Perché il cristallino dell’occhio cambia colore e trasparenza con l’età: cause, effetti sulla vista e curiosità scientifiche

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Il cristallino: una lente biologica in continua evoluzione

L’occhio umano è una delle più grandi meraviglie della natura. Ma sapevate che il cristallino – quella piccola lente trasparente situata dietro l’iride – cambia profondamente durante la nostra vita? Questa struttura, grande circa come un chicco di lenticchia, è responsabile di quasi un terzo della nostra capacità visiva e, con il passare degli anni, si trasforma in modi che modificano il modo in cui vediamo il mondo.

Cos’è il cristallino e come funziona?

Il cristallino è una lente biconvessa molto elastica composta da circa il 65% di acqua e il 35% di proteine. Le proteine, chiamate cristalline, sono disposte in modo così ordinato da rendere la lente trasparente e perfetta per far passare la luce.

A differenza delle lenti artificiali, il cristallino può modificare la sua forma grazie all’azione dei muscoli ciliari: questo permette di mettere a fuoco oggetti sia vicini che lontani, in un processo chiamato “accomodazione”. È come avere un autofocus naturale incorporato nell’occhio!

Perché il cristallino diventa giallo?

Con l’età, il cristallino subisce un lento processo di ingiallimento. Questo accade perché, col tempo, le proteine vengono modificate dall’esposizione ai raggi solari, soprattutto agli ultravioletti (UV), e dall’ossigeno. Le proteine iniziano a legarsi tra loro (cross-linking) e a ossidarsi, cambiando struttura.

Questi cambiamenti fanno sì che il cristallino assorba più luce blu-violetta e lasci passare soprattutto le tonalità gialle, arancioni e rosse. È come se dentro l’occhio si formasse a poco a poco un filtro di colore ambrato.

Lo sapevi? A 25 anni il cristallino filtra circa il 10% della luce blu, ma a 75 anni questa percentuale supera il 75%.

Come cambia la percezione dei colori?

Quando il cristallino ingiallisce, la nostra percezione dei colori cambia senza che ce ne accorgiamo. Ecco cosa succede:

  • I colori blu e viola appaiono via via più spenti
  • I bianchi sembrano leggermente giallastri
  • Alcuni contrasti tra colori si riducono
  • La sensibilità alla luce blu diminuisce molto

Questo influenzò anche l’arte! Claude Monet, grande pittore impressionista, nei suoi ultimi anni usava toni più rossi e gialli nei quadri. Dopo l’operazione di cataratta, rimase colpito nel vedere quanto blu aveva “perso” nei suoi dipinti precedenti!

Dall’ingiallimento alla cataratta

L’ingiallimento è solo l’inizio. Nel tempo, le proteine del cristallino possono aggregarsi ancora di più, formando zone dense che disperdono la luce e rendono la lente opaca. Questa condizione è la cataratta: il cristallino diventa come un vetro appannato.

La cataratta colpisce più della metà delle persone sopra i 75 anni. La luce, attraversando un cristallino opaco, viene diffusa in modo disordinato, creando quella tipica sensazione di “vedo come nella nebbia”.

Il cristallino che invecchia influisce anche sul sonno

Un effetto poco noto: la luce blu che entra nell’occhio aiuta a regolare la produzione di melatonina, l’ormone che ci fa dormire. Quando invecchiamo e il cristallino filtra sempre più luce blu, molti anziani notano cambiamenti nel loro ritmo sonno-veglia anche per questa ragione.

Curiosamente, oggi usiamo occhiali con filtro blu per difendere gli occhi dalla luce degli schermi, ma il nostro stesso corpo sviluppa un “filtro naturale” con gli anni!

Un vantaggio inatteso: la protezione dai raggi UV

Non tutti i cambiamenti sono negativi: il cristallino ingiallito diventa un ottimo filtro per i raggi UV, proteggendo la retina da possibili danni. Per questo, dopo un intervento di cataratta con rimozione del cristallino, molte persone diventano più sensibili alla luce intensa: hanno di nuovo una vista “giovane”, ma anche meno protezione naturale dagli ultravioletti!

La scienza oggi: ridare trasparenza all’occhio

La chirurgia della cataratta è oggi uno degli interventi più frequenti e sicuri al mondo. La lente intraoculare artificiale che sostituisce il cristallino opaco non solo ridà trasparenza, ma può anche correggere difetti visivi precedenti. Esistono lenti moderne che filtrano parte della luce blu, simulando il filtro naturale di un cristallino giovane.

Una curiosità: alcuni astronauti, dopo l’impianto di una lente trasparente, hanno visto nello spazio stelle ultravioletto normalmente invisibili da terra: la lente artificiale lasciava passare le lunghezze d’onda che il vecchio cristallino naturale bloccava!

Il futuro: oltre il cristallino naturale

La ricerca sta studiando lenti artificiali ancora più avanzate: che si adattano da sole per mettere a fuoco, che si autoriparano e che potrebbero persino monitorare la salute o rilasciare farmaci direttamente nell’occhio.

Capire come il cristallino cambia è più di una semplice curiosità: apre la porta a tecnologie che potrebbero farci mantenere una vista chiara tutta la vita – o addirittura migliorarla rispetto ai limiti naturali dell’occhio umano.

Il percorso del cristallino, da perfetta trasparenza a filtro ambrato, racconta una storia di mutamento e adattamento, e dimostra come anche le parti più piccole del nostro corpo siano veri capolavori di ingegneria biologica in continua evoluzione.

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