Un bambino irrispettoso può essere corretto? 5 modi per renderlo possibile

Buongiorno“, “Permesso“, “Grazie”, “Per favore“, “Scusa“. A quanto pare non sono molti i bambini e gli adolescenti che hanno imparato queste parole, perché sono rare le volte che li sentiamo pronunciarle.

Queste espressioni possono essere associate alla mancanza di rispetto o alla cattiva educazione, le quali sono due cose che vengono separate da una linea molto sottile.

La mancanza di rispetto è un qualcosa di inappropriato in qualsiasi circostanza e un’educazione benevola non deve per forza essere anche permissiva.

Come genitori, dobbiamo assumerci la responsabilità di insegnare ai nostri bambini e adolescenti gli atteggiamenti e i gesti per esprimere le proprie emozioni e il proprio dissapore, senza mancare di rispetto alle altre persone. Chiunque esse siano.

Tuttavia, è abbastanza ingenuo sperare di insegnare qualcosa ad un bambino arrabbiato. Quando i bambini e gli adolescenti vengono dominati dalla rabbia, dallo stress e dalle frustrazioni, la parte emotiva del loro cervello si disconnette e, pertanto, è inutile spiegare loro qualsiasi cosa.

Si tratta di un fattore che noi genitori dobbiamo tenere in considerazione, perché non riusciremo a trasmettere loro nessun tipo di insegnamento, fino a che non saranno riusciti a connettersi emotivamente con noi. In questi casi non servono nemmeno le minacce, perché in un momento di rabbia i bambini si ricorderanno solo le minacce e non gli insegnamenti. Ovviamente, per non parlare delle punizioni fisiche. Queste non solo non insegnano nulla, ma, allo stesso tempo, generano risentimenti e, di fatto, nessun genitore vorrebbe che i propri figli conservino dei sentimenti negativi nei suoi confronti.

La psicologa Sonia Cervantes, specializzata in bambini e adolescenti, afferma di ricevere molte richieste di genitori che si ritrovano di fronte a questo problema. E lei condivide con loro la seguente frase: “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi di oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente e rispondono male ai loro genitori“. Dopodiché, chiede ai genitori se sono d’accordo con questa frase, loro, ovviamente, rispondono di sì e lei li informa che si tratta di una frase scritta da Socrate, il famoso filosofo greco che visse più di 2400 anni fa.

Gli adolescenti creavano problemi ai loro genitori anche 2400 anni fa? Certo che sì. La parola adolescenza deriva dal verbo latino “adolescĕre” che significa letteralmente crescere. Si tratta di quel periodo che ognuno di noi affronta e che può essere molto divertente, ma, di fatto, si possono attraversare anche dei momenti realmente drammatici.

Generalmente, l’adolescente non andrà mai d’accordo con una figura autorevole, con chi gli impone delle regole o con chi lo obbliga a fare qualcosa. L’adolescente cerca di trasgredire, di oltrepassare i limiti e di agire come meglio crede. L’adolescente è ribelle perché è una persona che si sta formando e questo genera in lui ansia, dubbi e domande che molto spesso non sa come gestire. Questo è il momento in cui ha più bisogno dei suoi genitori, non perché venga obbligato a fare qualcosa, ma perché possa essere guidato. Non per essere gestito, bensì per essere orientato. Non perché gli vengano imposte delle cose, ma perché gli vengano spiegate.

Occhio per occhio, dente per dente

Ti sarà capitato di chiedere al tuo bambino di smettere di guardare la televisione e di iniziare a fare i compiti, oppure, ti sarà capitato di chiedere a tuo figlio adolescente di lasciare i videogiochi per mettersi a studiare. E, a quel punto, loro hanno fatto una brutta faccia, o ti hanno risposto con poca educazione, o gridando.

Insegnare il rispetto ai bambini non può consistere nel mancare di rispetto a loro. Le minacce, i castighi, la violenza, le umiliazioni, i ricatti, non sono dimostrazioni di autorità, ma di autoritarismo. E con questo non si arriva da nessuna parte.

Quando ci troviamo di fronte alla mancanza di rispetto da parte dei nostri figli, quello che passa per la nostra testa non è molto diverso da quello che passa per la loro. Nel momento in cui loro si rifiutano di fare qualcosa che gli chiediamo, noi ci facciamo invadere dall’ira, ci distacchiamo dall’analisi razionale e ci risulta difficile mantenere la calma.

Cosa fare in questi casi?

In primo luogo dovremmo capire se i bambini potrebbero essere vittime di qualche tipo di aggressione che non siamo riusciti a percepire, la quale potrebbe manifestarsi con un comportamento aggressivo e provocatorio. Proviamo a scoprire se ci troviamo in questa situazione per poter aiutare i nostri figli, parlando con loro del problema o ricorrendo ad un aiuto professionale.

Però, nella maggior parte di casi, dobbiamo assumerci le responsabilità di un’educazione troppo permissiva. Molti genitori faticano a stabilire delle regole e a far sì che queste vengano rispettate. Non riescono a gestire i loro bambini difficili e si arrendono a qualsiasi richiesta perché si trovano in una strada senza uscita e senza sapere come agire. Non dimentichiamo che i bambini hanno una capacità speciale per individuare questo tipo di situazioni e, in modo consapevole o inconsapevole, non hanno dubbi sul fatto di utilizzarle a loro favore. La chiave sta nell’essere più perseveranti di loro.

Se questa è la tua attuale situazione, è importante prendere il toro per le corna il prima possibile, perché abbiamo visto tutti dei bambini comportarsi in un modo inadeguato e nessuno vuole questo per i propri figli. Sappiamo che i bambini irrispettosi, insolenti e senza scrupoli non piacciono a nessuno e nessuno vuole che il proprio figlio venga respinto o rifiutato. Facciamolo per loro!

Prendi in considerazione queste idee:

  • La mancanza di rispetto deve essere corretta il prima possibile perché non peggiori.
  • Giustificare i cattivi comportamenti di tuo figlio dicento che “tutti i bambini sono uguali“, o “sono cose da bambini“, non farà in modo che il problema sparisca. Le scuse non servono a nulla.
  • Imparare a relazionarsi in modo rispettoso li aiuterà a sviluppare dei legami solidi nel loro ambiente.
  • Un bambino irrispettoso ha bisogno di aiuto per incanalare la propria rabbia e la propria frustrazione.

Come correggiamo questo atteggiamento?

1# Educare sin dal primo minuto

È un errore pensare che se un bambino è molto piccolo, non potrà capire le regole o qualsiasi cosa gli venga spiegata. I bambini imparano per tutto il tempo. Non lo dimenticare mai.

2# Accettare la frustrazione

Che tu ci creda o no, proteggere eccessivamente i bambini è, in qualche modo, come dare loro una cattiva educazione. Nel nostro desiderio di evitare la loro sofferenza, stiamo commettendo l’errore di non lasciare che si preparino a gestire situazioni avverse. Come adulti, sappiamo che non sempre le cose vanno nel modo in cui vorremmo e se non lasciamo che i bambini si preparino a questo, saremo complici del fatto che non saranno capaci di affrontare le avversità. Non vogliamo vederli piangere e così gli diamo quello che ci chiedono. Non vogliamo che si arrabbino e così gli permettiamo di comportarsi in un modo inappropriato. Una parte dell’apprendimento di cui tutti noi abbiamo bisogno ha a che fare con il fatto di saper sopportare le frustrazioni.

3# Porre dei limiti

In certe occasioni, gli atteggiamenti negativi dei nostri bambini derivano dal fatto che non sanno molto bene fino a dove si può o non si può arrivare. Questo è perché i limiti non sono chiari.

Se stabiliamo una regola che deve essere seguita, all’inizio dobbiamo predicare con l’esempio e spiegare quali sono le conseguenze positive nell’accettare queste norme.

4# Coerenza e perseveranza

Le punizioni, come per esempio “un mese senza TV“, o “due mesi senza andare a casa di un amico“, sono assolutamente inutili. Principalmente perché è difficile che riusciremo a mantenere la parola data e, in secondo luogo, perché due giorni dopo si perde l’essenza del castigo.

Una punizione deve essere come una penitenza. Due ore senza TV, sono più efficaci di un mese, che poi non sarà mai per un mese. Percorrendo questa strada perderemo la nostra autorità.

5# Discernere

Come genitori, dobbiamo essere chiari su ciò che è intollerabile e su ciò che non è importante. In certe occasioni, ci focalizziamo con troppa enfasi su un “lava la tazza dopo averla usata“, però permettiamo insulti e risposte di ogni tipo. Qual e l’atteggiamento che dobbiamo modificare?

Le riflessioni finali che si possono fare sono molte, però si potrebbero riassumere in un vecchio detto popolare: “Si prendono più mosche con una goccia di miele che con una botte d’aceto“.

Questo significa che imponendosi con forza, con castighi severi, con punizioni fisiche, con minacce e umiliazioni, non si ottiene assolutamente nulla. Otterremo solo risentimento da parte dei nostri figli che, purtroppo, in seguito influenzerà la loro vita sociale e lavorativa.

Parliamo, spieghiamo, chiediamo, controlliamo quello che succede e facciamo sapere ai nostri figli che un cattivo atteggiamento, la maleducazione e la mancanza di rispetto potranno portare solo problemi e che è più facile e più produttivo comportarsi bene e generare empatia negli altri.

Facciamogli capire che le conseguenze dell’utilizzo di queste parole che sono state nominate all’inizio, saranno sempre a loro favore.

Cosa ne pensi della mancanza di rispetto nei bambini? Hai avuto qualche esperienza in merito? Lasciaci un commento e salva il contenuto sul tuo diario così che anche i tuoi amici possano dirti la loro opinione. Seguici per altre curiosità sulla pagina Curiosando si impara.

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