Un fotografo ha trascorso 12 giorni con gli indigeni dell’Amazzonia. Ha catturato 10 foto impressionanti

Lo sviluppo tecnologico che l’umanità ha raggiunto è eccezionale. Dalla rivoluzione industriale del XVIII secolo fino agli attuali progressi della scienza, la nostra conoscenza e comprensione dell’universo sono aumentate in un modo che solo fino a poco tempo fa era inimmaginabile. Tutto questo ha portato con se il benessere ed il miglioramento della qualità della vita, diverse malattie sono state eliminate e l’aspettativa di vita è molto più lunga rispetto a qualsiasi altro momento storico.

Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. Per riuscire a mantenere il rapido ritmo di questo trepidante consumismo, il quale porta con se la civilizzazione occidentale, abbiamo distrutto le nostre risorse ed abbiamo danneggiato la natura in modo irreparabile.

Probabilmente, è proprio questa la ragione per cui ci sorprende il fatto che esistano ancora persone, in diverse zone remote del mondo, che nonostante siano a conoscenza della civilizzazione occidentale e dello sviluppo tecnologico, hanno deciso di rimanere alla larga da tutto questo per condurre una vita a contatto con la natura, di certo più austera, ma forse più felice.

Pete Oxford

Le seguenti immagini sono state scattate dal noto fotografo britannico Pete Oxford durante una spedizione che è durata 12 giorni nella più profonda foresta amazzonica dell’Ecuador.

Qui ha potuto incontrare la tribù Huaorani, una popolazione Amerinda che vive nella foresta, principalmente nella zona del Curaray, nei pressi del Rio Napo. Gli individui che costituiscono la tribù sono all’incirca 2500 e parlano lo waorani, una lingua isolata.

Pete Oxford

I compiti che devono svolgere i componenti della tribù hanno una chiara distinzione in base al sesso. Mentre le donne si occupano dei lavori domestici, della raccolta di frutti e dell’educazione dei figli, gli uomini vanno a caccia per procurare cibo.

Pete Oxford

La loro dieta è composta principalmente da frutta e da carne di scimmia, per questo motivo trascorrono molto tempo sui rami degli alberi, al punto che i piedi di alcuni di loro si sono adattati alla perfezione per facilitare l’arrampicata e l’aderenza.

Pete Oxford
Pete Oxford

Utilizzano lunghe cerbottane e lance di legno per cacciare le loro prede; oltre alle scimmie cacciano anche tucani, pecari e maiali selvatici, inoltre catturano pappagalli per tenerli come animali da compagnia.

Pete Oxford
Pete Oxford

Anche se la tribù vive in una zona isolata, ha contatti con il mondo moderno ed esiste un contatto periodico; questo accade, soprattutto, per vendere artigianato ai turisti e per acquistare alcune provviste.

Pete Oxford

Il fotografo ha dichiarato che: “Negli ultimi tempi c’è stata una grande riduzione del numero di culture indigene e dell’esperienza che sono riusciti ad accumulare nel corso del tempo. Le persone sono sempre più simili tra loro e questo fattore è molto preoccupante. Una delle cose che mi danno più allegria nella vita, è poter trascorrere del tempo con persone che davvero non somigliano a me!” 

E continua dicendo: “Mi rendo conto del fatto che agli occhi dei componenti di questa tribù io ero un estraneo. Però, nonostante questo mi hanno accolto molto calorosamente e non hanno esitato a condividere con me tutto ciò che avevano!

Pete Oxford

Il valore di queste fotografie non è radicato solo nella loro bellezza, bensì anche nel fatto che sono una fonte di conoscenza di un incredibile modo di vedere la vita al quale, forse, non siamo abituati, ma non per questo risulta essere meno valido.

Pete Oxford

Speriamo solo che questa ed altre tribù che hanno deciso di vivere in completa sintonia con la natura, vengano rispettate.

Pete Oxford

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