Immagina un pianeta grande come Giove o persino più grande della Terra, che vaga silenzioso nello spazio, senza ruotare intorno a nessuna stella. Nessun Sole a riscaldarlo, nessuna alba e nessun tramonto. Solo buio, gelo e un viaggio eterno attraverso l’oscurità dell’universo. Questi mondi esistono davvero, e gli astronomi li chiamano pianeti canaglia o pianeti erranti.
Normalmente, quando pensiamo ai pianeti, li immaginiamo come corpi celesti che orbitano attorno a una stella, proprio come la Terra intorno al Sole. Ma i cosiddetti pianeti fantasma non seguono questa regola: viaggiano liberi, slegati da qualsiasi sistema solare. Alcuni di essi potrebbero essere nati vicino a una stella e poi espulsi, a causa di un’orbita instabile o dell’influenza gravitazionale di altri pianeti giganti. Altri, invece, potrebbero essersi formati direttamente nello spazio profondo, senza mai avere un proprio “sole”.
La loro individuazione è estremamente difficile. Essendo lontani da qualsiasi stella, non riflettono luce sufficiente per essere osservati con i metodi tradizionali, che si basano sull’analisi della luce stellare. Per trovarli, gli scienziati devono utilizzare tecniche particolari, come la microlente gravitazionale. Questo fenomeno, previsto dalla teoria della relatività di Einstein, avviene quando un pianeta errante passa davanti a una stella lontana: la sua massa piega la luce proveniente dalla stella, producendo un lampo temporaneo che i telescopi possono rilevare.
Proprio grazie a osservazioni di questo tipo, nel 2021 gli astronomi hanno trovato prove dell’esistenza di pianeti delle dimensioni della Terra che viaggiano completamente soli. Le stime suggeriscono che nella nostra Via Lattea possano esserci miliardi di questi mondi nomadi, forse persino più numerosi delle stelle stesse. Una vastità così immensa che sfida la nostra immaginazione.
Ma cosa potrebbe esserci su un pianeta simile? In superficie, probabilmente regnerebbero condizioni estreme: temperature rigidissime, oscurità assoluta e, se presente, un’atmosfera molto spessa. Tuttavia, se un pianeta fantasma fosse abbastanza grande e possedesse un nucleo caldo, il suo calore interno potrebbe mantenere oceani sotterranei di acqua liquida, protetti da una crosta di ghiaccio. Questo lascerebbe aperta la possibilità che, in ambienti isolati e protetti, possano esistere forme di vita microscopica, proprio come si ipotizza per alcune lune ghiacciate del nostro Sistema Solare come Europa o Encelado.
Un aspetto affascinante è che i pianeti erranti possono spostarsi tra una stella e l’altra. In un lontanissimo futuro, uno di essi potrebbe persino avvicinarsi al nostro Sistema Solare, venendo catturato dalla gravità del Sole o semplicemente passandoci accanto come un viaggiatore silenzioso e invisibile.
Studiare questi mondi ci permette di comprendere meglio la formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari. Ogni pianeta fantasma è come un frammento mancante di un puzzle cosmico: svela pagine di una storia universale che non possiamo conoscere osservando soltanto le stelle. Ricorda che il cielo non è popolato soltanto da luci brillanti, ma anche da mondi nascosti che si muovono nell’oscurità, testimoni silenziosi di un universo ancora pieno di segreti da scoprire.
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