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Ali elettriche degli insetti come i fulmini creano reti di comunicazione invisibili nell’aria

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Quando pensiamo agli insetti, li immaginiamo come creature piccole, leggere e silenziose, immerse in un mondo diverso dal nostro. Eppure, la scienza sta rivelando che vivono circondati da una rete invisibile di campi elettrici che noi non percepiamo. È come se possedessero vere e proprie “ali elettriche”, in grado di captare segnali che attraversano l’aria senza che ce ne accorgiamo.

Tutto ha origine da un fenomeno familiare: i temporali. Quando le nubi cariche di elettricità si scontrano, si creano enormi differenze di potenziale, che non sempre producono fulmini visibili. Anche senza il lampo, nell’atmosfera si formano campi elettrici che si estendono per chilometri. Gli insetti, con i loro corpi ricoperti di sottili peli e ali fragili, sono straordinariamente sensibili a queste variazioni.

Ricerche recenti hanno dimostrato che api e bombi percepiscono i campi elettrici prodotti dalle piante, e persino quelli che si manifestano in aria a seguito di eventi meteorologici. Questo è possibile grazie a microstrutture presenti sui loro corpi, capaci di muoversi leggermente quando attraversano un campo elettrico. È come se lo spazio intorno a loro fosse pieno di “sottotitoli invisibili” che solo loro possono decifrare.

Ma cosa c’entrano i fulmini con una sorta di comunicazione segreta? La spiegazione sta nel fatto che le scariche atmosferiche, anche a grande distanza, possono alterare temporaneamente la distribuzione delle cariche nell’aria. Per un’ape in volo, questa variazione improvvisa può trasformarsi in un segnale: un possibile avviso di cambiamento del tempo, o forse un’influenza sul modo in cui comunica con le compagne nell’alveare.

Gli scienziati ipotizzano che questi segnali possano essere sfruttati in diversi modi. Le api, per esempio, già comunicano la posizione dei fiori attraverso la famosa “danza dell’addome”, fatta di vibrazioni e movimenti precisi. Se questa danza avviene in un ambiente in cui il campo elettrico è modificato, le informazioni trasmesse possono essere arricchite o modulate da minuscoli segnali elettrostatici. È come aggiungere sfumature a un messaggio per renderlo ancora più chiaro a chi lo sa interpretare.

Le ricerche su questo fenomeno sono ancora in corso, ma una cosa è certa: il nostro mondo naturale è ricco di canali di comunicazione invisibili, semplicemente fuori dalla nostra portata sensoriale. Gli insetti, invece, hanno sviluppato e affinato queste capacità in milioni di anni di evoluzione, trasformando il cielo e l’aria che respiriamo in un fitto intreccio di messaggi, segnali e avvertimenti.

Immaginare che una scarica elettrica lontana, invisibile ai nostri occhi, possa modificare il modo in cui due api “parlano” tra loro è affascinante. Ci ricorda che al di sotto della realtà che vediamo si nasconde un universo di connessioni silenziose e invisibili, che la scienza sta appena iniziando a scoprire.

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