraviglie architettoniche non sono frutto della fantasia, ma realtà storiche che hanno ospitato intere popolazioni per periodi prolungati, talvolta per secoli.

Perché vivere sotto terra? Le motivazioni strategiche

La scelta di stabilirsi nel sottosuolo non era casuale né frutto di eccentricità. Le antiche civiltà avevano ragioni pratiche e strategiche che rendevano questa soluzione non solo desiderabile, ma spesso necessaria:

  • Protezione dai nemici: In regioni frequentemente soggette a invasioni, come l’Anatolia (l’attuale Turchia), vivere sottoterra offriva un vantaggio difensivo incomparabile. Le città sotterranee di Derinkuyu e Kaymakli, in Cappadocia, potevano ospitare fino a 20.000 persone e disponevano di ingegnosi sistemi di sicurezza, come enormi porte circolari in pietra che potevano essere chiuse dall’interno, rendendo virtualmente impossibile l’ingresso ai nemici.
  • Protezione climatica: Le temperature nel sottosuolo rimangono relativamente costanti durante tutto l’anno (circa 15-18°C), offrendo un riparo naturale dal caldo estremo estivo e dal freddo invernale. Questo principio, noto come “inerzia termica”, veniva sfruttato millenni prima che la scienza moderna lo definisse formalmente.
  • Motivazioni religiose: Alcune comunità, come i primi cristiani in Cappadocia, cercavano rifugio sottoterra per sfuggire alle persecuzioni religiose e praticare liberamente il proprio culto.

Capolavori di ingegneria antica

Gli archeologi moderni sono ancora stupiti dalla straordinaria complessità tecnica di queste costruzioni, realizzate con strumenti che oggi considereremmo primitivi:

Derinkuyu: la metropoli verticale

La città sotterranea di Derinkuyu, in Turchia, rappresenta forse l’esempio più sorprendente di architettura ipogea. Scavata nella roccia tufacea, si estende per ben 85 metri di profondità con otto livelli (alcuni archeologi ipotizzano che potessero essere addirittura 18). Questa incredibile città conteneva:

  • Stalle per il bestiame (collocate ai piani più vicini alla superficie per facilitare la gestione dei rifiuti)
  • Cantine per lo stoccaggio di cibo e vino
  • Dormitori collettivi
  • Sale riunioni e luoghi di culto
  • Una scuola con aule per lo studio
  • Pozzi per l’acqua potabile che attraversavano tutti i livelli

Gli ingegneri dell’epoca avevano progettato complessi sistemi di ventilazione con oltre 15.000 condotti che garantivano la circolazione dell’aria fino ai livelli più profondi, prevenendo l’accumulo di anidride carbonica che avrebbe reso l’ambiente inabitabile.

Soluzioni ingegneristiche avanzate

Le città sotterranee non erano semplici caverne, ma complessi abitativi progettati con sorprendente attenzione ai dettagli tecnici:

I costruttori avevano risolto brillantemente problemi che ancora oggi sfiderebbero ingegneri moderni:

  • Gestione dell’acqua: Sistemi di raccolta dell’acqua piovana e pozzi che raggiungevano falde acquifere profonde garantivano l’approvvigionamento idrico anche durante lunghi assedi.
  • Ventilazione: Camini e condotti d’aria posizionati strategicamente sfruttavano i principi della fisica dei fluidi per creare correnti d’aria naturali.
  • Smaltimento rifiuti: Canali di drenaggio e sistemi di compostaggio permettevano la gestione dei rifiuti organici.
  • Illuminazione: Nicchie per lampade a olio e sistemi di specchi per amplificare la luce naturale, quando possibile.

Non solo in Turchia: il fenomeno globale delle città sotterranee

Sebbene la Cappadocia ospiti gli esempi più celebri, il fenomeno delle città sotterranee è sorprendentemente diffuso in diverse culture e continenti:

Coober Pedy: la moderna città sotterranea

In Australia, la città di Coober Pedy offre un esempio contemporaneo di vita sotterranea. Situata in una regione desertica dove le temperature estive superano regolarmente i 40°C, circa la metà dei suoi 1.700 abitanti vive in abitazioni scavate nelle colline. Qui si trovano non solo case, ma anche hotel, chiese e persino un campo da golf sotterraneo, tutto motivato dalla necessità di sfuggire al caldo estremo.

Le città troglodite della Tunisia

A Matmata, in Tunisia, le abitazioni sotterranee berbere scavate nel terreno argilloso hanno una struttura unica: un pozzo centrale aperto al cielo (che funge da cortile) attorno al quale vengono scavate le stanze. Questo design ingegnoso garantisce luce naturale preservando la temperatura costante del sottosuolo. Queste abitazioni sono diventate famose anche per essere state utilizzate come set per rappresentare il pianeta Tatooine nei film di Star Wars.

Petra: città nella roccia

Sebbene tecnicamente non completamente sotterranea, l’antica città di Petra, in Giordania, rappresenta un capolavoro di architettura rupestre. I Nabatei scolpirono elaborate facciate e intere strutture direttamente nelle pareti rocciose di arenaria rosa, creando un sistema che sfruttava l’isolamento termico della roccia mentre raccoglieva l’acqua piovana in cisterne sotterranee attraverso un ingegnoso sistema di canali.

La vita quotidiana nel sottosuolo

Come si svolgeva la vita in queste città nascoste? Le ricerche archeologiche offrono uno spaccato affascinante:

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la vita sotterranea era sorprendentemente organizzata. Le città più grandi, come Derinkuyu, avevano aree designate per diverse attività:

  • Cucine comunitarie con forni per il pane
  • Aree per la vinificazione con presse per l’uva e cisterne di fermentazione
  • Spazi per l’artigianato e la produzione di utensili
  • Sale per riunioni sociali e decisioni comunitarie

Le analisi dei residui organici trovati in queste città rivelano diete sorprendentemente varie, suggerendo che questi insediamenti non erano semplici rifugi temporanei, ma comunità pienamente funzionanti.

Il mistero dell’abbandono

Uno degli aspetti più intriganti di queste città è il loro eventuale abbandono. Perché le civiltà che avevano investito enormi risorse nella creazione di questi rifugi sicuri alla fine li abbandonarono?

Gli archeologi propongono diverse teorie:

  • Cambiamenti nelle dinamiche politiche e militari che resero meno necessarie le difese sotterranee
  • Trasformazioni climatiche che modificarono la disponibilità di risorse in superficie
  • Evoluzione delle tecniche costruttive che permisero edifici superficiali più sicuri
  • Pressioni demografiche che resero insufficiente lo spazio sotterraneo disponibile

L’eredità moderna

Le città sotterranee continuano a influenzare il nostro presente. Gli architetti contemporanei riscoprono i vantaggi dell’architettura sotterranea, soprattutto in termini di efficienza energetica. In Cina, la città di Yaodong ospita ancora oggi circa 40 milioni di persone in abitazioni parzialmente sotterranee, che mantengono temperature confortevoli con un ridotto consumo energetico.

I principi di ventilazione naturale, gestione passiva della temperatura e utilizzo efficiente dello spazio, sviluppati dagli antichi costruttori di città sotterranee, trovano oggi applicazione nell’architettura sostenibile e nella progettazione bioclimatica.

Mentre si esplorano nuove frontiere, come le potenziali basi su Marte, gli ingegneri della NASA studiano le antiche città sotterranee, come Derinkuyu, per capire come creare habitat sicuri in ambienti ostili, dimostrando che queste meraviglie archeologiche non sono solo finestre sul nostro passato, ma anche fonte di ispirazione per il futuro.

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