Il meraviglioso sistema circolatorio del polpo
Tra le creature marine più affascinanti, i polpi si distinguono non solo per la loro straordinaria intelligenza, ma anche per una peculiarità anatomica sorprendente: possiedono tre cuori e il loro sangue è di colore blu. Questa non è una stranezza casuale, ma un raffinato adattamento che ha permesso a questi cefalopodi di sopravvivere anche negli ambienti marini più difficili.
Tre cuori: un sistema unico
Il sistema cardiovascolare del polpo è davvero ingegnoso. Dei tre cuori, uno – detto cuore sistemico – svolge il ruolo principale: pompa il sangue in tutto il corpo. Gli altri due, chiamati cuori branchiali, hanno il compito specifico di spingere il sangue attraverso le branchie per ossigenarlo.
Avere tre cuori non è un caso. Nelle profondità marine, dove l’ossigeno è scarso e la pressione alta, un sistema di pompaggio dedicato alla respirazione assicura una maggiore efficienza. Quando il polpo nuota velocemente, il cuore sistemico si ferma temporaneamente; per questo i polpi preferiscono spostarsi lentamente oppure strisciare sul fondo.
Sangue blu: l’emocianina al posto dell’emoglobina
Il sangue blu del polpo è dovuto a una proteina chiamata emocianina, che trasporta l’ossigeno. Diversamente dall’emoglobina umana, che contiene ferro e rende il sangue rosso, l’emocianina contiene rame.
Quando il rame si lega all’ossigeno, il sangue assume una tinta blu-verdastra. C’è anche un’altra differenza: l’emocianina si trova libera nel sangue, mentre l’emoglobina è contenuta nei globuli rossi. Inoltre:
- L’emocianina è più efficace dell’emoglobina nel trasportare ossigeno in acqua fredda e povera di ossigeno
- Funziona bene anche quando l’acidità del sangue cambia, come succede a diverse profondità
- Resiste meglio alle altissime pressioni degli abissi
Sopravvivere negli abissi: pressione e freddo
Questo sistema circolatorio speciale permette al polpo di adattarsi a diversi ambienti. Alcune specie vivono anche oltre i 1.000 metri di profondità, dove la pressione è più di 100 volte quella della superficie. Qui, la presenza di tre cuori garantisce che l’ossigeno venga estratto dall’acqua nel modo più efficiente possibile.
In acque fredde, anche vicino allo zero, l’emocianina mantiene la sua funzione, mentre l’emoglobina umana funzionerebbe molto peggio. È come se i polpi avessero nel sangue un “antigelo” naturale.
Un metabolismo altamente adattabile
Il sistema a tre cuori permette ai polpi di controllare molto bene il loro metabolismo. A riposo, possono rallentare l’attività dei cuori branchiali per risparmiare energia. Mentre cacciano o devono fuggire, aumentano la velocità del flusso sanguigno verso le branchie, così i tentacoli e il cervello ricevono più ossigeno.
Questa caratteristica è fondamentale perché i polpi sono predatori intelligenti e attivi. Il loro cervello, tra i più complessi tra gli invertebrati, richiede un apporto costante di ossigeno, che il loro sistema circolatorio assicura in modo efficace.
L’evoluzione di un sistema perfetto
Gli scienziati pensano che questo sistema si sia evoluto circa 500 milioni di anni fa, molto prima che esistessero i vertebrati. È straordinario pensare che, mentre i nostri antenati stavano ancora sviluppando le prime forme di colonna vertebrale, i progenitori dei polpi avevano già un sistema cardiovascolare così avanzato.
Questa caratteristica è comune anche a calamari e seppie, a dimostrazione che si tratta di un adattamento di grande successo, rimasto invariato per centinaia di milioni di anni.
La prossima volta che vedrete un polpo, ricordate che state osservando non solo uno degli animali più intelligenti del mare, ma anche una meraviglia dell’evoluzione: il suo sistema circolatorio è una delle soluzioni più ingegnose per sopravvivere nelle profondità degli oceani.