Ti sei mai chiesto come sia possibile che una roccia galleggi sull’acqua? Sembra contrario a ciò che sappiamo sulla densità dei materiali, eppure la pietra pomice sfida le nostre aspettative con la sua incredibile capacità di fluttuare sugli oceani, viaggiando per migliaia di chilometri come piccole imbarcazioni naturali.
Il mistero della roccia che non affonda
La pietra pomice è uno dei più affascinanti paradossi della natura: è roccia vulcanica vera e propria, ma invece di affondare, galleggia come un pezzo di sughero. Questo fenomeno ha stupito scienziati e navigatori per secoli, alimentando racconti di “isole galleggianti” che comparivano e svanivano nel mare.
La nascita esplosiva della pomice
Per capire questo comportamento straordinario, bisogna immaginare cosa succede durante la sua formazione. La pomice nasce durante eruzioni vulcaniche molto violente, quando il magma pieno di gas (soprattutto vapore acqueo e anidride carbonica) viene espulso a grande velocità e pressione.
Quando il magma incandescente viene a contatto con acqua o aria, si raffredda molto rapidamente. Il gas intrappolato non riesce a uscire e forma milioni di minuscole bolle dentro la roccia solidificata.
Il segreto della leggerezza: come una spugna di vetro
Al microscopio, il segreto è chiaro: fino all’80% del volume della pomice è fatto di piccoli spazi pieni d’aria! Questa incredibile porosità fa sì che abbia una densità inferiore a quella dell’acqua (tra 0,25 e 0,91 g/cm³, mentre l’acqua ha densità 1 g/cm³).
È come se la natura avesse creato una “schiuma di roccia” – solida, ma insolitamente leggera. Questa caratteristica rende la pomice l’unica roccia che può galleggiare naturalmente sull’acqua.
Le straordinarie zattere vulcaniche degli oceani
Quando un vulcano sottomarino o costiero erutta con forza, può produrre enormi quantità di pomice. Questi frammenti, galleggiando, si raggruppano e formano vere “zattere” che possono coprire chilometri quadrati. Spinte dalle correnti e dai venti, possono viaggiare anche per migliaia di chilometri.
Nel 2006, dopo l’eruzione del vulcano sottomarino Home Reef alle isole Tonga, si formò una zattera di pomice grande quanto 440 campi da calcio, che percorse oltre 5.000 km nell’Oceano Pacifico. Nel 2019, i satelliti hanno individuato un’altra enorme zattera, grande quanto Manhattan, in viaggio verso l’Australia.
Il curioso caso della pomice “ritardataria”
Una delle cose più strane della pomice è che a volte non galleggia subito. Alcuni pezzi possono affondare per poi tornare a galla dopo giorni o settimane! Succede perché all’inizio i pori possono essere pieni d’acqua e la roccia affonda. Quando l’acqua evapora o viene sostituita dall’aria, la pietra risale in superficie come un piccolo sommergibile naturale.
Una nave per la vita marina
Le zattere di pomice non viaggiano da sole. In poco tempo, queste masse galleggianti diventano nuovi piccoli ecosistemi. Alghe, molluschi, crostacei e tanti altri microrganismi colonizzano la pomice, viaggiando per distanze enormi verso nuovi ambienti.
Secondo molti ricercatori, questo fenomeno ha avuto un ruolo chiave nella diffusione della vita marina negli oceani da milioni di anni. Si pensa che persino la Grande Barriera Corallina australiana abbia beneficiato di nuove specie trasportate dalle zattere di pomice!
Per quanto tempo può galleggiare la pomice?
La pomice può restare a galla per anni, o persino decenni. Alcuni studi hanno dimostrato che certi pezzi restano in superficie per oltre 20 anni, prima di assorbire abbastanza acqua da affondare o sgretolarsi. In questo tempo, possono attraversare interi oceani, collegando continenti diversi.
Un materiale prezioso fin dall’antichità
Le proprietà della pomice erano note già agli antichi. I Romani la usavano come abrasivo per la cura del corpo e per levigare le pergamene. Gli Egizi la impiegavano per lucidare metalli e gemme. Oggi la troviamo ancora in prodotti esfolianti, nella lavorazione dei tessuti (come l’effetto “stone-washed” dei jeans) e come materiale leggero nel calcestruzzo.
La pomice al microscopio
Al microscopio, la pomice rivela una struttura sorprendente: è composta da filamenti vetrosi intrecciati che formano una rete di bolle. Questa struttura – simile a una spugna dura – nasce dal raffreddamento rapidissimo del magma ricco di gas che si espande mentre la pressione cala durante l’eruzione.
Dal punto di vista chimico, la pomice è fatta in prevalenza di silice (SiO₂) e ossido di alluminio (Al₂O₃), con quantità minori di potassio, sodio e calcio. In pratica, è un vetro vulcanico pieno di pori d’aria!
Il ciclo di vita di una zattera di pomice
Le grandi zattere di pomice hanno un ciclo di vita prevedibile. Appena formate, sono grandi e compatte; col passare del tempo, onde e vento le spezzano in pezzi più piccoli. Man mano che assorbono acqua e vengono colonizzate dagli organismi (che le appesantiscono), alcune parti iniziano ad affondare.
Questo processo può durare anni. Alla fine, la zattera si disperde, lasciando una scia di pietre pomici che si depositano sul fondo del mare, dove col tempo si frammentano o vengono inglobate nei sedimenti.
Un fenomeno che unisce geologia e biologia
Le zattere di pomice sono uno dei più sorprendenti ponti tra la geologia e la biologia del pianeta. Da una eruzione distruttiva nasce un mezzo in grado di trasportare la vita varcando oceani interi, e contribuendo alla ricchezza della biodiversità marina. È un esempio perfetto di come in natura anche i fenomeni più estremi possano trasformarsi in nuove opportunità.
Curiosità sorprendenti sulla pietra pomice
La pietra pomice può essere talmente leggera da essere trasportata nell’aria: durante grandi eruzioni, i frammenti più piccoli e porosi vengono sollevati dal vento e trasportati anche per centinaia di chilometri prima di ricadere a terra.
Un’altra curiosità: la stessa eruzione può produrre pomici di densità molto diversa. Alcune galleggiano perfettamente, altre affondano subito. La differenza dipende dalla composizione del magma e dalla forza dell’eruzione.
Se hai mai usato una pietra pomice per la cura del corpo e hai notato che prima galleggia e poi affonda nella vasca, hai visto succedere, in piccolo, ciò che avviene negli oceani: man mano che l’acqua riempie i pori, la roccia diventa più pesante dell’acqua e affonda.
Conclusione: una meraviglia geologica che continua a stupirci
La pietra pomice è una delle più incredibili meraviglie della Terra: una roccia che galleggia come un messaggero del vulcano. Il suo viaggio, dall’esplosione vulcanica alla lenta deriva sugli oceani che può durare decenni, ci mostra quanto siano sorprendenti i fenomeni della natura.
La prossima volta che tieni in mano un pezzo di questa leggera roccia porosa, pensa che stai guardando un reperto di viaggi epici attraverso gli oceani, un veicolo naturale che ha contribuito a rendere il nostro pianeta ancora più ricco di vita.